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di Marco Sal­va­ter­ra

Parmigiano e Grana
Par­mi­gia­no Reg­gia­no Dop – Grana Pa­da­no Dop

Le espor­ta­zio­ni di for­mag­gi e lat­ti­ci­ni ita­lia­ni, nel 2018, hanno rag­giun­to l’im­por­to re­cord di 2,8 mi­liar­di di euro. Un quar­to delle ven­di­te è rap­pre­sen­ta­to da due for­mag­gi Dop, il Grana Pa­da­no e il Par­mi­gia­no Reg­gia­no (cre­sci­ta nel 2018, +5,3% in va­lo­re e +5,6% in quan­ti­tà). Cer­chia­mo di ana­liz­za­re quali sono gli ele­men­ti che ren­do­no si­mi­li que­sti for­mag­gi e quali sono in­ve­ce le dif­fe­ren­ze.

Sono due for­mag­gi se­mi­gras­si a pasta dura. En­tram­bi si fre­gia­no del mar­chio Dop, De­no­mi­na­zio­ne di Ori­gi­ne Pro­tet­ta. Sono fatti con il latte vac­ci­no rac­col­to negli al­le­va­men­ti del Nord Ita­lia. Sono nu­trien­ti, ric­chi di pro­tei­ne, con pochi gras­si – e sono pure fa­ci­li da di­ge­ri­re.

Grana Pa­da­no e Par­mi­gia­no Reg­gia­no pre­sen­ta­no una serie di ca­rat­te­ri­sti­che che li ac­co­mu­na­no e una serie di ele­men­ti che in­ve­ce li dif­fe­ren­zia­no e li di­stin­guo­no net­ta­men­te.

Gli ele­men­ti che ac­co­mu­na­no i due for­mag­gi in que­stio­ne sono:

  • le ori­gi­ni di en­tram­bi i for­mag­gi ri­sal­go­no a quasi mille anni fa; l’a­rea di ori­gi­ne è la Pia­nu­ra Pa­da­na;
  • sono del tutto si­mi­li per quan­to ri­guar­da, geo­me­tria della forma, di­men­sio­ni e peso delle forme;
  • en­tram­bi i di­sci­pli­na­ri pre­ve­do­no che le vac­che siano munte due volte al gior­no;
  • gli stru­men­ti im­pie­ga­ti, dalla cal­da­ia ai vari stru­men­ti uti­liz­za­ti, sono ana­lo­ghi se non ad­di­rit­tu­ra i me­de­si­mi;
  • per en­tram­bi i for­mag­gi viene im­pie­ga­to solo ca­glio ed esclu­si­va­men­te di ori­gi­ne ani­ma­le (di vi­tel­lo);
  • per en­tram­bi la strut­tu­ra della pasta: deve es­se­re fi­ne­men­te gra­nu­lo­sa con frat­tu­ra a sca­glie;
  • la sta­gio­na­tu­ra è pro­lun­ga­ta per en­tram­bi, anche se è mag­gio­re nel Par­mi­gia­no Reg­gia­no (mi­ni­mo 12 mesi) ri­spet­to al Grana Pa­da­no (mi­ni­mo 9 mesi).

Quali sono le dif­fe­ren­ze fra Par­mi­gia­no Reg­gia­no e Grana Pa­da­no?

Le spe­ci­fi­ci­tà che hanno con­sen­ti­to ad en­tram­bi i for­mag­gi di ot­te­ne­re la Dop sono so­stan­zial­men­te:
1) Zona di pro­du­zio­ne:

  • Grana Pa­da­no: 32 pro­vin­ce in cin­que Re­gio­ni: Pie­mon­te, Lom­bar­dia, Ve­ne­to, Emi­lia-Ro­ma­gna, Tren­ti­no; in pro­vin­cia di Tren­to viene pro­dot­ta la ti­po­lo­gia Tren­tin­gra­na.

Grana padano - Zona di produzione
Zona di pro­du­zio­ne del Grana Pa­da­no Dop (fonte www.​granapadano.​it)

  • Par­mi­gia­no Reg­gia­no:  com­pren­de le pro­vin­ce di Parma, Reg­gio Emi­lia, Mo­de­na, Bo­lo­gna alla si­ni­stra del fiume Reno e Man­to­va alla de­stra del fiume Po.

Zona del parmigiano reggiano
Zona di pro­du­zio­ne del Par­mi­gia­no Reg­gia­no Dop (fonte www.​bonispa.​eu)

2) Ali­men­ta­zio­ne delle bo­vi­ne da latte: per il Grana Pa­da­no Dop, oltre a fo­rag­gi fre­schi o af­fie­na­ti, è pos­si­bi­le l’im­pie­go di fo­rag­gi in­si­la­ti (prin­ci­pal­men­te in­si­la­to di mais). L’u­ti­liz­zo di in­si­la­ti rende ne­ces­sa­rio l’im­pie­go in la­vo­ra­zio­ne del li­so­zi­ma, una pro­tei­na na­tu­ra­le estrat­ta dal­l’al­bu­me del­l’uo­vo di gal­li­na che la nor­ma­ti­va clas­si­fi­ca per i for­mag­gi come con­ser­van­te. Il li­so­zi­ma – am­mes­so per un mas­si­mo di 2,5 gram­mi per 100 chili di latte – ha la fun­zio­ne di pre­ve­ni­re fer­men­ta­zio­ni ano­ma­le da parte del Clo­stri­dium ty­ro­bu­ty­ri­cum nella ma­tu­ra­zio­ne del for­mag­gio che po­treb­be­ro ve­ri­fi­car­si a causa del­l’u­ti­liz­zo di in­si­la­ti.

Le spore di Clo­stri­dium ger­mi­na­no du­ran­te la ma­tu­ra­zio­ne del for­mag­gio e for­ma­no acido bu­tir­ri­co e gas in gran­di quan­ti­tà: il primo è il re­spon­sa­bi­le di un gusto e un odore sgra­de­vo­li; il se­con­do pro­vo­ca la for­ma­zio­ne di crepe e gran­di oc­chia­tu­re ir­re­go­la­ri (gon­fio­re tar­di­vo). Il li­so­zi­ma è pre­sen­te in trac­ce nel latte di vacca, non­ché in gran­de quan­ti­tà nelle la­cri­me, nella sa­li­va, nel latte ma­ter­no, nelle uova.

Per la ti­po­lo­gia Tren­tin­gra­na, l’u­ti­liz­zo di in­si­la­ti è espres­sa­men­te vie­ta­to ed è dun­que esclu­so anche l’u­ti­liz­zo del li­so­zi­ma nella la­vo­ra­zio­ne. Ciò vale anche per il Par­mi­gia­no Reg­gia­no DOP.

Fino al 1991, il di­sci­pli­na­re di pro­du­zio­ne del Grana Pa­da­no con­sen­ti­va l’im­pie­go della for­mal­dei­de come an­ti­bat­te­ri­co. La tos­si­ci­tà della for­mal­dei­de, un tempo ri­te­nu­ta molto alta, è stata am­pia­men­te ri­di­men­sio­na­ta quan­do si è sco­per­to che viene me­ta­bo­liz­za­ta e tra­sfor­ma­ta in spi­na­ci­na (mo­le­co­la atos­si­ca), gli ef­fet­ti can­ce­ro­ge­ni, inol­tre, sono stati di­mo­stra­ti so­la­men­te sui topi e a dosi molto mag­gio­ri di quel­le cui ve­nia­mo a con­tat­to quo­ti­dia­na­men­te.

Trentingrana
Tren­tin­gra­na (fonte www.​lattetrento.​it)

3) Munte: per quan­to ri­guar­da il Grana Pa­da­no Dop en­tram­be le munte uti­liz­za­te – siano esse im­pie­ga­te se­pa­ra­te o mi­sce­la­te – sono sot­to­po­ste a scre­ma­tu­ra me­dian­te af­fio­ra­men­to na­tu­ra­le della crema.

Per il Par­mi­gia­no Reg­gia­no Dop solo una munta (ge­ne­ral­men­te quel­la della sera) viene sot­to­po­sta a af­fio­ra­men­to, men­tre quel­la del mat­ti­no viene usata in­te­ra, mi­sce­la­ta a quel­la della sera.
Ciò com­por­ta che il latte de­sti­na­to alla pro­du­zio­ne del Grana Pa­da­no Dop abbia un te­no­re di gras­so in­fe­rio­re (in­di­ca­ti­va­men­te, circa 2,6% per il Grana Pa­da­no Dop, men­tre per il Par­mi­gia­no Reg­gia­no DOP è circa 2,8%).

Inol­tre, il Grana Pa­da­no Dop, a dif­fe­ren­za di quan­to pre­vi­sto per il Par­mi­gia­no Reg­gia­no Dop e per la ti­po­lo­gia Tren­tin­gra­na, ha nel di­sci­pli­na­re il pa­ra­me­tro se­con­do il quale il rap­por­to gras­so/ca­sei­na in cal­da­ia deve es­se­re com­pre­so tra 0,80 e 1,05.

Per ef­fet­to di quan­to sopra, il Grana Pa­da­no Dop ha un te­no­re medio di gras­so in­fe­rio­re ri­spet­to al Par­mi­gia­no Reg­gia­no e quin­di ma­tu­ra in tempi più brevi.

Il latte del Par­mi­gia­no Reg­gia­no non può es­se­re re­fri­ge­ra­to al di sotto dei 15 gradi, per quel­lo del Grana Pa­da­no il li­mi­te è 8 gradi.

4) Ca­glio: per pro­dur­re il Par­mi­gia­no-Reg­gia­no si può uti­liz­za­re esclu­si­va­men­te ca­glio ani­ma­le, per il Grana Pa­da­no si può usare anche ca­glio ve­ge­ta­le o ca­glio mi­cro­bi­co.

5) Esper­tiz­za­zio­ne e sta­gio­na­tu­ra: il Grana Pa­da­no Dop viene sot­to­po­sto ad esper­tiz­za­zio­ne (ope­ra­zio­ne del­l’e­sper­to che va­lu­ta, tra­mi­te bat­ti­tu­ra, spil­la­tu­ra e ca­ro­ta­tu­ra, le ca­rat­te­ri­sti­che fi­si­che e sen­so­ria­li di un for­mag­gio), per es­se­re poi mar­chia­to a fuoco col con­tras­se­gno della Dop, al com­pi­men­to del nono mese di sta­gio­na­tu­ra. Per il Par­mi­gia­no Reg­gia­no Dop l’e­sper­tiz­za­zio­ne ha luogo al com­pi­men­to del do­di­ce­si­mo mese di sta­gio­na­tu­ra. Per il Grana Pa­da­no Dop la sta­gio­na­tu­ra più lunga pre­vi­sta espres­sa­men­te dal Di­sci­pli­na­re è quel­la per la ti­po­lo­gia “Grana Pa­da­no RI­SER­VA – Oltre 20 mesi”. Per il Par­mi­gia­no Reg­gia­no Dop la sta­gio­na­tu­ra più lunga pre­vi­sta espres­sa­men­te dal Di­sci­pli­na­re è quel­la per il for­mag­gio oltre 30 mesi. Per en­tram­bi i for­mag­gi è tut­ta­via pos­si­bi­le tro­va­re anche sta­gio­na­tu­re su­pe­rio­ri.

Ten­den­zial­men­te il Par­mi­gia­no ha un sa­po­re più com­ples­so, fatto di sa­pi­di­tà e note er­ba­cee più dif­fi­ci­li da per­ce­pi­re nel Grana Pa­da­no, che ri­sul­ta ten­den­zial­men­te più mor­bi­do e bur­ro­so sul pa­la­to. En­tram­bi, in­fi­ne,  si usano molto di più grat­tu­gia­ti, a uso di con­di­men­to.

Due ec­cel­len­ze del­l’a­groa­li­men­ta­re ita­lia­no che con­tri­bui­sco­no in modo de­ter­mi­nan­te al suc­ces­so del no­stro Paese nel mondo.

Bi­blio­gra­fia e si­to­gra­fia:

Con­sor­zio Tu­te­la Par­m­gia­no Reg­gia­no Dop – www.​parmigiano-​reggiano.​it
Con­sor­zio Tu­te­la Grana Pa­da­no Dop – www.​granapadano.​it
Grup­po For­mag­gi del Tren­ti­no – www.​concast.​tn.​it
Ci­bo360 Il sito del Well­ness Gour­met – www.​cibo360.​it
Ri­vi­sta Il latte – www.​lattenews.​it
Agro­dol­ce – www.​agrodolce.​it
For­mag­gio.it – www.​formaggio.​it

Marco Sal­va­ter­ra, lau­rea­to in Scien­ze agra­rie pres­so la Fa­col­tà di Agra­ria di Bo­lo­gna, in­se­gna Eco­no­mia, Esti­mo, Mar­ke­ting e Le­gi­sla­zio­ne al­l’I­sti­tu­to Tec­ni­co Agra­rio di Fi­ren­ze. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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