Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Cri­stia­no Pa­pe­schi

“La sa­lu­te ini­zia a ta­vo­la”, re­ci­ta­va un vec­chio pro­ver­bio e un ali­men­ta­zio­ne cor­ret­ta è il primo passo verso la sa­lu­te del no­stro co­ni­glio nano. La mag­gior parte dei pro­ble­mi di sa­lu­te sono le­ga­ti pro­prio al­l’ap­pa­ra­to di­ge­ren­te e so­prat­tut­to alla sua com­po­nen­te ali­men­ta­re. E’ ne­ces­sa­rio te­ne­re pre­sen­te una re­go­la sem­pli­ce ma fon­da­men­ta­le: il co­ni­glio è un ani­ma­le er­bi­vo­ro (in na­tu­ra man­tie­ne un’a­li­men­ta­zio­ne ricca di fibra e po­ve­ra in car­boi­dra­ti e gras­si) quin­di come tale deve es­se­re nu­tri­to; per­tan­to alla base della sua dieta do­vran­no es­se­re pre­sen­ti fieno di buona qua­li­tà da som­mi­ni­strar­si a vo­lon­tà, erba e ver­du­re fre­sche. Una cor­ret­ta ali­men­ta­zio­ne con­sen­te di pre­ve­ni­re le pa­to­lo­gie del­l’ap­pa­ra­to di­ge­ren­te (so­prat­tut­to diar­rea e me­teo­ri­smo, spes­so le­ta­li) e della ca­vi­tà orale. I denti di que­sta spe­cie sono a cre­sci­ta con­ti­nua ed il cor­ret­to con­su­mo è af­fi­da­to in mas­si­ma parte alla du­rez­za degli ali­men­ti, senza i quali la cre­sci­ta ab­nor­me por­te­reb­be si­cu­ra­men­te a fa­sti­di ri­cor­ren­ti. I man­gi­mi con­fe­zio­na­ti do­vreb­be­ro es­se­re con­si­de­ra­ti solo come un com­ple­men­to del­l’a­li­men­ta­zio­ne del no­stro pic­co­lo amico. Nella ta­bel­la sot­to­stan­te sono ri­por­ta­ti i fab­bi­so­gni nu­tri­zio­na­li mi­ni­mi in fun­zio­ne del mo­men­to fi­sio­lo­gi­co del co­ni­glio.

Il fieno mi­glio­re è quel­lo di prato po­li­fi­ta di primo ta­glio in quan­to ricco di erbe miste, so­prat­tut­to gra­mi­na­cee, con un’al­ta per­cen­tua­le di fibra ma deve es­se­re privo di ve­ge­ta­li tos­si­ci, pe­sti­ci­di, pol­ve­ri e muffe. Non sem­pre è pos­si­bi­le, so­prat­tut­to in città, pro­cu­rar­si del fieno di buona qua­li­tà o del­l’er­ba ap­pe­na ta­glia­ta ap­prov­vi­gio­nan­do­si di­ret­ta­men­te dalla cam­pa­gna ma per for­tu­na in com­mer­cio esi­sto­no ot­ti­mi fieni re­pe­ri­bi­li pres­so i mi­glio­ri ne­go­zi di ani­ma­li.
La fibra è in­di­spen­sa­bi­le nel­l’a­li­men­ta­zio­ne del co­ni­glio per con­sen­ti­re una cor­ret­ta pe­ri­stal­si (mo­vi­men­to del­l’in­te­sti­no), la buona di­ge­stio­ne e la pro­li­fe­ra­zio­ne della flora mi­cro­bi­ca “utile”. Una dieta trop­po po­ve­ra di fibra pre­di­spo­ne ad in­fe­zio­ni in­te­sti­na­li, diar­rea e stasi in­te­sti­na­le. Inol­tre la fibra con­fe­ri­sce al­l’a­li­men­to quel­la du­rez­za ne­ces­sa­ria per il cor­ret­to con­su­mo dei denti.
Spes­so que­sti fieni ven­go­no ven­du­ti in im­bal­lag­gi di pla­sti­ca o nylon e bi­so­gna fare molta at­ten­zio­ne, dopo l’a­per­tu­ra della con­fe­zio­ne, a con­ser­var­li in luo­ghi asciut­ti per evi­ta­re la pro­li­fe­ra­zio­ne di muffe tos­si­che e mi­co­tos­si­ne. Il fieno do­vreb­be es­se­re sem­pre la­scia­to a di­spo­si­zio­ne in ab­bon­dan­te quan­ti­tà men­tre il fieno di erba me­di­ca an­dreb­be evi­ta­to o som­mi­ni­stra­to con par­si­mo­nia per­ché molto fer­men­te­sci­bi­le e po­ve­ro di fibra e pre­di­spo­ne alla for­ma­zio­ne di cal­co­li re­na­li e cri­stal­li ve­sci­ca­li. Si con­si­glia, in pic­co­le quan­ti­tà e mai come ali­men­to prin­ci­pa­le solo nelle fem­mi­ne in lat­ta­zio­ne e nei pic­co­li.

La ver­du­ra fre­sca può es­se­re uti­liz­za­ta in so­sti­tu­zio­ne del­l’er­ba fa­cen­do at­ten­zio­ne a non ec­ce­de­re con le dosi: le ver­du­re ri­sul­ta­no spes­so più ap­pe­ti­bi­li del fieno ma in quan­to ric­che di acqua com­por­ta­no un mag­gio­re in­gom­bro ga­stri­co con sa­zie­tà a di­sca­pi­to del con­te­nu­to in ele­men­ti nu­tri­ti­vi in­di­spen­sa­bi­li come ad esem­pio la fibra lunga. Nes­su­na con­tro­in­di­ca­zio­ne per ca­ro­ta, fi­noc­chio, ra­dic­chio, se­da­no, lat­tu­ga ro­ma­na e sca­ro­la.
Ove pos­si­bi­le bi­so­gne­reb­be evi­ta­re ver­du­re trop­po ric­che in cal­cio (sal­via, ro­sma­ri­no, ba­si­li­co, ta­ras­sa­co e ru­co­la) ed os­sa­la­ti (spi­na­ci, ca­vo­li, prez­ze­mo­lo, ca­vol­fio­ri e ra­va­nel­li) che au­men­ta­no i ri­schi di for­ma­zio­ne di cal­co­li ve­sci­ca­li con con­se­guen­ti danni e fa­sti­di al­l’ap­pa­ra­to uri­na­rio. Si scon­si­glia di som­mi­ni­stra­re ve­ge­ta­li fred­di di frigo: la tem­pe­ra­tu­ra mi­glio­re è quel­la am­bien­ta­le. Inol­tre è bene che il co­ni­glio venga abi­tua­to gra­dual­men­te al­l’a­li­men­ta­zio­ne con cibi fre­schi, so­prat­tut­to se pre­ce­den­te­men­te era stato ali­men­ta­to solo con fieno e pel­let­ta­to.
Anche la frut­ta può es­se­re som­mi­ni­stra­ta tran­quil­la­men­te pur­chè a pic­co­le dosi ed evi­tan­do al­cu­ni frut­ti po­ten­zial­men­te tos­si­ci (come cocco ed avo­ca­do). Ri­cor­dia­mo che la frut­ta è zuc­che­ri­na e quin­di scon­si­glia­ta in caso di obe­si­tà ma mezzo spic­chio di mela, ba­na­na, pesca, me­lo­ne e pera (non tutti in­sie­me se pos­si­bi­le) sono degli ot­ti­mi snack o premi. Ri­cor­dia­mo­ci sem­pre di la­va­re bene la frut­ta e di to­glie­re i semi. Non som­mi­ni­stra­re in caso di feci molli o diar­rea.
Parti di al­cu­ne pian­te na­tu­ra­li pos­so­no es­se­re messe a di­spo­si­zio­ne del no­stro co­ni­glio sia a scopo ali­men­ta­re che come gioco o stru­men­to per li­ma­re un­ghie e denti. Non tutto quel­lo che tro­via­mo in na­tu­ra però è adat­to a loro come ad esem­pio i legni di co­ni­fe­ra (pino ed abete) di agru­mi (li­mo­ne, aran­cio e cedro) o al­cu­ne pian­te da frut­to come ci­lie­gio, pesco ed al­bi­coc­co o la mag­gior parte delle pian­te or­na­men­ta­li lar­ga­men­te dif­fu­se nelle no­stre case.
Il man­gi­me pel­let­ta­to rap­pre­sen­ta un altro ca­pi­to­lo molto im­por­tan­te nel­l’a­li­men­ta­zio­ne del co­ni­glio. Il pel­let è un ci­lin­dret­to di 1,0-1,5 x 10-15 mm di co­lo­re verde e com­po­sto da un omo­ge­neiz­za­to di erbe e sot­to­pro­dot­ti di ori­gi­ne ve­ge­ta­le di­si­dra­ta­ti, pres­sa­ti e com­pat­ta­ti con me­las­sa, molto uti­liz­za­to nel­l’a­li­men­ta­zio­ne del co­ni­glio in quan­to man­gi­me bi­lan­cia­to da som­mi­ni­strar­si come com­ple­men­to alla ra­zio­ne di tutti i gior­ni in ra­gio­ne di 1-2 cuc­chiai al gior­no per un co­ni­glio adul­to (un po’ di più se il co­ni­glio è molto magro, un po’ di meno o ad­di­rit­tu­ra da so­spen­der­si in caso di so­prap­pe­so od obe­si­tà). In com­mer­cio esi­sto­no molti tipi di pel­let­ta­to ma bi­so­gne­reb­be pre­fe­ri­re quel­li privi di semi (al­ta­men­te fer­men­te­sci­bi­li e pre­di­spo­ne­sti a pa­to­lo­gie del trat­to ga­stro-en­te­ri­co) e con con­te­nu­to di fibra in­tor­no al 18%. Anche nel caso del pel­let­ta­to bi­so­gna fare molta at­ten­zio­ne alla con­ser­va­zio­ne onde evi­ta­re la pro­li­fe­ra­zio­ne di muffe no­ci­ve. In com­mer­cio esi­sto­no anche ali­men­ti de­fi­ni­ti “cri­ti­cal care” (par­ti­co­lar­men­te con­cen­tra­ti e ric­chi in so­stan­ze nu­tri­ti­ve) da uti­liz­zar­si in ani­ma­li sten­ta­ti o con­va­le­scen­ti sotto con­trol­lo me­di­co.

 Pro­tei­ne

 13,5-16,0%

 Gras­si

 2,5-3,5%

 Fibra

 16,0-21,0%

 Ce­ne­ri

 6,5-9,5%

Te­no­ri ana­li­ti­ci medi in­di­ca­ti­vi dei man­gi­mi in pel­le­ts

Tra gli ali­men­ti as­so­lu­ta­men­te da evi­ta­re sono i pro­dot­ti a base di car­boi­dra­ti (bi­scot­ti, pane e dolci) e ce­rea­li i quali pro­vo­che­reb­be­ro uno sbi­lan­cia­men­to della flora mi­cro­bi­ca in­te­sti­na­le con gravi diar­ree e, a volte, morte, non­ché la cioc­co­la­ta ed al­cu­ne pian­te tos­si­che come le me­lan­za­ne, le pa­ta­te e i po­mo­do­ri (so­la­na­cee in ge­ne­ra­le). Si con­si­glia di evi­ta­re anche ali­men­ti ven­du­ti come ido­nei per più spe­cie (ad esem­pio co­ni­glio, cri­ce­to e por­cel­li­no d’in­dia) per i quali spes­so i fab­bi­so­gni nu­tri­zio­na­li non coin­ci­do­no.
Il co­ni­glio ef­fet­tua la “cie­co­tro­fia” che con­si­ste nella rein­ge­stio­ne del cie­co­tro­fo (feci de­ri­van­ti dalla prima di­ge­stio­ne del­l’a­li­men­to) che av­vie­ne pre­va­len­te­men­te du­ran­te le ul­ti­me ore della notte e le prime del mat­ti­no: que­sto pro­ces­so fi­sio­lo­gi­co è in­di­spen­sa­bi­le per la so­prav­vi­ven­za del­l’a­ni­ma­le al fine di as­su­me­re e non di­sper­de­re so­stan­ze nu­tri­ti­ve fon­da­men­ta­li pro­dot­te dai bat­te­ri pre­sen­ti nel cieco.
In ge­ne­re non è ne­ces­sa­rio ag­giun­ge­re alla dieta in­te­gra­zio­ni vi­ta­mi­ni­che e mi­ne­ra­li poi­chè gli ali­men­ti (ma solo quel­li adat­ti) sono molto ric­chi di que­ste com­po­nen­ti es­sen­zia­li ed il pel­let com­mer­cia­le in ge­ne­re ne è già ar­ric­chi­to. Le vi­ta­mi­ne es­sen­zia­li ven­go­no sin­te­tiz­za­te nel­l’am­bi­to della “di­ge­stio­ne cie­ca­le” ad opera dei bat­te­ri ivi pre­sen­ti e la vi­ta­mi­na D viene sin­te­tiz­za­ta at­tra­ver­so la pelle del co­ni­glio per espo­si­zio­ne alla luce so­la­re: l’er­ba e la mag­gior parte dei ve­ge­ta­li (a dif­fe­ren­za dei semi e dei fioc­ca­ti) sono molto ric­chi in vit. A e D (que­st’ul­ti­ma in­di­spen­sa­bi­le per la cor­ret­ta cal­ci­fi­ca­zio­ne di ossa e denti). Even­tua­li ca­ren­ze nu­tri­zio­na­li do­vreb­be­ro es­se­re dia­gno­sti­ca­te ed in­te­gra­te sotto di­ret­to con­trol­lo del Me­di­co Ve­te­ri­na­rio.
Non far mai man­ca­re l’ac­qua da bere al no­stro pic­co­lo amico. La cio­to­la è il si­ste­ma più sem­pli­ce ma meno igie­ni­co in quan­to il co­ni­glio po­treb­be “met­te­re a bagno le zampe” o de­fe­car­ci den­tro e quin­di spor­ca­re l’ac­qua op­pu­re ad­di­rit­tu­ra ro­ve­sciar­la e ba­gna­re la let­tie­ra o ri­ma­ne­re “a secco”. La bot­ti­glia con il bec­cuc­cio con­sen­te di li­mi­ta­re gli spre­chi e man­te­ne­re pu­li­to il pre­zio­so li­qui­do pur­chè venga re­go­lar­men­te la­va­ta e di­sin­fet­ta­ta al fine di evi­ta­re con­ta­mi­na­zio­ni bat­te­ri­che e fun­gi­ne.

Mangime pellettato per conigli
Man­gi­me pel­let­ta­to per co­ni­gli

Cri­stia­no Pa­pe­schi, zoo­tec­ni­co ed esper­to in co­ni­gli­col­tu­ra, è lau­rea­to in Me­di­ci­na Ve­te­ri­na­ria al­l’U­ni­ver­si­tà di Pisa. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

Il Co­ni­glio nano – Agra­ria.org
Cri­stia­no Pa­pe­schi – Il Sex­tan­te

In modo chia­ro e sim­pa­ti­co ven­go­no trat­ta­ti tutti gli aspet­ti le­ga­ti alla sua pre­sen­za in casa, dal ri­co­ve­ro al­l’a­li­men­ta­zio­ne, dalla con­vi­ven­za con gli altri ani­ma­li alle cure quo­ti­dia­ne, dalla ri­pro­du­zio­ne alla sua sa­lu­te.
Per ri­ce­ve­re una copia scri­ve­re a: info@​agraria.​org
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