Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Mario Gian­no­ne

Abbacchiatori all'opera 
Ab­bac­chia­to­ri al­l’o­pe­ra
(Azien­da Agr. Po­de­re l’Uc­cel­la­re – San Ca­scia­no Fi­ren­ze)

Trattore con compressore
Trat­to­re con com­pres­so­re
(Azien­da Agr. Po­de­re l’Uc­cel­la­re – San Ca­scia­no Fi­ren­ze)

Quan­do rac­co­glie­re
In ge­ne­ra­le l’e­po­ca della rac­col­ta do­vreb­be coin­ci­de con il mo­men­to più op­por­tu­no per ot­te­ne­re un pro­dot­to sia qua­li­ta­ti­va­men­te che quan­ti­ta­ti­va­men­te sod­di­sfa­cen­te. Tal­vol­ta le si­tua­zio­ni lo­ca­li non ci por­ta­no a fare la scel­ta giu­sta. In que­ste poche righe al­cu­ne in­for­ma­zio­ni e con­si­de­ra­zio­ni che do­vreb­be­ro sti­mo­la­re il let­to­re a in­di­vi­dua­re da solo il mo­men­to op­por­tu­no, senza che si lasci tra­sci­na­re da modi co­mu­ni di ope­ra­re, cre­den­ze lo­ca­li o peg­gio una in­for­ma­zio­ne scor­ret­ta o set­to­ria­le. Non sem­pre il mo­men­to della rac­col­ta cor­ri­spon­de al mo­men­to della piena ma­tu­ra­zio­ne e tal­vol­ta ci sono delle con­di­zio­ni ester­ne che pos­so­no de­ter­mi­na­re un pe­san­te con­di­zio­na­men­to: vedi la data di aper­tu­ra dei fran­toi o di­spo­ni­bi­li­tà del per­so­na­le ido­neo. In­di­scu­ti­bil­men­te la ma­tu­ra­zio­ne della drupa* co­min­cia con l’in­va­ia­tu­ra*, quan­do l’o­li­va da verde di­ven­ta prima “ros­sa­stra” nel solo apice e poi sem­pre più scura e con mag­gio­re esten­sio­ne del nuovo co­lo­re che ar­ri­va ad in­te­res­sa­re anche l’in­te­ra oliva, pa­ral­le­la­men­te tende a di­ve­ni­re meno dura e con­si­sten­te e an­dan­do avan­ti con il tempo si ag­grin­zi­sce per poi ca­de­re. Si ri­cor­da che esi­sto­no cul­ti­var, che non pre­sen­ta­no drupe con la co­lo­ra­zio­ne a tutti nota, ma pos­so­no an­da­re dal nero, al bian­co, con una serie di co­lo­ri in­ter­me­di e quin­di l’a­spet­to cro­ma­ti­co ap­pe­na de­scrit­to non cor­ri­spon­de.
Ci sono va­rie­tà pre­co­ci e tar­di­ve che ac­cen­tua­no o meno que­ste ca­rat­te­ri­sti­che se­con­do l’am­bien­te pe­do­cli­ma­ti­co* in cui sono col­ti­va­te; inol­tre ci sono va­rie­tà che hanno ma­tu­ra­zio­ne con­tem­po­ra­nea, altre a sca­la­re non solo tra le pian­te dello stes­so im­pian­to ma anche sulla stes­sa pian­ta, di tutto que­sto dob­bia­mo tener conto.
Per de­li­mi­ta­re in modo tem­po­ra­le que­sto pe­rio­do, pos­sia­mo dire che ad ini­zia­re da set­tem­bre a tutto feb­bra­io ab­bia­mo le con­di­zio­ni per rac­co­glie­re le no­stre olive. Se que­sto è in­di­scu­ti­bil­men­te il mo­men­to che co­mu­ne­men­te de­fi­nia­mo della ma­tu­ra­zio­ne non è però quel­lo del­l’i­no­li­zio­ne* che ini­zia molto prima quan­do pra­ti­ca­men­te co­min­cia la li­gni­fi­ca­zio­ne del­l’en­do­car­po* e quin­di in­di­ca­ti­va­men­te a lu­glio; per­tan­to quan­do le no­stre olive co­min­cia­no ad ap­pa­rir­ci ma­tu­re di fatto hanno com­ple­ta­to il pro­ces­so di pro­du­zio­ne e ac­cu­mu­lo del­l’o­lio e ogni  suc­ces­si­vo in­cre­men­to è solo ap­pa­ren­te do­vu­to alla per­di­ta di acqua da parte del me­so­car­po*. Fatte que­ste pre­mes­se si de­vo­no an­co­ra ag­giun­ge­re al­cu­ne con­si­de­ra­zio­ni, che non sono mar­gi­na­li, le­ga­te al fe­no­me­no della ca­sco­la pre-rac­col­ta. Quan­do i frut­ti sono ormai ma­tu­ri co­min­cia­no a ca­de­re spon­ta­nea­men­te al suolo, se si esclu­do­no zone dove que­sta è la pra­ti­ca tra­di­zio­na­le e co­mu­ne di rac­col­ta come in Li­gu­ria o in Ca­la­bria, è un fe­no­me­no poco de­si­de­ra­to che porta a per­di­te di pro­dot­to che può di­ven­ta­re con­si­sten­te se si aspet­ta trop­po a rac­co­glie­re e se le va­rie­tà sono pre­co­ci. Il mo­men­to della rac­col­ta con­di­zio­na pe­san­te­men­te la quan­ti­tà di olive rac­col­te ad et­ta­ro. Sa­ran­no di più se an­ti­ci­pia­mo, per una ri­dot­ta per­di­ta do­vu­ta alla ca­sco­la e quin­di l’o­lio pro­dot­to ri­sul­te­rà in as­so­lu­to mag­gio­re, ma avre­mo delle rese per­cen­tua­li in­fe­rio­ri per la ele­va­ta pre­sen­za di acqua. Olive che al­l’i­ni­zio della rac­col­ta danno rese in olio del 15% sono nella norma, le stes­se olive rac­col­te e la­vo­ra­te un mese dopo in­ve­ce pos­so­no ar­ri­va­re e su­pe­ra­re il 20%, ma una parte sa­ran­no ca­du­te. In pas­sa­to era nor­ma­le aspet­ta­re per­ché esi­ste­va la “cer­tez­za” della mag­gio­re resa alla mo­li­tu­ra*, anche le olive ca­du­te spon­ta­nea­men­te, in qua­lun­que con­di­zio­ni fos­se­ro, ve­ni­va­no ri­go­ro­sa­men­te rac­col­te e quin­di non si per­de­va que­sta fra­zio­ne di olio; i mezzi di estra­zio­ne erano meno ef­fi­cien­ti, una oliva stra­ma­tu­ra “se­miam­mo­sta­ta” ce­de­va più fa­cil­men­te il suo olio e per fi­ni­re non di­men­ti­chia­mo che il con­su­ma­to­re era meno esi­gen­te e con­sa­pe­vo­le. Ri­tar­da­re inol­tre si­gni­fi­ca espor­si anche a ri­schi ac­ci­den­ta­li quale av­ver­si­tà me­te­reo­lo­gi­che: vento, gran­di­ne, gelo  a cui si ag­giun­go­no at­tac­chi tar­di­vi di pa­ras­si­ti. La­scia­re a lungo le olive sulla pian­ta con­di­zio­na anche la fu­tu­ra dif­fe­ren­zia­zio­ne che fi­ni­sce, per una serie di gio­chi or­mo­na­li, con in­dur­re una mag­gio­re pro­du­zio­ne di legno e mi­no­re per­cen­tua­le di mi­gno­le*, l’al­ter­nan­za di pro­du­zio­ne si ac­cen­tua. Per fi­ni­re l’a­spet­to che oggi è più im­por­tan­te, l’o­lio che pro­vie­ne da rac­col­te me­dio-pre­co­ci è in­di­scu­ti­bil­men­te di qua­li­tà mi­glio­re oltre ad avere una mag­gio­re sta­bi­li­tà nel tempo. Chi de­si­de­ra un pro­dot­to or­ga­no­let­ti­ca­men­te su­pe­rio­re a bassa aci­di­tà, è in­di­spen­sa­bi­le che attui al­cu­ne stra­te­gie col­tu­ra­li che ve­dre­mo in altri ap­pun­ta­men­ti e tra que­ste la rac­col­ta an­ti­ci­pa­ta è da ri­te­ner­si tra le prin­ci­pa­li.

Come rac­co­glie­re
Come rac­co­glie­re è im­por­tan­te al­me­no quan­to il tempo di rac­col­ta.
Per co­min­cia­re esi­ste una prima dif­fe­ren­za che ri­guar­da dove rac­co­glie­re, nel senso che si può rac­co­glie­re di­ret­ta­men­te sulla pian­ta senza che la drupa toc­chi mai il suolo, op­pu­re a terra. L’im­pe­gno eco­no­mi­co è sem­pre ri­le­van­te e i tempi ab­ba­stan­za lun­ghi, il costo di rac­col­ta nel­l’o­li­vo è per­cen­tual­men­te tra i più alti in as­so­lu­to, può su­pe­ra­re il 50% dei costi com­ples­si­vi.

Bru­ca­tu­ra: stac­ca­re con le mani le olive si­ste­man­do­le in ap­po­si­ti con­te­ni­to­ri, borse, ca­ne­stri o ce­sti­ni tra­spor­ta­ti dallo stes­so ope­ra­to­re, è la forma di rac­col­ta più ri­spet­to­sa del­l’o­li­va che non viene mai a toc­ca­re il suolo e quin­di non si im­brat­ta di terra o altro, non su­bi­re nes­sun danno mec­ca­ni­co e quin­di pro­ces­si di os­si­da­zio­ne in­de­si­de­ra­ti. Anche la pian­ta non viene “stres­sa­ta” dalla rac­col­ta. Non ven­go­no usati teli o reti, men­tre è in­di­spen­sa­bi­le il ri­cor­so a scale e po­ta­tu­re di pro­du­zio­ne che ten­ga­no conto di que­sta mo­da­li­tà di rac­col­ta. Solo qual­che de­cen­nio fa era re­la­ti­va­men­te dif­fu­sa, anche in con­si­de­ra­zio­ne che le olive non erano la­va­te prima della mo­li­tu­ra e la ma­no­do­pe­ra ab­bon­dan­te. Im­pro­po­ni­bi­le negli ul­ti­mi tren­ta/qua­ran­ta anni per gli alti costi e i tempi lun­ghi di rac­col­ta, un ope­ra­to­re non rag­giun­ge mai il quin­ta­le di pro­dot­to rac­col­to al gior­no, nean­che se la­vo­ra inin­ter­rot­ta­men­te dal­l’al­ba al tra­mon­to, è più fa­ci­le che rac­col­ga ap­pe­na 50/60 kg di olive in gior­na­te di 8 ore di la­vo­ro. Oggi, la cre­scen­te ri­cer­ca di pro­dot­ti al mas­si­mo della qua­li­tà, in grado di spun­ta­re prez­zi ve­ra­men­te ele­va­ti, po­treb­be per al­cu­ne si­tua­zio­ni e mer­ca­ti di nic­chia, ri­pro­por­re la bru­ca­tu­ra come una pra­ti­ca pos­si­bi­le, ad­di­rit­tu­ra da in­se­ri­re in di­sci­pli­na­ri di pro­du­zio­ne come in­di­ca­to­re di qua­li­tà.

Stri­scia­tu­ra e/o pet­ti­na­tu­ra: è una pra­ti­ca sem­pre più dif­fu­sa, si ri­cor­re ad ap­po­si­ti at­trez­zi ma­nua­li: pinze a molla o sem­pli­ci pet­ti­ni, con i quali si pro­ce­de a pet­ti­na­re i rami. Le olive ca­do­no su teli o reti e ven­go­no nella stes­sa gior­na­ta rac­col­te e tra­spor­ta­te. Ne­ces­si­ta­no scale ade­gua­te, ma la quan­ti­tà di pro­dot­to rac­col­to è mag­gio­re ri­spet­to al me­to­do pre­ce­den­te, toc­can­do punte di 100 kg per ope­ra­to­re al gior­no. Le olive sono leg­ger­men­te dan­neg­gia­te e anche i rami pos­so­no ri­sen­tir­ne.

Scuo­ti­tu­ra e Bac­chia­tu­ra ma­nua­li: pra­ti­che in teo­ria di­ver­se, ma spes­so fi­ni­sco­no con il so­mi­gliar­si, la prima teo­ri­ca­men­te da pre­fe­rir­si, con­si­ste nello scuo­te­re con per­ti­che o si­mi­li i rami, la se­con­da nel bat­ter­li. Tal­vol­ta è pos­si­bi­le non uti­liz­za­re scale, se le pian­te sono im­pal­ca­te basse e di con­se­guen­za il la­vo­ro scor­re più ve­lo­ce­men­te, men­tre ri­sul­ta in­di­spen­sa­bi­le ri­cor­re­re ad ampi teli, dato che le olive pos­so­no ca­de­re a di­stan­za quale con­se­guen­za del­l’a­zio­ne piut­to­sto ener­gi­ca delle per­ti­che, que­sto pro­ble­ma si pre­sen­ta sia nel primo che nel se­con­do caso. Drupe e pian­te ri­sen­to­no di que­sto me­to­do. Le quan­ti­tà rac­col­te sal­go­no oltre il quin­ta­le per ope­ra­to­re, anche se il tra­sci­na­men­to dei teli può ral­len­ta­re molto il la­vo­ro che come sap­pia­mo spes­so av­vie­ne in ter­re­ni sco­mo­di per­ché de­cli­vi o non per­fet­ta­men­te pre­pa­ra­ti allo scopo.

Rac­col­ta da terra: con­si­ste nel si­ste­ma­re sotto le pian­te teli che ri­man­go­no in po­si­zio­ne per tutto il pe­rio­do della rac­col­ta, quin­di ab­bia­mo un ele­va­to costo sia per l’ac­qui­sto, il rin­no­vo e la messa in opera; in al­cu­ni casi si si­ste­ma il ter­re­no in modo che sia per­fet­ta­men­te pu­li­to e si evi­ta­no le reti, poi si pro­ce­de a suc­ces­si­vi pas­sag­gi che evi­ta­no di la­scia­re per trop­po tempo le olive a con­tat­to della terra. Si usa solo in al­cu­ne re­gio­ni dove gli al­be­ri sono trop­po gran­di e alti, i ter­re­ni im­per­vi e/o le tra­di­zio­ni mag­gior­men­te ra­di­ca­te. Le olive ca­do­no per­ché sono com­ple­ta­men­te ma­tu­re e c’è chi, per rac­co­glie­re con que­sto me­to­do, non trat­ta con­tro la mosca per rac­co­glie­re prima e tutto.

Rac­col­ta se­mi­mec­ca­niz­za­ta: si trat­ta di rac­co­glie­re le olive uti­liz­zan­do delle sem­pli­ci mac­chi­ne age­vo­la­tri­ci, per­so­nal­men­te ri­ten­go che il fu­tu­ro della rac­col­ta delle olive, nel si­ste­ma agra­rio ita­lia­no co­sti­tui­to da pic­co­le e medie im­pre­se, passi at­tra­ver­so que­sta stra­da. Si trat­ta di usare delle sem­pli­ci at­trez­za­tu­re, spes­so por­ta­te a spal­la o con altro si­ste­ma ana­lo­go, mu­ni­te di un mo­to­ri­no di­ret­ta­men­te in­se­ri­to sulla mac­chi­na, op­pu­re col­le­ga­to. Nel primo caso il la­vo­ro può ri­sul­ta­re più pe­san­te ma il mo­vi­men­to del­l’o­pe­ra­to­re in­tor­no alle pian­te è age­vo­la­to, nella se­con­da si­tua­zio­ne ab­bia­mo un peso mi­no­re ma aven­do la ne­ces­si­tà di es­se­re con­nes­si ad una presa di forza, la li­ber­tà di mo­vi­men­to si ri­du­ce. Gli at­trez­zi delle ul­ti­me ge­ne­ra­zio­ne sono rea­liz­za­ti in ma­te­ria­li ultra leg­ge­ri. Nor­mal­men­te non si usano ca­sco­lan­ti per age­vo­la­re la ca­du­ta della drupa, men­tre ri­sul­ta­no in­di­spen­sa­bi­li teli di gran­di di­men­sio­ni e se pos­si­bi­le po­ta­tu­re che con­ten­go­no la chio­ma della pian­ta dato che non si fa ri­cor­so a scale. Il costo di que­ste at­trez­za­tu­re è con­te­nu­to e am­mor­tiz­za­bi­le in poco tempo. Di­ver­se ditte ope­ra­no nel set­to­re e si con­si­glia al let­to­re, di va­lu­ta­re bene cosa andrà a com­pra­re, per­ché c’è una certa di­ver­si­tà nei prez­zi e nella qua­li­tà e fun­zio­na­li­tà delle at­trez­za­tu­re of­fer­te dal mer­ca­to. In gran­di linee si può af­fer­ma­re che con que­sto si­ste­ma si ar­ri­va­no a rac­co­glie­re quan­ti­tà non in­fe­rio­ri a 200 kg per gior­no, il la­vo­ro è ral­len­ta­to dal tra­sci­na­men­to dei teli, men­tre la rac­col­ta vera e pro­pria ri­sul­ta ve­lo­ce e com­ple­ta.
Sem­pre tra la se­mi­mec­ca­niz­za­zio­ne an­dreb­be­ro ag­giun­te le mac­chi­ne con­vo­glia­ti­ci/rac­cat­ta­tri­ci, in ve­ri­tà poco usate ma da pren­de­re in con­si­de­ra­zio­ne.

Rac­col­ta mec­ca­ni­ca:
La rac­col­ta mec­ca­ni­ca ri­guar­da gran­di azien­de e con­to­ter­zi­sti, nel pros­si­mo nu­me­ro ana­liz­ze­re­mo uno di que­sti me­to­di. Può es­se­re pra­ti­ca­ta dopo l’ir­ro­ra­zio­ne con ca­sco­lan­ti*, nel qual caso po­treb­be ba­sta­re un solo pas­sag­gio o senza in­ter­ven­to di or­mo­ni e quin­di si im­pon­go­no più ri­tor­ni. Le mac­chi­ne adat­te allo scopo sono scuo­ti­to­ri o scuo­ti­rac­co­gli­tri­ci mu­ni­te di om­brel­lo e in­sac­ca­tri­ce. Le mac­chi­ne prov­ve­do­no a scuo­te­re le bran­che ma più spes­so il tron­co, non tutti i pro­dut­to­ri gra­di­sco­no que­sto si­ste­ma, ma ta­lu­ne si­tua­zio­ni lo im­pon­go­no. L’uso del ca­sco­lan­te fa­vo­ri­sce anche una ca­du­ta an­ti­ci­pa­ta delle fo­glie e l’e­ner­gi­co mo­vi­men­to a cui è sot­to­po­sta la pian­ta po­treb­be in­dur­re qual­che danno alle pian­te più vec­chie e ca­ria­te. Solo al­cu­ne forme di al­le­va­men­to con­sen­to­no que­sto si­ste­ma di rac­col­ta. Se ab­bia­mo cul­ti­var a ma­tu­ra­zio­ne sca­la­re con alta forza al di­stac­co i ri­sul­ta­ti sono me­dia­men­te meno in­te­res­san­ti. Si rag­giun­go­no i 500/600 kg di olive rac­col­te ope­ra­to­re/gior­no.

Olive pronte per essere incassettate
Olive su rete pron­te per es­se­re in­cas­set­ta­te
(Azien­da Agr. Po­de­re l’Uc­cel­la­re – San Ca­scia­no Fi­ren­ze)

Con­ser­va­zio­ne e rese
La con­ser­va­zio­ne è bene ri­dur­la allo stret­to ne­ces­sa­rio, l’i­dea­le sa­reb­be rac­co­glie­re il gior­no e fran­ge­re la notte. Per chi è co­stret­to a con­ser­va­re per al­cu­ni gior­ni si rac­co­man­da di uti­liz­za­re am­bien­ti fre­schi e area­ti, non for­ma­re cu­mu­li di alto spes­so­re. Tra­di­zio­nal­men­te si stra­ti­fi­ca­va su stuo­ie ma oggi ci sono delle cas­set­te che ri­spon­do­no per­fet­ta­men­te allo scopo. Le rese a pian­ta sono estre­ma­men­te va­ria­bi­li da ap­pe­na 5 kg a 60/70 kg , con punte di oltre il quin­ta­le; per et­ta­ro si con­si­de­ra­no buone pro­du­zio­ni quel­le in­tor­no ai 50 q. che pos­so­no su­pe­ra­re i 100 q. in con­di­zio­ni ot­ti­ma­li di col­ti­va­zio­ne e se ir­ri­ghia­mo an­co­ra di più. Si ri­cor­da che nel­l’o­li­vo l’ir­ri­ga­zio­ne au­men­ta le rese, ma il pro­dot­to ri­sul­ta della me­de­si­ma qua­li­tà, per­tan­to è una pra­ti­ca che an­dreb­be in­cen­ti­va­ta.

Cassette di olive
Cas­set­te di olive
(Azien­da Agr. Po­de­re l’Uc­cel­la­re – San Ca­scia­no Fi­ren­ze)

Glos­sa­rio:
In­va­ia­tu­ra = mo­men­to in cui i frut­ti cam­bia­no co­lo­re.
Ino­li­zio­ne = pro­du­zio­ne di olio al­l’in­ter­no della drupa.
Pe­do­cli­ma­ti­co = la somma delle con­di­zio­ni am­bien­ta­li e pe­do­lo­gi­che, clima + ter­re­no.
Mi­gno­la = in­fio­re­scen­za del­l’o­li­vo.
Drupa = oliva, frut­to.
Pe­ri­car­po = mem­bra­na ester­na che ri­ve­ste la drupa.
Me­so­car­po = parte car­no­sa sot­to­stan­te al pe­ri­car­po, in essa è con­te­nu­ta la pre­va­len­za del­l’o­lio.
En­do­car­po = parte in­ter­na le­gno­sa del frut­to che con­tie­ne il seme.
Mo­li­tu­ra = fran­gi­tu­ra o estra­zio­ne mec­ca­ni­ca del­l’o­lio.
Ca­sco­lan­te = or­mo­ne che ri­du­ce la forza di di­stac­co della drupa.

Mario Gian­no­ne è lau­rea­to in Scien­ze Agra­rie al­l’U­ni­ver­si­tà di Fi­ren­ze. In­se­gnan­te di zoo­tec­nia al­l’I­sti­tu­to Tec­ni­co Agra­rio di Fi­ren­ze, pre­sta la sua opera di as­si­sten­za tec­ni­ca spe­cia­li­sti­ca pres­so Enti re­gio­na­li, Par­chi e As­so­cia­zio­ni. E’ au­to­re del libro “L’al­le­va­men­to bio­lo­g­i­co del suino” edito da Eda­gri­co­le-So­le 24 ore.  Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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