Terreni: interventi correttivi e ammendamenti
di Alessandro M. Basso
Una reazione anomala del terreno, anche se è un fattore che ne riduce la vocazione agronomica, non esclude l’utilizzo del medesimo ai fini agricoli: sono necessari, però, appositi accorgimenti che servono a ridurre lo svantaggio rispetto ai terreni neutri i quali sono, in generale, considerati quali migliori terreni per l’agricoltura.
Gli interventi sono detti “correttivi” quando si aggiungono materiali al terreno per modificarne, in meglio, la reazione o ph.
Per “ammendamenti”, invece, si intende l’apporto di materiali in grado di modificare le caratteristiche fisiche (struttura o tessitura) del terreno.
Entrambe le tecniche vanno, comunque, considerate di carattere straordinario, similmente ad opere di bonifica e di miglioramento fondiario.
La correzione dei terreni è consigliata in caso di terreni acidi e di terreni alcalini.
Il terreno è acido quando il contenuto di carbonato di calcio ed il ph scendono, rispettivamente, sotto l’1% ed il 6 %: in tal caso, il terreno è considerato a reazione anomala perché il pH scende a valori tali da compromettere la nutrizione minerale delle piante.
All’acidità consegue un’attività nulla o ridotta dei microorganismi, specie di quelli batterici, l’azione tossica sulle piante, scarsezza di azoto, il blocco degli elementi nutritivi e della mineralizzazione.
La mineralizzazione dell’azoto nel suolo dipende, infatti, da numerosi fattori, tra i quali la temperatura, il tasso di umidità, il tipo di terreno, il contenuto in humus e, soprattutto, il grado di attività edafica.
E’ da notare che i terreni acidi sono diffusi in climi umidi ove vi è intenso dilavamento e che soltanto qualche pianta coltivata richiede terreni acidi (arachide, castagno, lupino) o vi si adatta ad essi (mais, foraggere graminacee, patata, segale).
L’acidità può essere contrastata mediante le calcinazioni (aggiunta di composti alcalini del calcio) e, segnatamente, carbonato di calcio, marne o calce viva il cui impiego va dosato a seconda del grado di acidità del terreno e della forma e della natura del correttivo.
Tra gli ulteriori rimedi all’acidità dei terreni è possibile citare: l’uso di concimi fisiologicamente o stechiometricamente alcalini (nitrato di calcio, salino potassico, calciocianamide); l’irrigazione con acque dure contenenti bicarbonato di calcio; il debbio (in caso di terreni utilizzati a prato stabile da lungo tempo), consistente nell’incendio dei residui colturali o della vegetazione; la sommersione (in caso di eccesso di sostanza organica) determinante la formazione di ammoniaca e l’innalzamento del ph.
Quanto ai terreni alcalini, è da dire, in primis, che al di sotto del pH 8,5 si parla di alcalinità costituzionale, tipica dei terreni calcarei, mentre oltre quel limite si parla di alcalinità di assorbimento, tipica dei terreni sodici. Peraltro, possono esserci terreni che hanno un pH non superiore a 8,5 la cui alcalinità è dovuta alla presenza del sodio: la caratteristica di questi terreni è quella di avere anche un’elevata salinità.
I terreni alcalini possono essere corretti mediante gessatura (somministrazione di gesso ovvero di solfato di calcio in polvere) e dilavamento (apporto di grandi volumi di acqua per favorire la percolazione, in profondo, dell’acqua in eccesso).
Gli ammendamenti sono, invece, consigliati in caso di eccessiva scioltezza e di eccessiva compattezza del terreno.
Nel primo caso, si aggiungono colloidi minerali od organici (letame, sovesci, residui colturali) mentre nel secondo caso è possibile apportare sostanza organica, materiali sabbiosi ovvero praticare calcinazione o il debbio, quest’ultimo ritenuto di modesta efficacia.
Bibliografia generale
F. Bonciarelli, Agronomia, Bologna, 1992, pag. 50 e ss.
A. Grimaldi – F. Bonciarelli, Coltivazioni erbacee, Bologna, 1983, pag. 32 e ss.
Alessandro M. Basso Dottore di ricerca interfacoltà Agraria-Giurisprudenza in “uomo-ambiente”, giornalista pubblicista, geometra abilitato, responsabile sezione cultura “uomo-ambiente” della Associazione dei Dottori in Scienze Agrarie e Forestali della provincia di Foggia, Guida ufficiale del Parco nazionale del Gargano, Avvocato, conciliatore professionista. E-mail: alebavv@virgilio.it
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