La riproduzione del Coniglio nano
di Cristiano Papeschi
Tippy (foto di Marco e Cristina di Viterbo)
Il coniglio è noto per essere una animale molto prolifico e capita spesso ai proprietari di questi splendidi animali di avere o desiderare una cucciolata per cui vediamo insieme quali sono le principali cose da sapere.
La maturità sessuale giunge, per entrambi i sessi, intorno ai 5 mesi di età ma il primo accoppiamento andrebbe posticipato di almeno un altro mese per consentire il completo sviluppo fisico degli animali. La femmina non ha un calore vero e proprio come gli altri mammiferi da compagnia ma è recettiva per quasi tutto l’anno e l’ovulazione è indotta dal coito e di conseguenza il maschio può accoppiarsi in qualunque momento ed è caratterizzato da una spiccata libido. Questo fatto va tenuto presente nella scelta e nella gestione degli animali in quanto nel caso dell’acquisto di una coppia maschio/femmina è bene procedere alla sterilizzazione della femmina o alla castrazione del maschio (o meglio entrambe le cose) per evitare ripetuti e continui accoppiamenti che comporterebbero frequenti cucciolate nonché lo sfinimento fisico degli adulti con gravi conseguenze sulla salute.
Nel caso di animali interi è bene che il maschio e la femmina siano mantenuti separatamente in gabbie ed ambienti diversi. Al momento dell’accoppiamento è necessario portare la femmina dal maschio poiché quest’ultimo necessita del suo territorio e dei suoi odori per condurre a buon fine l’atto riproduttivo. La prima fase è il “corteggiamento” a volte tumultuoso e movimentato in cui spesso la femmina (soprattutto se alla prima esperienza) non sempre accetta di buon grado le avances del maschio e fugge all’impazzata per la gabbia o la stanza fino a che il maschio non riuscirà a confinarla in un angolo.
La monta dura pochi secondi e al termine di questa il maschio si disinteresserà alla femmina per alcuni minuti per poi ripetere l’accoppiamento. Si sconsiglia di far accoppiare più di due volte consecutivamente per evitare stress eccessivi ed infarti. Al termine dell’accoppiamento la femmina dovrà essere riportata delicatamente nei suoi alloggi.
Accoppiamento (foto Cristiano Papeschi)
La gestazione ha una durata media di 29-31 giorni ed è influenzata dal numero e dalla dimensione dei cuccioli. Per tutta la durata della gestazione la coniglia deve essere lasciata tranquilla per evitare ritardi nell’annidamento dell’embrione ed eventuali aborti. All’interno della gabbia o dell’ambiente in cui risiede la femmina deve essere presente una scatola nido (in commercio ne esistono di molte forme e dimensioni) che deve essere messa a disposizione della futura mamma almeno 4-5 giorni prima della data presunta del parto e riempito con truciolo o fieno morbido. La coniglia provvederà a coibentare il nido con il pelo strappato da collo, fianchi ed addome pertanto non ci allarmiamo per le “spelate” confondendole con patologie alopeciche quali tigna e rogna. La funzione del pelo nel nido è duplice: mantenere una temperatura adeguata intorno ai 35°C e aggregare i piccoli grazie ai feromoni che impregnano il pelo. Soprattutto a ridosso del parto la femmina dovrà beneficiare di tanta tranquillità.
Un parto normale dura in genere da mezz’ora ad un’ora e la femmina non deve essere disturbata in alcun modo tanto più che partorirà al sicuro nel nido (e così deve essere…attenzione se doveste trovare piccoli in giro per la gabbia). Durante il parto la coniglia pulisce i piccoli ad uno ad uno e provvede ad allattarli. Gli stessi coniglietti cercheranno la mammella grazie a stimoli termici e chemiotattici poiché al momento della nascita saranno sono ciechi, sordi e glabri. Mamma coniglia non darà ai piccoli molte cure parentali limitandosi ad allattarli 1-2 volte al giorno e ricoprendoli poi con il pelo; per tutto il resto della giornata li ignorerà. E’ bene che la scatola-nido sia di dimensioni adeguate ed abbia una sonda inferiore di almeno 1-2 cm per evitare che i piccoli possano trascinarsi fuori da questa andando spesso incontro a morte in quanto mamma coniglia (a differenza di mamma gatta) non provvederà certo a riportarli dentro.
Coniglietti neonati (foto Cristiano Papeschi)
Nei primissimi giorni dopo il parto è buona norma non disturbare né la femmina durante l’allattamento né i piccoli durante il resto della giornata per evitare il rischio che la coniglia possa disinteressarsene. E’ però necessario controllarli almeno una volta al giorno all’interno del nido per essere sicuri che siano nutriti (si vede l’addome teso dopo la poppata), che non ci siano morti e che il materiale all’interno del nido non sia troppo sporco o contaminato con feci ed urine (attenzione agli odori anomali e nauseabondi che non sono mai segnali positivi di buona salute della nidiata) e che la madre non li abbia trascinati per errore fuori dal nido (foto); in caso di sporco eccessivo dovremo procedere alla sostituzione di parte del materiale della lettiera facendo attenzione a lasciare il pelo materno.
Nei giorni successivi al parto ed a seguito di una buona lattazione i coniglietti inizieranno a crescere aumentando di giorno in giorno di peso, aprendo gli occhi e coprendosi di pelo:
Fino ai 20-25 giorni di vita i piccoli si nutriranno esclusivamente di latte dopodichè inizieranno ad assumere alimento solido diminuendo gradualmente l’ingestione di latte; lo svezzamento non dovrebbe avvenire prima delle 5-6 settimane.
Il distacco dalla mamma è sempre un grosso trauma ed è bene affrontarlo in buone condizioni di salute. Attenzione al maschio (che fino a qui avevamo dimenticato) che potrebbe essere nocivo per la prole e quindi deve essere allontanato subito dopo l’accoppiamento. È buona norma separare i fratellini dalle sorelline e i figli maschi dalla madre (nonché i maschi tra di loro) leggermente in anticipo sulla maturità sessuale (testimoniata dall’inizio di lotte per la supremazia). I maschi dovrebbero essere allevati e mantenuti singolarmente a meno che non siano stati castrati in anticipo altrimenti il rischio di litigi e ferite, a volte gravi, è sempre in agguato, pertanto è bene imparare a determinare il sesso dei piccoli gia a due mesi o ricorrere a qualcuno che lo sappia fare. A volte può instaurarsi una pseudo-gravidanza (o gravidanza isterica) a seguito di ovulazione spontanea della femmina senza accoppiamento. La durata media della pseudo-gravidanza è intorno ai 15 giorni e le modificazioni anatomo-fisiologiche (ingrossamento dell’addome e delle mammelle) e comportamentali (la femmina si strappa il pelo per fare il nido) avvengono esattamente come nella gravidanza vera. Al termine della pseudo-gravidanza la coniglia ritorna fertile ma nel caso questo fenomeno si ripetesse troppo spesso è bene pensare alla sterilizzazione onde evitare problemi di salute successivi (cisti ovariche e piometra).
Cristiano Papeschi, zootecnico ed esperto in coniglicoltura, è laureato in Medicina Veterinaria all’Università di Pisa. Curriculum vitae >>>
Il Coniglio nano – Agraria.org Cristiano Papeschi – Il Sextante In modo chiaro e simpatico vengono trattati tutti gli aspetti legati alla sua presenza in casa, dal ricovero all’alimentazione, dalla convivenza con gli altri animali alle cure quotidiane, dalla riproduzione alla sua salute. Per ricevere una copia scrivere a: info@agraria.org |