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di Ema­nue­le Fon­ta­na


Il cre­di­to agra­rio così come at­tua­to fino alla ri­for­ma del si­ste­ma ban­ca­rio man­da­ta ad ef­fet­to con la Legge Amato del 1992 e il Testo Unico Ban­ca­rio del 1993, si ba­sa­va so­stan­zial­men­te sulla pre­va­len­za degli Isti­tu­ti spe­cia­liz­za­ti e su spe­ci­fi­che pro­fes­sio­na­li­tà del per­so­na­le ad­det­to.
Fin dalla Legge Ban­ca­ria del 1936 la di­sci­pli­na del cre­di­to alle im­pre­se agri­co­le pre­ve­de­va un trat­ta­men­to spe­cia­li­sti­co at­tra­ver­so isti­tu­ti de­di­ca­ti. I cri­te­ri ba­si­la­ri della Legge sta­bi­li­va­no in­fat­ti la plu­ra­li­tà di enti cre­di­ti­zi, aven­ti na­tu­ra giu­ri­di­ca, ca­rat­te­ri­sti­che e fi­na­li­tà di­ver­se, la spe­cia­liz­za­zio­ne e la se­pa­ra­zio­ne fra banca e in­du­stria, con la se­ve­ra di­sci­pli­na della par­te­ci­pa­zio­ne ban­ca­ria al ca­pi­ta­le delle im­pre­se.
La spe­cia­liz­za­zio­ne, in par­ti­co­la­re, si ar­ti­co­la­va per sca­den­ze tem­po­ra­li, per set­to­re e per ter­ri­to­rio.
Dal primo am­bi­to di spe­cia­liz­za­zio­ne de­ri­va­va la dif­fe­ren­zia­zio­ne fra azien­de de­di­te alla rac­col­ta del ri­spar­mio a breve ter­mi­ne (azien­de di cre­di­to or­di­na­rio) e azien­de de­di­te alla rac­col­ta del ri­spar­mio a lungo ter­mi­ne (Isti­tu­ti di Cre­di­to Spe­cia­le).
La spe­cia­liz­za­zio­ne set­to­ria­le im­pli­ca­va il ri­cor­so a spe­ci­fi­ci isti­tu­ti, de­di­ti ap­pun­to ad ero­ga­re cre­di­to per un de­ter­mi­na­to set­to­re eco­no­mi­co.
La spe­cia­liz­za­zio­ne ter­ri­to­ria­le de­cre­ta­va in­fi­ne la netta se­pa­ra­zio­ne fra ban­che a ca­rat­te­re na­zio­na­le, in­ter­re­gio­na­le e pro­vin­cia­le.
Il cre­di­to agra­rio pro­pria­men­te detto era al­tre­sì ero­ga­to da Isti­tu­ti Spe­cia­li de­di­ti esclu­si­va­men­te a pre­si­dia­re il mer­ca­to con spe­ci­fi­che linee di cre­di­to o dalle Se­zio­ni Spe­cia­li di Isti­tu­ti di Di­rit­to Pub­bli­co che ope­ra­va­no con mo­da­li­tà ana­lo­ghe.
La nor­ma­ti­va di ri­fe­ri­men­to era ba­sa­ta sulle di­spo­si­zio­ni della L. 1760 del 1928 che di­stin­gue­va so­stan­zial­men­te fra due ti­po­lo­gie di in­ter­ven­to nel­l’am­bi­to del cre­di­to agra­rio. Un cre­di­to agra­rio di eser­ci­zio con­si­sten­te nella ero­ga­zio­ne di pre­sti­ti o an­ti­ci­pa­zio­ni per la con­du­zio­ne azien­da­le (ad esem­pio la for­ni­tu­ra di con­ci­mi e se­men­ti) ed un cre­di­to agra­rio di mi­glio­ra­men­to volto a so­ste­ne­re in­ve­sti­men­ti strut­tu­ra­li.
Il cre­di­to agra­rio di eser­ci­zio, nor­mal­men­te a breve ter­mi­ne, coin­ci­de­va con l’an­na­ta agra­ria, nella pre­sun­zio­ne che il rim­bor­so do­ves­se av­ve­ni­re in con­co­mi­tan­za con la ven­di­ta del rac­col­to. Si fon­da­va per­tan­to sul pri­vi­le­gio le­ga­le sui frut­ti pen­den­ti.
Se il cre­di­to di eser­ci­zio si ri­fe­ri­va a do­ta­zio­ne di stru­men­ti o mezzi tec­ni­ci il pri­vi­le­gio le­ga­le po­te­va coe­si­ste­re con un pri­vi­le­gio con­ven­zio­na­le (iscri­zio­ne tra­mi­te atto re­gi­stra­to).
Il cre­di­to di mi­glio­ra­men­to era fi­na­liz­za­to a do­ta­re l’a­zien­da dei ca­pi­ta­li ne­ces­sa­ri ad ese­gui­re opere di mi­glio­ra­men­to fon­dia­rio. Di con­se­guen­za nor­mal­men­te a medio/lungo ter­mi­ne.
Il D.​Lgs. 385/93 ha abro­ga­to le di­spo­si­zio­ni della vec­chia Legge sulla scor­ta della de­spe­cia­liz­za­zio­ne e del mutuo ri­co­no­sci­men­to degli ope­ra­to­ri al­l’in­ter­no del con­te­sto eu­ro­peo. Il si­ste­ma così con­fi­gu­ra­to è un si­ste­ma dove non esi­sto­no più se­pa­ra­zio­ni tem­po­ra­li e isti­tu­ti spe­cia­liz­za­ti.
Il nuovo testo ha però pre­vi­sto la per­ma­nen­za di un in­qua­dra­men­to spe­ci­fi­co del cre­di­to agra­rio e pe­sche­rec­cio sulla base di forme tec­ni­che e mo­da­li­tà di in­ter­ven­to.


Gli ar­ti­co­li 43 e 44 del prov­ve­di­men­to iden­ti­fi­ca­no così le fat­ti­spe­cie del cre­di­to agra­rio.


Ar­ti­co­lo 43
1. Il cre­di­to agra­rio ha per og­get­to la con­ces­sio­ne, da parte di ban­che, di fi­nan­zia­men­ti de­sti­na­ti alle at­ti­vi­tà agri­co­le e zoo­tec­ni­che non­ché a quel­le a esse con­nes­se o col­la­te­ra­li.


2. Il cre­di­to pe­sche­rec­cio ha per og­get­to la con­ces­sio­ne, da parte di ban­che, di fi­nan­zia­men­ti de­sti­na­ti alle at­ti­vi­tà di pesca e ac­qua­col­tu­ra, non­ché a quel­le a esse con­nes­se o col­la­te­ra­li.


3. Sono at­ti­vi­tà con­nes­se o col­la­te­ra­li l’a­gri­tu­ri­smo, la ma­ni­po­la­zio­ne, con­ser­va­zio­ne, tra­sfor­ma­zio­ne, com­mer­cia­liz­za­zio­ne e va­lo­riz­za­zio­ne dei pro­dot­ti, non­ché le altre at­ti­vi­tà in­di­vi­dua­te dal CICR.


4. Le ope­ra­zio­ni di cre­di­to agra­rio e di cre­di­to pe­sche­rec­cio pos­so­no es­se­re ef­fet­tua­te me­dian­te uti­liz­zo, ri­spet­ti­va­men­te, di cam­bia­le agra­ria e di cam­bia­le pesca. La cam­bia­le agra­ria e la cam­bia­le pesca de­vo­no in­di­ca­re lo scopo del fi­nan­zia­men­to e le ga­ran­zie che lo as­si­sto­no, non­ché il luogo del­l’i­ni­zia­ti­va fi­nan­zia­ta. La cam­bia­le agra­ria e la cam­bia­le pesca sono equi­pa­ra­te a ogni ef­fet­to di legge alla cam­bia­le or­di­na­ria.


Si evin­ce che l’og­get­to del cre­di­to agra­rio sono le at­ti­vi­tà agri­co­le e quel­le con­nes­se o col­la­te­ra­li al­l’at­ti­vi­tà agri­co­la. Tali at­ti­vi­tà ri­chia­ma­te sia per la pro­du­zio­ne agri­co­la che per la pesca sono la ma­ni­po­la­zio­ne, con­ser­va­zio­ne, tra­sfor­ma­zio­ne, com­mer­cia­liz­za­zio­ne e va­lo­riz­za­zio­ne dei pro­dot­ti che per loro na­tu­ra e per il luogo di eser­ci­zio pos­so­no pren­de­re ori­gi­ne in un azien­da agri­co­la o della pesca. Altre at­ti­vi­tà con­nes­se sono spe­ci­fi­ca­ta­men­te in­di­vi­dua­te dal CICR.
Il cre­di­to pe­sche­rec­cio è di­sci­pli­na­to come il cre­di­to agra­rio in quan­to ero­ga­to ad una at­ti­vi­tà pri­ma­ria omo­lo­ga. A raf­for­za­re que­sta im­po­sta­zio­ne val­go­no le di­spo­si­zio­ni co­mu­ni­ta­rie che in­clu­do­no nello stes­so am­bi­to eco­no­mi­co le at­ti­vi­tà di col­ti­va­zio­ne e di pesca o ac­qua­col­tu­ra.
La di­sci­pli­na del cre­di­to agra­rio e pe­sche­rec­cio uni­fi­ca­ta si so­stan­zia in via prin­ci­pa­le tra­mi­te uti­liz­zo di cam­bia­le agra­ria e della pesca, che sono equi­pa­ra­te nei con­fron­ti della Legge.

Ar­ti­co­lo 44
1. I fi­nan­zia­men­ti di cre­di­to agra­rio e di cre­di­to pe­sche­rec­cio, anche a breve ter­mi­ne, pos­so­no es­se­re as­si­sti­ti dal pri­vi­le­gio pre­vi­sto dal­l’ar­ti­co­lo 46.


2. I fi­nan­zia­men­ti a breve e medio ter­mi­ne di cre­di­to agra­rio e di cre­di­to pe­sche­rec­cio sono as­si­sti­ti da pri­vi­le­gio le­ga­le sui se­guen­ti beni mo­bi­li del­l’im­pre­sa fi­nan­zia­ta:


a) frut­ti pen­den­ti, pro­dot­ti fi­ni­ti e in corso di la­vo­ra­zio­ne;
b) be­stia­me, merci, scor­te, ma­te­rie prime, mac­chi­ne, at­trez­zi e altri beni, co­mun­que ac­qui­sta­ti con il fi­nan­zia­men­to con­ces­so;
c) cre­di­ti, anche fu­tu­ri, de­ri­van­ti dalla ven­di­ta dei beni in­di­ca­ti nelle let­te­re a) e b)


3. Il pri­vi­le­gio le­ga­le si col­lo­ca nel grado im­me­dia­ta­men­te suc­ces­si­vo ai cre­di­ti per le im­po­ste sui red­di­ti im­mo­bi­lia­ri di cui al nu­me­ro 2) del­l’ar­ti­co­lo 2778 del co­di­ce ci­vi­le.


4. In caso di ina­dem­pi­men­to, il giu­di­ce del luogo in cui si tro­va­no i beni sot­to­po­sti ai pri­vi­le­gi di cui ai commi 1 e 2 può, su istan­za della banca cre­di­tri­ce, as­sun­te som­ma­rie in­for­ma­zio­ni, di­spor­ne l’ap­pren­sio­ne e la ven­di­ta. Que­st’ul­ti­ma è ef­fet­tua­ta ai sensi del­l’ar­ti­co­lo 1515 del co­di­ce ci­vi­le.


5. Ove i fi­nan­zia­men­ti di cre­di­to agra­rio e di cre­di­to pe­sche­rec­cio siano ga­ran­ti­ti da ipo­te­ca su im­mo­bi­li, si ap­pli­ca la di­sci­pli­na pre­vi­sta dalla se­zio­ne I del pre­sen­te capo per le ope­ra­zio­ni di cre­di­to fon­dia­rio.


Con le di­spo­si­zio­ni del­l’ar­ti­co­lo 44 viene pre­vi­sto il pri­vi­le­gio le­ga­le che si eleva im­pli­ci­ta­men­te su tutte le ope­ra­zio­ni di cre­di­to agra­rio e pe­sche­rec­cio con pre­vi­sio­ne det­ta­glia­ta dei beni og­get­to di pri­vi­le­gio.
In caso di ina­dem­pien­za val­go­no le di­spo­si­zio­ni ri­fe­ri­te alla di­sci­pli­na a pre­scin­de­re dalla du­ra­ta, la forma tec­ni­ca e le ga­ran­zie pre­sta­te.
L’ul­ti­mo comma spe­ci­fi­ca anche il pa­ral­le­li­smo fra cre­di­to agra­rio/pe­sche­rec­cio e cre­di­to fon­dia­rio lad­do­ve ne cor­ri­spon­da­no le ca­rat­te­ri­sti­che di ele­zio­ne.
So­stan­zial­men­te il cre­di­to agra­rio e pe­sche­rec­cio così im­po­sta­to è ba­sa­to su una ri­par­ti­zio­ne fra cre­di­to di con­du­zio­ne, pret­ta­men­te a breve ter­mi­ne, e cre­di­to di do­ta­zio­ne, a lungo ter­mi­ne. Que­st’ul­ti­mo ana­lo­go, lad­do­ve ve ne siano i pre­sup­po­sti, alla di­sci­pli­na del cre­di­to fon­dia­rio.
Al­l’in­ter­no di que­ste fat­ti­spe­cie tro­va­no ef­fet­to forme tec­ni­che volte a sod­di­sfa­re le ne­ces­si­tà di in­ve­sti­men­ti, smo­bi­liz­zo o sov­ven­zio­ne di azien­de agri­co­le e della pesca.
Ogni Banca che si è posta il pro­ble­ma del macro set­to­re pri­ma­rio nella seg­men­ta­zio­ne del mer­ca­to pos­sie­de un pro­prio pac­chet­to di fi­nan­zia­men­ti, ero­ga­ti con mo­da­li­tà tem­po­ra­li e forme tec­ni­che ba­sa­te su spe­ci­fi­che po­li­ti­che cre­di­ti­zie.
Tut­ta­via non è scon­ta­to che le Ban­che at­tui­no, in seno alla loro seg­men­ta­zio­ne di mer­ca­to, spe­ci­fi­che ini­zia­ti­ve per il cre­di­to agra­rio e pe­sche­rec­cio: per la po­li­ti­ca stra­te­gi­ca o per man­can­za di do­man­da.
Anzi per la ve­ri­tà poche Ban­che pro­pon­go­no alla clien­te­la linee di cre­di­to per le esi­gen­ze delle azien­de agri­co­le e pe­sche­rec­ce.
Le mo­ti­va­zio­ni di tali man­can­ze sono ap­pun­to ri­con­du­ci­bi­li alla de­spe­cia­liz­za­zio­ne del si­ste­ma che ha pro­dot­to la li­be­ra­liz­za­zio­ne del mer­ca­to ma ha im­po­ve­ri­to, in que­sto caso in modo evi­den­te, l’ap­proc­cio a mondi che per ovvie ra­gio­ni hanno ne­ces­si­tà di es­se­re pre­si­dia­ti con par­ti­co­la­ri com­pe­ten­ze e pro­dot­ti spe­ci­fi­ci.


Ema­nue­le Fon­ta­na, PhD in Eco­no­mia e Ge­stio­ne delle Im­pre­se, la­vo­ra per Ca­ri­pra­to – Grup­po Banca Po­po­la­re Vi­cen­za dove si oc­cu­pa del set­to­re agroa­li­men­ta­re e del cre­di­to age­vo­la­to. E’ pro­fes­so­re di Eco­no­mia Azien­da­le pres­so la Fa­col­tà di Eco­no­mia del­l’U­ni­ver­si­tà di Fi­ren­ze.
Ha al­l’at­ti­vo nu­me­ro­se pub­bli­ca­zio­ni scien­ti­fi­che fra libri di ma­na­ge­ment e ar­ti­co­li ap­par­si su ri­vi­ste ita­lia­ne e in­ter­na­zio­na­li. Fra le pub­bli­ca­zio­ni più si­gni­fi­ca­ti­ve Il mer­ca­to emer­gen­te, 2005, Col­ti­va­re le ti­pi­ci­tà lo­ca­li, 2008 e Trade Mark e Pa­ten­ting, 2009, tutti editi da Gue­ri­ni.
Parla di sé al­l’in­di­riz­zo web http://​www.​ema​nuel​efon​tana.​it






Economia e ambiente
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Au­to­ri vari – Emi – ot­to­bre 2005


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