I Ficus (2^ Parte)
di Paolo Pecchioli
I FICUS: GLI ALBERI DA SOGGIORNO
Fusto e radici aeree di Ficus elastica var. decora
Collezione storica Istituto Tecnico Agrario Firenze (Foto Paolo Pecchioli)
TECNICA COLTURALE
Il terriccio
I Ficus sono piante che prosperano in un substrato con pH compreso tra 5 e 6, dunque leggermente acido, ma possono svilupparsi anche in un terriccio neutro o in un terreno decisamente acido. Il terriccio deve essere particolarmente permeabile e fertile. La fertilità del terriccio è legata naturalmente alla presenza nel terriccio stesso molti elementi nutritivi di cui la pianta abbisogna, anche se va rilevata una certa rusticità delle varie specie di Ficus, che possono continuare a vivere anche in substrati piuttosto poveri. La permeabilità del terriccio è però una caratteristica imprescindibile. Quest’importanza è data dal fatto che, nonostante sia vero che i Ficus gradiscono l’acqua ed un substrato umido, è altrettanto vero che queste piante non sopportano quei substrati scarsamente drenanti, dove l’acqua ristagna, e neppure le annaffiature troppo frequenti, dove il terriccio, anche se dotato di buona permeabilità, non ha il tempo di asciugarsi. Il marciume radicale è infatti una delle cause più frequenti di morte per queste piante. Il terriccio più indicato è composto da un terzo di letame maturo, un terzo di terriccio di foglie ben decomposte e un terzo di terriccio d’erica. Può essere anche usato un terriccio a base di foglie di faggio ben decomposte e di argilla, il tutto arricchito con del letame. Invece, il terriccio acido utilizzabile è a base di torba, la quale può essere miscelata con del terriccio di foglie oppure usata in modo esclusivo.
Abbiamo appena affermato che nel terriccio non devono esserci ristagni d’acqua. Questo significa che è importante che il vaso abbia un ottimo drenaggio, ottenibile mettendo sul fondo del vaso stesso molto materiale grossolano (ad esempio, in un vaso con un diametro di 12-15 cm, almeno 2 cm sul fondo devono essere costituiti da ghiaia o argilla espansa o da cocci di vasi rotti ecc.). E’ consigliabile controllare di quando in quando che il foro di scolo del vaso non si ostruisca con dei residui di terriccio, perchè ciò significherebbe che il drenaggio non è stato fatto in modo adeguato. Se si dovesse verificare un ristagno d’acqua, la pianta ci avverte del suo stato di sofferenza con l’ingiallimento e successivamente la perdita delle foglie basali, e con l’impoverimento della chioma nel suo complesso. Se, a seguito di questo evento, che si verifica più facilmente in inverno, si accerta che il drenaggio è stato fatto in modo adeguato, la sofferenza della pianta è dovuta ad una eccessiva somministrazione d’acqua con l’irrigazione.
Foglie di Ficus binnendijkii “Alii”
Collezione storica Istituto Tecnico Agrario Firenze (Foto Paolo Pecchioli)
L’irrigazione
Le irrigazioni devono essere molto abbondanti e frequenti durante tutta la stagione estiva, mentre in inverno la quantità d’acqua deve essere molto ridotta. E’ difficile, in inverno, dare una scadenza temporale tra una innaffiatura e l’altra perchè se il Ficus è tenuto in un ambiente riscaldato (casa, ufficio), l’intervallo di tempo sarà più breve, mentre se la pianta viene tenuta in un ambiente riparato ma non molto riscaldato, come può essere l’androne di un palazzo, possiamo affermare che l’intervallo di tempo fra una annaffiatura e l’altra può essere anche mensile. Comunque, prima di annaffiare, bisogna sempre assicurarsi delle condizioni d’umidità del substrato, dal quale capiremo se l’irrigazione sia necessaria o superflua; questa cautela ci può evitare spiacevoli inconvenienti. L’irrigazione deve essere intesa non solo nel modo classico, cioè come la quantità d’acqua versata nel vaso, ma anche come acqua spruzzata sulle foglie. La funzione di questo tipo di irrigazione è proprio quella di fornire acqua alla pianta tramite le foglie. Infatti le foglie sono provviste di stomi, che sono delle microscopiche aperture che regolano i rapporti gassosi con l’esterno. In relazione alle condizioni esterne di temperatura ed al fabbisogno idrico della pianta, la foglia può decidere se aprire o chiudere queste aperture. Per esempio, gli stomi possono essere lasciati aperti quando la pianta è in una situazione di stress idrico, per assorbire umidità atmosferica.
Dato che durante l’estate si deve cercare di mantenere una atmosfera umida, è particolarmente consigliato spruzzare acqua sulle foglie (meglio se acqua piovana, perchè priva di calcare) e passare sulle foglie stesse una spugna o un panno bagnato. Questa annaffiatura fogliare estiva ha come ulteriori scopi quello di abbassare la temperatura fogliare e quello di pulire le foglie stesse. Dal momento che la pianta dimora in un ambiente protetto, chiuso (appartamento, ufficio ecc.), sulle foglie si deposita giorno dopo giorno una notevole quantità di polvere, che non può essere rimossa dall’azione del vento e della pioggia proprio perchè la pianta non vive all’aperto. La polvere limita le funzioni delle foglie. Spruzzando dell’acqua sulle foglie della chioma e passandoci poi un panno, oppure lasciando la pianta all’aperto durante una giornata piovosa, la polvere verrà rimossa e la foglia riprenderà a vegetare senza più alcun ostacolo.
L’umidità atmosferica
Abbiamo accennato molte volte dell’importanza dell’umidità atmosferica. Porre attenzione a questo aspetto può essere decisivo soprattutto in ambiente domestico. Il tasso di umidità ottimale si aggira intorno al 70-80%, e per ottenere questa umidità sarebbe sufficiente collocare nel sottovaso una buona quantità d’acqua, che, con le temperature presenti nell’appartamento o in ufficio, evaporerà creando quella umidità atmosferica a cui i Ficus non possono rinunciare. Va ricordato che non ci deve essere nessun contatto tra l’acqua presente nel sottovaso e il vaso; dunque tra il vaso e il sottovaso dovrà essere sistemato un supporto preferibilmente di materiale plastico, abbastanza alto, sul quale verrà collocato il vaso. Questo supporto plastico si rivela utile anche per separare il vaso dall’acqua che somministriamo con l’irrigazione; senza questo espediente le radici sarebbero sempre avvolte da un pane di terra bagnato e questa situazione sarebbe portatrice di marciumi dei tessuti radicali.
L’illuminazione
E’ necessario curare molto l’esposizione luminosa per i Ficus. Infatti non necessitano e non amano la luce diretta del sole, ma prediligono ugualmente ambienti luminosi. Fanno eccezione alcune varietà come il Ficus diversifolia e Ficus pumila, perchè possono vivere in ambienti molto ombreggiati. Se durante la stagione primaverile-estiva decidiamo di collocare all’aperto il nostro Ficus, dobbiamo ricordare questo aspetto, cioè molta luce ma non diretta; sistemeremo quindi il Ficus sotto una tettoia in plastica trasparente, la quale garantirà la necessaria luminosità evitando ai raggi solari di colpire le foglie. Inoltre i Ficus possono essere collocati sotto un pergolato, oppure sotto un porticato o all’interno di una veranda; come si può notare sempre in un ambiente riparato. Infatti, quando i raggi solari colpiscono le foglie, esse presentano delle scottature e delle decolorazioni, soprattutto se hanno passato la stagione fredda in un luogo riparato dai raggi solari. In inverno le piante dovranno essere ricoverate in casa perchè, essendo originarie di ambienti tropicali, temono le temperature molto basse che si possono verificare soprattutto al nord. Anche in inverno è particolarmente importante la luce, infatti esse saranno collocate vicino ad una finestra, attraverso la quale riceveranno la luce necessaria per la fotosintesi. Nelle regioni meridionali, dove il clima si mantiene mite per tutto l’inverno, i Ficus possono rimanere all’aperto senza problemi di luce e di temperatura.
La temperatura
Abbiamo detto più volte che queste piante trovano in appartamenti e uffici buone condizioni di vita soprattutto in relazione alla temperatura. infatti in questi ambienti la temperatura, anche in pieno inverno, è sempre stabile intorno ai 18-20°C. Questa temperatura è sufficiente per far vivere e prosperare i Ficus in appartamento, anche se la temperatura ideale di cui i Ficus avrebbero bisogno sarebbe leggermente superiore, ovvero intorno ai 20-22°C nelle ore di luce, e intorno ai 15-18°C di notte. Altri Ficus, come il F. benjamina, sopportano anche temperature minime più basse, intorno ai 13-15°C. Il F. pumila, che è una specie rampicante, può vivere anche con una temperatura di soli 10°C e nelle zone a clima mite vive all’aperto tutto l’anno.
Ovviamente è impossibile riprodurre le condizioni dell’habitat originario nel nostro appartamento, però adottando alcune precauzioni minime eviteremo alle piante inutili sofferenze, come quelle dovute alle correnti d’aria che si possono creare all’interno delle abitazioni, oppure degli sbalzi termici anch’essi particolarmente dannosi.
Ficus hispida
Collezione storica Istituto Tecnico Agrario Firenze (Foto Paolo Pecchioli)
Riferimenti bibliografici
– AA.VV. “IL GRANDE LIBRO DEI FIORI E DELLE PIANTE” Selezione dal Reader’s Digest – Milano 1978
– A. Laghi, G.P. Gnone “LE COLTURE PROTETTE – Sistemi e metodi di coltivazione” CISIA 1975
– E. Susini “I MIEI FIORI E IL MIO GIARDINO” Edagricole 1987
– Luciano Giugnolini – Maria Teresa Temistocchi – Paolo Ricci Barbini – Maria Pizzirani
“GUIDA ALLE PIANTE DELL’ISTITUTO TECNICO AGRARIO” A.S.1992-93
– A. Acampora “FICUS TROPICALI: LE SPECIE DA INTERNO PER ECCELLENZA”
Tratto da “BonsaItalia – arte e natura” n°37 Gennaio-Febbraio 2004
– E. Banfi, F. Consolino “ALBERI” Istituto Geografico De Agostini
– The Royal Horticultural Society “IL GIARDINAGGIO dizionario delle piante ornamentali” UTET-GARZANTI
Paolo Pecchioli, Agrotecnico, è in possesso del diploma di qualifica di orto-floricoltore. Attualmente ricopre la mansione di Assistente tecnico presso l’Istituto Tecnico Agrario di Firenze.