IN&OUT RACCONTA L’ORTOFRUTTA EUROPEA: AMICA DELL’AMBIENTE
E BALUARDO CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
I frutteti aiutano a combattere il riscaldamento globale e, grazie alle nuove tecnologie in campo, richiedono sempre meno acqua per produrre frutti salubri e gustosi. A dimostrarlo, ricerche e analisi di Apo Conerpo, la più grande Organizzazione di Produttori di ortofrutta fresca in Europa, promotore del progetto IN&OUT per la valorizzazione di frutta e verdura.
(Bologna, 22 aprile 2021) Esiste un legame ben noto tra riscaldamento globale e cambiamenti climatici e, per questo, gli sforzi intrapresi per la riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti sono da ritenersi d’importanza cruciale. In questo scenario, il pianeta Terra può contare su un baluardo ulteriore a difesa dell’ambiente: la frutticoltura europea, promossa da In&Out, progetto cofinanziato dall’Unione Europea con l’obiettivo di promuovere le filiere ortofrutticole nazionali e comunitarie riunite nelle Organizzazioni di Produttori. A dimostrare il ruolo della frutticoltura in difesa del clima in occasione della Giornata Mondiale della Terra 2021, sono i dati delle ricerche di Apo Conerpo, principale OP ortofrutticola della UE e promotore del progetto In&Out.
“La nostra analisi è partita chiedendoci se la nostra attività produttiva avesse un peso ambientale e, in caso di risposta positiva, come avremmo dovuto fare per ridurlo – spiega il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi -. Il primo passo fatto è stato quantificare il potenziale “Carbon Sink”, ossia la capacità degli alberi da frutto di trattenere carbonio riducendo il contenuto di anidride carbonica in atmosfera. Da un’indagine commissionata all’Università della Tuscia di Viterbo è risultato che lo stock di carbonio sequestrato dai frutteti di Apo Conerpo è superiore a 400.000 tonnellate di CO2. Per fare un paragone, si tratta delle emissioni annuali di circa 34.000 persone o quelle di 13 milioni di km percorsi da un aereo di linea. Anche considerando l’impatto dei fattori colturali, in particolare combustibili e fertilizzanti, impiegati durante la produzione, il bilancio del carbonio, relativo alla sola fase di campo, risulta negativo. Un esempio concreto? È possibile stimare che a ogni tonnellata di pere prodotte dai soci di Apo Conerpo corrispondono 47 Kg di anidride carbonica in meno nell’atmosfera”.
Ma c’è di più: da un’analisi della superficie destinata a frutteti in Italia (dati Istat) emerge, nell’ultimo ventennio, una progressiva tendenza alla riduzione degli impianti. “Negli ultimi dieci anni – prosegue Vernocchi – la superficie nazionale si è ridotta di 81.000 ettari, con una perdita del 13% di superficie a frutta. Ma, come detto, preservare le aree frutticole genera indubbi benefici ambientali: ebbene, la strategia di sostegno di Apo Conerpo per le coltivazioni frutticole ha contribuito ad incrementare, nello stesso periodo, il numero di piante a dimora, più di 24 milioni nel 2019, riducendo, grazie al carbonio “immobilizzato” dalle piante, di 400.000 tonnellate la quantità di CO2 presente in atmosfera”. Grazie ad Apo Conerpo, quindi, il pianeta “respira” un po’ meglio.
L’impegno ambientale della OP si estende anche sul fronte del risparmio idrico: “Da sempre – prosegue Vernocchi – poniamo grande attenzione alla riduzione degli sprechi di questo preziosissimo elemento. Nell’ultimo decennio, in particolare, Apo Conerpo ha fatto un enorme sforzo per indirizzare le aziende agricole verso l’irrigazione a bassa pressione che non solo riduce l’uso dell’acqua fino al 30%, ma riduce fino al 70% la quantità di energia per distribuirla. Un esempio? Nelle coltivazioni di kiwi in cui viene utilizzato il sistema Ultra Low Drip Irrigation – ULDI (irrigazione a goccia innovativa, a bassissima portata) è possibile ottenere produzioni in linea con le attese utilizzando oltre 1.500 metri cubi di acqua in meno per ogni ettaro di produzione. Per fare un paragone semplice basta pensare che per riempire una piscina olimpionica servono circa 2.500 metri cubi d’acqua. Un risparmio imponente che, al tempo stesso, non compromette qualità e quantità delle produzioni ortofrutticole e contribuisce a ridurre lo spreco dell’elemento più prezioso di tutto il pianeta”.