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Le piante da bacca in inverno: colore per il giardino, cibo per gli uccelli

di Luisella Rosa


Quando si progetta uno spazio verde, ed in particolare se di piccole dimensioni come un balcone o un giardino di città, è importante prevedere piante ed elementi che lo rendano interessante ed attraente durante tutto l’anno.
A questo scopo ho inserito nel mio giardino anche qualche pianta che, grazie alle sue bacche, potesse fornire macchie di colore in inverno.
Per la siepe destinata al lato che si affaccia sulla strada la scelta è caduta sulla Pyracantha, pianta molto robusta e sempreverde, dalla foglia piccola, lucida e di un bel verde scuro e, particolare non trascurabile, dai rami ben armati di spine. Ho piantato in miscuglio due varietà, la ‘Orange Glow’ a bacca arancione e la ‘Golden Glow’ a bacca gialla . La bella ed abbondante fioritura bianca primaverile attira una gran quantità di insetti bottinatori e in breve lascia il posto ad una profusione di bacche molto decorative che, a cominciare dalla tarda estate, assumono colorazioni gialle e arancioni e sono destinate a rimanere sulla pianta per tutto l’inverno.


Con grande sorpresa però, ho scoperto che già alla fine di novembre sulla mia siepe non c’era più traccia delle belle bacche colorate, perché gli uccelli, e specialmente i merli, ne sono particolarmente ghiotti.
Non c’è voluto molto per rendermi conto che, non solo la Pyracantha, ma ogni pianta del mio giardino che produce bacche è oggetto di attenzione da parte degli uccelli: le prime a farne le spese sono i cespuglietti di Solanum capsicastrum dalle belle bacche arancioni, grosse come ciliegie.
Ne ho piantato qualche esemplare ai piedi della Pyracantha e, in poco tempo, si è formata una mini-siepe di Solanum che, grazie al riparo fornito dalla Pyracantha, rimane sempreverde a lungo e solo alla fine dell’inverno perde le foglie per lasciare spazio ai nuovi germogli in primavera.


Solanum capsicastrum
(Solanum capsicastrum con bacche ancora acerbe insieme a Solanum capsicastrum ‘Thurin’ riconoscibile dalla foglia a margine ondulato e dalle bacche verde chiaro. A completa maturazione le bacche diventano dello stesso colore rosso-arancione )


La fioritura del Solanum capsicastrum è quella tipica delle Solanacee, fiori piccoli e poco attraenti ma che producono appariscenti bacche, grosse e ricche di semi che germogliano con estrema facilità dando vita ad uno sterminato numero di nuovi esemplari.
Dalla primavera fino ad autunno inoltrato, la pianta fiorisce a ciclo continuo portando perciò contemporaneamente fiori e frutti ai diversi stadi di maturazione.
Molto più decorativo è il Solanum capsicastrum ‘Variegatum’ dalle foglie screziate di bianco e con bacche che subiscono interessanti variazioni cromatiche: inizialmente bianche con pennellate di verde, si confondono facilmente tra il fogliame.
Allo stadio successivo le bacche diventano gialle, mantenendo però le screziature verdi.
A poco a poco diventano uniformemente arancioni , in tonalità sempre più cariche di colore.


Solanum capsicastrum variegatum
(Solanum capsicastrum ‘Variegatum’)


Ho coltivato anche la varietà ‘Balloon’ a bacca molto grossa e la ‘Thurin’ con foglia dai bordi ondulati.
Queste ultime due varietà però si sono rivelate più delicate rispetto alla specie e, senza riparo, non sopportano le rigide temperature invernali.
Anni fa ho utilizzato alcune piantine di Gaultheria in un’aiuola vicino all’ingresso: questa tappezzante sempreverde produce abbondanti bacche rosso scuro ma anche queste non duravano molto.
Perfino l’Edera, che negli esemplari adulti fiorisce e fruttifica in autunno , diventa oggetto di attenzione da parte degli uccellini.
Le bacche che resistono più a lungo, generalmente fino a Natale, sono quelle dell’agrifoglio.
Ho da qualche anno un piccolo esemplare di Ilex aquifolium ‘Nellie R. Stevens’ dalle insolite bacche di una particolare sfumatura di arancio, anziché rosse.


Ilex aquifolium
(Ilex aquifolium ‘Nellie R. Stevens)


Superata la iniziale e comprensibile delusione, ho accettato di buon grado le quotidiane incursioni degli uccelli nel mio giardino e ne ho approfittato per fare del birdwatching casalingo con l’aiuto di un manuale: oltre ai merli e ai passeri, ho così potuto osservare da vicino il pettirosso, la cinciallegra e la cinciarella, coppie di bellissimi codibugnoli, capinere e fringuelli, gruppi di chiassosi e caotici storni con le penne dai riflessi metallici e perfino una famiglia di civette.
Le incursioni dei volatili però non si limitano alla stagione invernale.
Per diversi anni un ciliegio è stato il punto focale del mio giardino ma a maggio dovevamo condividerne il raccolto con tutti gli uccelli del circondario.
In seguito ho sostituito il ciliegio con un esemplare di Amelanchier lamarckii che nella tarda primavera, dopo una spettacolare fioritura, produce dolci bacche viola scuro che ricordano anche nel gusto i mirtilli ma, inutile dirlo, anche queste sono molto apprezzate dagli uccelli.


Frutti di Amelanchier lamarckii(Frutti di Amelanchier lamarckii  ‘Ballerina’)


Ormai si è instaurata una pacifica coesistenza con i pennuti e, quando incomincia la stagione fredda, metto quotidianamente a loro disposizione pane e biscotti sbriciolati, granaglie e frutta secca e anche pezzetti di mela in un angolo del giardino visibile dalle finestre della cucina.
In questo modo ho potuto imparare a distinguerli e assistere ai loro diversi comportamenti.
Distribuisco il cibo a partire dal mattino e non oltre il primo pomeriggio: in questo modo sono sicura che entro sera non rimangano avanzi che possano attirare nel mio giardino ospiti invece indesiderati come i topi.
Con l’arrivo della primavera, diminuisco gradualmente il cibo fino a lasciare solamente la vaschetta con l’acqua che mi preoccupo di mantenere quotidianamente fresca e pulita per tutta l’estate.
E , a modo loro, gli uccelli ricambiano: grazie a loro spesso ritrovo qua e là in giardino piccole piante nate da seme come Nandine, varietà di edere diverse da quelle che coltivo e un numero imprecisato di Ligustri.
Inoltre mi regalano le loro esibizioni canore e mi fanno partecipe dei loro lieti eventi.
Ogni anno ci sono merli indaffarati a costruirsi il nido nella siepe di Pyracantha e tra i rami dell’albero di alloro ed è sempre emozionante vedere i piccoli batuffoli crescere ogni giorno di più fino a spiccare il volo.


Nido di merli su Pyracantha
(Nido all’interno della siepe di Pyracantha con due piccoli merli)


E così mi sono rassegnata alla progressiva sparizione delle belle bacche colorate durante l’autunno…


Luisella Rosa, giardiniera per passione da oltre vent’anni, ci parla del giardino di città attraverso la sua personale esperienza. Collabora a ‘Fiori & Foglie’ rubrica di cultura verde del TGCOM (http://fioriefoglie.tgcom.it/).


 






Ortensie, Azalee, Camelie e altre acidofile
Ortensie, Azalee, Camelie e altre acidofile
Autori Vari – Giunti Demetra – 2009


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