Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Paolo Pec­chio­li

I FICUS: GLI AL­BE­RI DA SOG­GIOR­NO
Nelle no­stre abi­ta­zio­ni, negli an­dro­ni dei pa­laz­zi, spes­so sono pre­sen­ti pian­te, ge­ne­ri­ca­men­te chia­ma­te pian­te d’ap­par­ta­men­to, ori­gi­na­rie di paesi eso­ti­ci e tro­pi­ca­li. Esse ap­par­ten­go­no a di­ver­si ge­ne­ri, ma hanno delle ca­rat­te­ri­sti­che co­mu­ni, oltre a quel­la re­la­ti­va alla pro­ve­nien­za, per­chè pos­sie­do­no un fo­glia­me molto or­na­men­ta­le e so­prat­tut­to per­chè tro­va­no nel­l’am­bien­te do­me­sti­co molte delle loro con­di­zio­ni idea­li di so­prav­vi­ven­za: ad esem­pio, tro­va­no una tem­pe­ra­tu­ra che non scen­de mai sotto i 15°C, op­pu­re delle con­di­zio­ni di lu­mi­no­si­tà che cor­ri­spon­do­no a quel­le di cui ne­ces­si­ta­no le pian­te. Fra le tante pian­te pre­sen­ti, i Ficus, per la loro dif­fu­sio­ne, per la fa­ci­li­tà di col­ti­va­zio­ne e so­prat­tut­to per la loro bel­lez­za,  ri­co­pro­no un ruolo di pri­mis­si­mo piano.
Il ge­ne­re Ficus an­no­ve­ra circa 800-1000 spe­cie di pian­te, con por­ta­men­to e di­men­sio­ni va­ria­bi­li: in­fat­ti tro­via­mo sia pian­te di mo­de­ste di­men­sio­ni,  sia pian­te che, nei loro luo­ghi d’o­ri­gi­ne, di­ven­ta­no gran­di al­be­ri; op­pu­re pian­te sem­pre­ver­di o a fo­glia ca­du­ca. Ge­ne­ral­men­te si trat­ta di pian­te de­li­ca­te per­chè pro­ven­go­no da paesi tro­pi­ca­li o sub­tro­pi­ca­li (India, Cina, sud-est asia­ti­co). Una ca­rat­te­ri­sti­ca co­mu­ne a tutti i Ficus, anzi a tutte le spe­cie ap­par­te­nen­ti alla loro fa­mi­glia, le Mo­ra­cee, è la pre­sen­za nei tes­su­ti di ca­na­li la­ti­ci­fe­ri, con­te­nen­ti un lat­ti­ce (o la­ti­ce) bian­co, denso, ap­pic­ci­co­so, pro­ba­bil­men­te pro­dot­to a scopo an­ti­pre­da­to­rio. Que­sto li­qui­do può es­se­re ir­ri­tan­te per gli occhi e la pelle. Nei paesi d’o­ri­gi­ne da que­sto lat­ti­ce, fatto fuo­riu­sci­re   da pic­co­le in­ci­sio­ni pra­ti­ca­te sul tron­co di al­cu­ne spe­cie di Ficus, viene ri­ca­va­ta una gomma di buona qua­li­tà; quin­di  que­ste pian­te sono im­por­tan­ti anche dal punto di vista eco­no­mi­co-com­mer­cia­le. Il Ficus ela­sti­ca è uno degli al­be­ri più uti­liz­za­ti per la pro­du­zio­ne della gomma; ri­ve­ste un’im­por­tan­za tale da es­se­re spes­so in­di­ca­to con il nome co­mu­ne di fico della gomma. Un altro im­pie­go si­cu­ra­men­te più an­ti­co che ac­co­mu­na al­cu­ne spe­cie di Ficus è quel­lo di al­be­ro sacro e per que­sto cu­sto­de dei tem­pli.
E’ in­te­res­san­te sof­fer­mar­ci sulle gran­di di­men­sio­ni e sulle al­tez­ze con­si­de­re­vo­li  che rag­giun­go­no al­cu­ni Ficus nei loro ha­bi­tat na­tu­ra­li, per com­pren­de­re bene l’im­po­nen­za e la mae­sto­si­tà di que­ste spe­cie: il Ficus ela­sti­ca ed il Ficus be­n­ja­mi­na rag­giun­go­no tran­quil­la­men­te i 30 metri d’al­tez­za nei paesi d’o­ri­gi­ne; se que­ste spe­cie sono messe a di­mo­ra e col­ti­va­te ad altre la­ti­tu­di­ni, in un am­bien­te con molte delle ca­rat­te­ri­sti­che di quel­lo ori­gi­na­le, come la Si­ci­lia, pos­so­no rag­giun­ge­re i 20 metri, un’al­tez­za in­fe­rio­re ma sem­pre no­te­vo­le. Negli ap­par­ta­men­ti ov­via­men­te non ar­ri­va­no a quel­le al­tez­ze, ma molti esem­pla­ri di Ficus rag­giun­go­no age­vol­men­te i 2-2,5 metri d’al­tez­za, oltre i quali si può pro­ce­de­re ad una ci­ma­tu­ra di con­te­ni­men­to per ot­te­ne­re pian­te più ce­spu­glio­se. Si pos­so­no uti­liz­za­re le parti aspor­ta­te alle pian­te per la mol­ti­pli­ca­zio­ne.
I Ficus più pre­sen­ti negli am­bien­ti do­me­sti­ci sono il Ficus be­n­ja­mi­na, il Ficus ela­sti­ca, il Ficus ly­ra­ta (si­no­ni­mo del Ficus pan­du­ra­ta) e, più ra­ra­men­te, il fico ma­gno­lioi­de (Ficus ma­cro­phyl­la). De­scri­ve­rò bre­ve­men­te la loro mor­fo­lo­gia al solo scopo di for­ni­re ai let­to­ri i cri­te­ri per di­stin­guer­li l’uno dal­l’al­tro, ac­cen­nan­do in ma­nie­ra sin­te­ti­ca anche al loro svi­lup­po nel loro ha­bi­tat na­tu­ra­le; trat­te­rò suc­ces­si­va­men­te la tec­ni­ca col­tu­ra­le e la loro mol­ti­pli­ca­zio­ne e af­fron­te­rò come ul­ti­mo ar­go­men­to i prin­ci­pa­li pa­ras­si­ti che at­tac­ca­no que­sto ge­ne­re.

I FICUS NEL LORO HA­BI­TAT NA­TU­RA­LE
Il Ficus be­n­ja­mi­na è una pian­ta ori­gi­na­ria del sud-est asia­ti­co, pre­sen­te dal­l’In­dia alle Fi­lip­pi­ne. Ha un tron­co di­rit­to e snel­lo, fles­si­bi­le ed ele­gan­te, con una chio­ma molto densa. La cor­tec­cia è li­scia e di co­lo­re chia­ro e tende a scu­rir­si con l’età. I rami sono sot­ti­li e pen­du­li; dai rami dei vec­chi esem­pla­ri si svi­lup­pa­no ra­di­ci aeree co­lon­na­ri che ser­vo­no per di­stri­bui­re il peso della chio­ma che si espan­de enor­me­men­te in oriz­zon­ta­le una volta rag­giun­ta la ma­tu­ri­tà. Il Ficus be­n­ja­mi­na è una spe­cie sem­pre­ver­de, le fo­glie sono el­lit­ti­che con apice acu­mi­na­to, pic­cio­la­te, non co­ria­cee; la loro lun­ghez­za è di circa 7-12 cm, il mar­gi­ne è in­te­ro. Il co­lo­re è verde bril­lan­te da gio­va­ne men­tre la co­lo­ra­zio­ne è più scura è quan­do le fo­glie sono adul­te.

Il Ficus ela­sti­ca è ori­gi­na­rio an­ch’es­so del­l’A­sia tro­pi­ca­le. Pre­sen­ta un tron­co re­la­ti­va­men­te sot­ti­le, e tende molto a ra­mi­fi­car­si. In­fat­ti nei luo­ghi d’o­ri­gi­ne si pre­sen­ta con una chio­ma molto espan­sa oriz­zon­tal­men­te e sor­ret­ta da lun­ghe ra­di­ci co­lon­na­ri che si di­par­to­no dai rami. Le gio­va­ni fo­glie sono av­vol­te in una guai­na rossa, sono ovate e acu­mi­na­te al­l’a­pi­ce, lun­ghe anche 30 cm e sono do­ta­te di un ro­bu­sto pic­cio­lo. Le fo­glie del F. ela­sti­ca hanno inol­tre una con­si­sten­za co­ria­cea: que­sto fat­to­re, oltre alle di­men­sio­ni della fo­glia  e al co­lo­re della guai­na, per­met­te di di­stin­gue­re con cer­tez­za il Ficus ela­sti­ca dal Ficus be­n­ja­mi­na. La co­lo­ra­zio­ne delle fo­glie è verde scura e lu­ci­da su­pe­rior­men­te, men­tre in­fe­rior­men­te è di un verde più tenue. Nella pa­gi­na in­fe­rio­re spic­ca la ner­va­tu­ra cen­tra­le, la quale è rossa e molto spor­gen­te. Va ri­cor­da­to che quel­la ap­pe­na de­scrit­ta non è la spe­cie ti­pi­ca ma è la va­rie­tà “De­co­ra”, pian­ta ot­te­nu­ta dopo molte ibri­da­zio­ni. La spe­cie ti­pi­ca, ad esem­pio, si di­stin­gue dalla va­rie­tà “De­co­ra” per la forma delle fo­glie, che sono mar­ca­ta­men­te oblun­ghe e non ovali.

Ficus elastica var. decora
Chio­ma di Ficus ela­sti­ca var. de­co­ra
Col­le­zio­ne sto­ri­ca Isti­tu­to Tec­ni­co Agra­rio Fi­ren­ze (Foto Paolo Pec­chio­li)

Il Ficus ly­ra­ta è ori­gi­na­rio del­l’A­fri­ca tro­pi­ca­le oc­ci­den­ta­le ed ha an­ch’es­so, come il F. ela­sti­ca, fo­glie molto gran­di , lu­ci­de e co­ria­cee. Però le di­men­sio­ni delle fo­glie del F. ly­ra­ta pos­so­no es­se­re molto su­pe­rio­ri a quel­le del F. ela­sti­ca rag­giun­gen­do per­fi­no una lun­ghez­za di 60 cm ed una lar­ghez­za di 25 cm. Inol­tre le fo­glie del F. ly­ra­ta si dif­fe­ren­zia­no da quel­le del F. ela­sti­ca anche per la loro forma, che ri­cor­da quel­la del vio­li­no: in­fat­ti l’e­stre­mi­tà della fo­glia è molto più larga della sua base. I mar­gi­ni della fo­glia sono mar­ca­ta­men­te on­du­la­ti; que­sto è un altro ele­men­to di di­stin­zio­ne con il F. ela­sti­ca. Nei luo­ghi d’o­ri­gi­ne, il F. ly­ra­ta è un al­be­ro im­po­nen­te, la cui chio­ma rag­giun­ge gli 8 metri di dia­me­tro. E’ una spe­cie sem­pre­ver­de.

Ficus lyrata
Ficus ly­ra­ta
Col­le­zio­ne sto­ri­ca Isti­tu­to Tec­ni­co Agra­rio Fi­ren­ze (Foto Paolo Pec­chio­li)

Il Fico ma­gno­lioi­de (Ficus ma­cro­phyl­la) è ori­gi­na­rio del­l’Au­stra­lia orien­ta­le ed è una pian­ta im­po­nen­te e mae­sto­sa nel suo ha­bi­tat na­tu­ra­le, che ar­ri­va ad una al­tez­za di 40 metri. Dif­fe­ri­sce dai Ficus trat­ta­ti pre­ce­den­te­men­te per molti aspet­ti. An­zi­tut­to, il tron­co nei vec­chi esem­pla­ri è mas­sic­cio, vo­lu­mi­no­so ed ir­re­go­la­re, dalla cor­tec­cia gri­gio-piom­bo. Le ra­di­ci aeree sono im­po­nen­ti, in­fat­ti esse scen­do­no dai gros­si rami e quan­do s’in­ter­ra­no for­ma­no dei co­lon­na­ti molto spet­ta­co­la­ri. La chio­ma è im­pres­sio­nan­te, per­chè è una pian­ta che ra­mi­fi­ca molto, e per que­sto deve es­se­re so­ste­nu­ta dalle ra­di­ci aeree. L’e­le­men­to di di­stin­zio­ne più evi­den­te è dato dalle fo­glie. Le fo­glie di que­sto al­be­ro ri­cor­da­no quel­le della Ma­gno­lia gran­di­flo­ra (da cui il nome), dun­que sono in­te­re, hanno una forma ova­to-el­lit­ti­ca e una lun­ghez­za  di circa 25 cm. La si­mi­li­tu­di­ne con la Ma­gno­lia gran­di­flo­ra non si li­mi­ta alla forma delle fo­glie ma si esten­de anche alle ca­rat­te­ri­sti­che delle su­per­fi­ci delle due pa­gi­ne fo­glia­ri. In­fat­ti nella pa­gi­na su­pe­rio­re sono verdi, lu­ci­de e prive di pe­lu­ria, men­tre in quel­la in­fe­rio­re, oltre ad avere una co­lo­ra­zio­ne verde più chia­ra, pre­sen­ta­no squa­me color rosso rug­gi­ne. Inol­tre non hanno l’a­pi­ce acu­mi­na­to com’è in­ve­ce nel F. ela­sti­ca e nel F.​benjamina. Tutti gli ele­men­ti pre­ce­den­te­men­te de­scrit­ti lo dif­fe­ren­zia­no dal Ficus che gli è più si­mi­le ov­ve­ro dal Ficus ela­sti­ca. Il Fico ma­gno­lioi­de ha in co­mu­ne con il Ficus ela­sti­ca e con il Ficus ly­ra­ta le fo­glie co­ria­cee e lu­ci­de su­pe­rior­men­te e l’es­se­re una spe­cie sem­pre­ver­de, ca­rat­te­ri­sti­ca co­mu­ne que­st’ul­ti­ma anche al Ficus be­n­ja­mi­na.
 
I FICUS IN ITA­LIA
Ab­bia­mo detto che, alle no­stre la­ti­tu­di­ni, so­prat­tut­to a causa della tem­pe­ra­tu­ra in­ver­na­le pre­sen­te nel nord e nel cen­tro Ita­lia, ve­dia­mo que­ste pian­te sem­pre con­fi­na­te in ap­par­ta­men­ti, serre o co­mun­que in luo­ghi ri­pa­ra­ti, e che in al­cu­ne re­gio­ni del sud Ita­lia, ove la tem­pe­ra­tu­ra è par­ti­co­lar­men­te mite per tutto l’in­ver­no, que­ste pian­te pos­so­no far parte dei par­chi e delle al­be­ra­tu­re stra­da­li.  In altre pa­ro­le per ve­de­re un Ficus svi­lup­par­si e cre­sce­re in­di­stur­ba­to al­l’a­per­to, pro­prio come quel­li ap­pe­na de­scrit­ti, non dob­bia­mo re­car­ci ob­bli­ga­to­ria­men­te nel sud-est asia­ti­co o in Afri­ca. Nel sud Ita­lia e pre­ci­sa­men­te a Pa­ler­mo, nel parco di Villa Ga­ri­bal­di, in piaz­za Ma­ri­na, è pre­sen­te un fico ma­gno­lioi­de da re­cord, che rag­giun­ge un’al­tez­za di 30 metri, la cir­con­fe­ren­za del tron­co di 21 metri, il dia­me­tro della chio­ma è di 50 metri; date que­ste di­men­sio­ni pos­sia­mo af­fer­ma­re che que­sto Ficus è si­cu­ra­men­te tra i più gran­di al­be­ri d’I­ta­lia.
Dun­que nelle re­gio­ni me­ri­dio­na­li, i Ficus pos­so­no ri­ma­ne­re al­l’a­per­to senza pro­ble­mi di tem­pe­ra­tu­ra; que­sto non è stra­no per­chè, tra le mol­tis­si­me spe­cie e va­rie­tà di Ficus esi­sten­ti, va ri­cor­da­to il Ficus si­co­mo­rus (si­co­mo­ro), ori­gi­na­rio della Siria, e svi­lup­pa­to in tutto il Me­di­ter­ra­neo; inol­tre esem­pla­ri di Ficus pro­ve­nien­ti dal Sud-Est Asia­ti­co hanno at­tec­chi­to e si sono svi­lup­pa­ti in molte parti della Si­ci­lia, dando ori­gi­ne ad esem­pla­ri spet­ta­co­la­ri come quel­li pre­sen­ti nel­l’or­to bo­ta­ni­co di Pa­ler­mo. Non basta, se­con­do al­cu­ni lin­gui­sti la stes­sa eti­mo­lo­gia del ter­mi­ne Si­ci­lia de­ri­ve­reb­be dal greco Sycon, il cui si­gni­fi­ca­to è ap­pun­to “fico” ov­via­men­te tra­sfor­ma­to in Ficus dalla lin­gua la­ti­na. Inol­tre dal ter­mi­ne Sycon è de­ri­va­to anche il nome bo­ta­ni­co del­l’in­frut­te­scen­za car­no­sa ti­pi­ca di tutte le spe­cie di Ficus: il si­co­nio. Come si vede il le­ga­me tra i Ficus e il ba­ci­no del Me­di­ter­ra­neo è an­ti­co e que­sta pre­sen­za era ed è si­cu­ra­men­te fa­vo­ri­ta dalle con­di­zio­ni cli­ma­ti­che del­l’a­rea.

ALTRE SPE­CIE DI FICUS
Il ge­ne­re Ficus com­pren­de un’e­nor­me quan­ti­tà di spe­cie, molte delle quali non hanno avuto una gran­de dif­fu­sio­ne com­mer­cia­le e sono pre­sen­ti so­prat­tut­to in al­cu­ni orti bo­ta­ni­ci. I mo­ti­vi di que­sta “as­sen­za” o scar­sa dif­fu­sio­ne sono ri­con­di­ci­bi­li al fatto che al­cu­ni di essi hanno un fo­glia­me poco  or­na­men­ta­le e pro­prio per que­sto non rien­tra­no fra le spe­cie com­mer­cia­liz­za­bi­li, men­tre altri sono mag­gior­men­te de­li­ca­ti e ri­chie­do­no at­ten­zio­ni che spes­so il sem­pli­ce ap­pas­sio­na­to non è in grado di for­ni­re e que­sto li­mi­ta la loro dif­fu­sio­ne, o più ba­nal­men­te per­chè al­cu­ne va­rie­tà, se pur belle ed in­te­res­san­ti, non sono co­no­sciu­te dal gran­de pub­bli­co, il quale non le ri­chie­de. Me­ri­ta­no co­mun­que di es­se­re bre­ve­men­te de­scrit­te so­prat­tut­to per of­fri­re un pa­no­ra­ma com­ple­to su que­sto ge­ne­re e dun­que per fa­vo­rir­ne la co­no­scen­za. 
– Il F. ben­gha­len­sis trova il suo area­le ori­gi­na­rio nel sud-est asia­ti­co e nel­l’A­fri­ca tro­pi­ca­le. Può rag­giun­ge­re i 30 metri d’al­tez­za e pos­sie­de fo­glie co­ria­cee con una forma am­pia­men­te ovale o el­lit­ti­ca, la cui lun­ghez­za va dai 13 ai 25 cm. Le fo­glie hanno una co­lo­ra­zio­ne verde scuro con delle sfu­ma­tu­re bron­zee da  gio­va­ni, men­tre da adul­te è ri­scon­tra­bi­le ni­ti­da­men­te sulla su­per­fi­cie fo­glia­re il di­se­gno di ve­na­tu­re chia­re. Nella pa­gi­na in­fe­rio­re è ri­le­va­bi­le una pe­lu­ria sof­fi­ce e breve. Emet­te ra­di­ci av­ven­ti­zie dai rami.
– Il F. bu­xi­fo­lia è una pian­ta ori­gi­na­ria dello Zaire, do­ta­ta di un ra­pi­do ac­cre­sci­men­to. Le fo­glie, lun­ghe fino a 6 cm, sono co­ria­cee e cu­nei­for­mi, por­ta­te da rami sot­ti­li e pen­du­li.
– Il F. can­no­nii è un ar­bu­sto che rag­giun­ge i 3 metri d’al­tez­za, ma è molto di­ver­so da quel­li che siamo abi­tua­ti a ve­de­re. Le fo­glie non sono co­ria­cee ma mem­bra­no­se, lun­ghe fino a 25 cm. La forma è molto varia, da cor­da­ta a tri­lo­ba­ta,  sem­pre con una ner­va­tu­ra cen­tra­le rossa. Le due pa­gi­ne fo­glia­ri sono cro­ma­ti­ca­men­te di­ver­se, in­fat­ti quel­la su­pe­rio­re è di co­lo­re bru­no-vio­let­to, quel­la in­fe­rio­re è ros­so-vi­na­ta.
– Il F. di­ver­si­fo­lia è  ori­gi­na­rio del­l’In­dia e della Ma­le­sia dove non rag­giun­ge gran­di di­men­sio­ni: lo po­trem­mo de­fi­ni­re un pic­co­lo al­be­ro. I rami sono brevi, e por­ta­no fo­glie lar­ga­men­te obo­va­te o ton­deg­gian­ti, con apice ar­ro­ton­da­to o ap­pun­ti­to. Le fo­glie hanno un co­lo­re verde scuro sulla pa­gi­na su­pe­rio­re, men­tre la co­lo­ra­zio­ne può es­se­re da un verde più tenue al fulvo in quel­la in­fe­rio­re. I frut­ti, di co­lo­re gial­lo o rosso, sono molto or­na­men­ta­li .
– Il F. for­mo­sa­num (Ficus del­l’i­so­la di For­mo­sa) è una pian­ta a fo­glie ro­ton­de e per­si­sten­ti, ed ha bi­so­gno di più luce ri­spet­to ad altre va­rie­tà. E’ molto de­li­ca­ta.
– Il F. ispi­da (sin. F. op­po­si­ti­fo­lia), ori­gi­na­rio del­l’A­sia e del­l’Au­stra­lia tro­pi­ca­le, è un ce­spu­glio o pic­co­lo al­be­ro pu­be­scen­te, ispi­do in tutte le sue parti. Le fo­glie, oblun­ghe e non co­ria­cee, hanno il mar­gi­ne in­te­ro o den­tel­la­to. Es­sen­do fit­ta­men­te pe­lo­se nella pa­gi­na in­fe­rio­re, ri­sul­ta­no par­ti­co­lar­men­te ru­vi­de al tatto.
– Il F. ne­rii­fo­lia si di­stin­gue per le fo­glie stret­te e lu­ci­de che ri­cor­da­no quel­le del sa­li­ce pian­gen­te. Que­sta spe­cie emet­te ra­di­ci aeree fa­cil­men­te, anche nei primi anni di vita.
– Il F. pu­mi­la, ori­gi­na­rio della Cina e del Giap­po­ne, è una pian­ta ram­pi­can­te o stri­scian­te, i cui rami sono di­mor­fi. In­fat­ti i rami gio­va­ni sono sot­ti­li ed ade­ri­sco­no al so­ste­gno con ra­di­ci av­ven­ti­zie. Hanno fo­glie molto pic­co­le ovate ed ap­pun­ti­te, di co­lo­re verde scuro con delle ner­va­tu­re molto spor­gen­ti sulla pa­gi­na in­fe­rio­re. I rami adul­ti, che però alle no­stre la­ti­tu­di­ni si for­ma­no ra­ra­men­te, sono eret­ti e le­gno­si e por­ta­no delle gran­di fo­glie ova­to-oblun­ghe, in­te­re, co­ria­cee e lu­ci­de. La ca­rat­te­ri­sti­ca pro­pria di que­sto al­be­ro è quel­la di com­por­tar­si come un ram­pi­can­te: in­fat­ti la pian­ta ha un fusto vo­lu­bi­le cioè in­ca­pa­ce di so­ste­ner­si da sola. Alle no­stre la­ti­tu­di­ni viene col­ti­va­ta fa­cen­do­la ade­ri­re a dei sup­por­ti, op­pu­re la­scian­do ri­ca­de­re i fusti se vo­glia­mo im­pie­ga­re il Ficus per i pa­nie­ri ap­pe­si. In na­tu­ra è una pian­ta epi­fi­ta ov­ve­ro è una pian­ta che vive su di un’al­tra uti­liz­zan­do­la sol­tan­to come so­ste­gno.
– Il F. re­li­gio­sa è l’al­be­ro sacro per ec­cel­len­za in India, pian­ta­to vi­ci­no ai tem­pli, in­fat­ti è chia­ma­to co­mu­ne­men­te il fico delle pa­go­de. E’ un al­be­ro ori­gi­na­rio della Thai­lan­dia e del Viet­nam ed è un al­be­ro alto per­chè rie­sce a rag­giun­ge­re i 20 metri. I rami suoi sono an­go­lo­si, eret­ti e pre­sen­ta­no nu­me­ro­se ra­di­ci av­ven­ti­zie e fit­to­nan­ti.  Le fo­glie, lun­ga­men­te pic­cio­la­te, sono cuo­ri­for­mi, ova­to-trian­go­la­ri, ma si ca­rat­te­riz­za­no per aver una ap­pen­di­ce li­nea­re al­l’a­pi­ce, ov­ve­ro pos­sie­do­no  un’e­stre­mi­tà molto acuta. La forma di que­ste fo­glie ri­chia­ma­no alla mente quel­la del piop­po nero.

Ficus religiosa
Ficus re­li­gio­sa
Col­le­zio­ne sto­ri­ca Isti­tu­to Tec­ni­co Agra­rio Fi­ren­ze (Foto Paolo Pec­chio­li)

– Il F. re­tu­sa ha un area­le di dif­fu­sio­ne molto este­so che com­pren­de tutta l’A­sia tro­pi­ca­le, dalla Ma­le­sia alle Fi­lip­pi­ne fino ad ar­ri­va­re alle Ha­waii. E’ un gran­de al­be­ro dal por­ta­men­to eret­to che as­so­mi­glia molto al F. be­n­ja­mi­na. Le fo­glie per­si­sten­ti e co­ria­cee sono lun­ghe 5-10 cm ed hanno un bel co­lo­re verde bril­lan­te. Le fo­glie del Ficus re­tu­sa,  bre­ve­men­te pic­cio­la­te, pos­so­no as­su­me­re una forma lar­ga­men­te o stret­ta­men­te el­lit­ti­ca fino ad es­se­re obo­va­te. E’ una pian­ta molto vi­go­ro­sa.
– Il F. ru­bi­gi­no­sa è un ar­bu­sto tor­tuo­so e molto ra­mi­fi­ca­to anche da gio­va­ne, di ori­gi­ne au­stra­lia­na. Pre­sen­ta ra­di­ci aeree fit­to­nan­ti che poi ser­peg­gia­no al suolo e ger­mo­glia­no for­man­do delle fitte bo­sca­glie. Le fo­glie sono co­ria­cee, in­te­re, oblun­ghe e cor­da­te alla base, lun­ghe 8-10 cm. Le fo­glie pos­sie­do­no una co­lo­ra­zio­ne verde scuro men­tre nella pa­gi­na in­fe­rio­re esse sono pu­be­scen­ti da gio­va­ni e poi gla­bre, ec­cet­to le ner­va­tu­re. Que­sta pe­lo­si­tà densa e sot­ti­le che è pre­sen­te allo sta­dio gio­va­ni­le della pian­ta, è di co­lo­re fulvo o ros­sic­cio (da que­sta ca­rat­te­ri­sti­ca de­ri­va il nome della spe­cie) e ri­cor­da la pa­gi­na in­fe­rio­re della Ma­gno­lia gran­di­flo­ra. Ne esi­ste anche una va­rie­tà a fo­glie va­rie­ga­te.
– Il F. si­co­mo­rus è una pian­ta ori­gi­na­ria della Siria, del­l’E­git­to e del Sudan. E’ un al­be­ro molto lon­ge­vo e che rag­giun­ge gran­di di­men­sio­ni. Le fo­glie sono sim­me­tri­che a forma va­ria­bi­le: da lar­ga­men­te ovata a el­lit­ti­che a quasi cir­co­la­ri, con su­per­fi­cie ru­go­sa. La lun­ghez­za è di circa 8-10 cm, di co­lo­re ver­de-blua­stro da gio­va­ni, verde oliva scuro da adul­te.
– Il F. trian­go­la­ris è ori­gi­na­rio del­l’A­fri­ca tro­pi­ca­le. E’ un pic­co­lo al­be­ro sem­pre­ver­de con fo­glie trian­go­la­ri, di co­lo­re verde scuro, spes­se e car­no­se, lun­ghe 5 cm con mar­gi­ne ar­ro­ton­da­to. Ne esi­ste anche una va­rie­tà dal fo­glia­me va­rie­ga­to, le cui fo­glie hanno un largo mar­gi­ne color crema, va­rie­ga­to dal verde scuro al gri­gio chia­ro.

Ri­fe­ri­men­ti bi­blio­gra­fi­ci
– AA.​VV. “IL GRAN­DE LIBRO DEI FIORI E DELLE PIAN­TE” Se­le­zio­ne dal Rea­der’s Di­ge­st – Mi­la­no 1978
– A. Laghi, G.P. Gnone “LE COL­TU­RE PRO­TET­TE – Si­ste­mi e me­to­di di col­ti­va­zio­ne” CISIA 1975
– E. Su­si­ni “I MIEI FIORI E IL MIO GIAR­DI­NO” Eda­gri­co­le 1987
– Lu­cia­no Giu­gno­li­ni – Maria Te­re­sa Te­mi­stoc­chi – Paolo Ricci Bar­bi­ni – Maria Piz­zi­ra­ni
“GUIDA ALLE PIAN­TE DEL­L’I­STI­TU­TO TEC­NI­CO AGRA­RIO”  A.S.1992-93
– A. Acam­po­ra “FICUS TRO­PI­CA­LI: LE SPE­CIE DA IN­TER­NO PER EC­CEL­LEN­ZA”
Trat­to da “Bon­saI­ta­lia – arte e na­tu­ra” n°37 Gen­na­io-Feb­bra­io 2004
– E. Banfi, F. Con­so­li­no “AL­BE­RI” Isti­tu­to Geo­gra­fi­co De Ago­sti­ni
– The Royal Hor­ti­cul­tu­ral So­cie­ty “IL GIAR­DI­NAG­GIO di­zio­na­rio delle pian­te or­na­men­ta­li” UTET-GAR­ZAN­TI

Paolo Pec­chio­li, Agro­tec­ni­co, è in pos­ses­so del di­plo­ma di qua­li­fi­ca di or­to-flo­ri­col­to­re. At­tual­men­te ri­co­pre la man­sio­ne di As­si­sten­te tec­ni­co pres­so l’I­sti­tu­to Tec­ni­co Agra­rio di Fi­ren­ze.

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