Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

di Fe­de­ri­co Vi­nat­tie­ri

mastino napoletano messico
Sog­get­to ma­schio adul­to al­le­va­to in Mes­si­co – foto di F.​Vinattie­ri

Il “no­stro” Ma­sti­no Na­po­le­ta­no, il mo­los­so per an­to­no­ma­sia e “fiore al­l’oc­chiet­to” della ci­no­fi­lia ita­lia­na, ahimè, ha su­bì­to un de­cli­no negli ul­ti­mi anni in Ita­lia.
Que­sto calo delle na­sci­te e que­sto re­pen­ti­no tra­li­gna­re della qua­li­tà dei sog­get­ti nati in Ita­lia, è do­vu­to ad un mix di fat­to­ri, che non stia­mo ad elen­ca­re e com­men­ta­re in que­sto ar­ti­co­lo.
Vi sono an­co­ra spo­ra­di­ci esem­pi di sog­get­ti en­tu­sia­sman­ti, ma que­ste ec­ce­zio­ni sono sem­pre più rare ed in espo­si­zio­ni si am­mi­ra­no esem­pla­ri di un li­vel­lo qua­li­ta­ti­vo net­ta­men­te in­fe­rio­re ri­spet­to a quel­li che noi, che ab­bia­mo vis­su­ti i co­sid­det­ti “tempi d’oro” di que­sta razza, era­va­mo abi­tua­ti ad os­ser­va­re nei ring ita­lia­ni, fino a circa 15-20 anni fa.

Re­cen­te­men­te sono stato in­vi­ta­to dal Club del Gran Mo­lo­so Ita­lia­no Mé­xi­co, a giu­di­ca­re un gran­de Ra­du­no di que­sta razza a Tlax­ca­la, a poche ore dal­l’e­nor­me me­tro­po­li di Città del Mes­si­co.
L’in­vi­to a giu­di­ca­re que­sto im­por­tan­te even­to è ar­ri­va­to pochi mesi prima, e fin da su­bi­to il mio primo pen­sie­ro è stato: “Chis­sà che ma­sti­ni tro­ve­rò lag­giù?”.
Un Paese così lon­ta­no dal no­stro… “vi sa­ran­no al­le­va­to­ri e sog­get­ti al li­vel­lo di quel­li che ero abi­tua­to a ve­de­re in Eu­ro­pa?” C’era un unico modo per sod­di­sfa­re la mia cu­rio­si­tà.

Dopo quasi 15 ore di aereo e dopo es­se­re stato ac­col­to, al mio ar­ri­vo a Città del Mes­si­co, dal Pre­si­den­te del Club, Mr. Edgar Bar­ra­gàn, con gran­dis­si­ma ospi­ta­li­tà e cor­te­sia, sono ar­ri­va­to a Tlax­ca­la con l’e­stre­ma vo­glia di ve­de­re i Ma­sti­ni Na­po­le­ta­ni del Mes­si­co e anche con l’im­pa­zien­za di co­no­sce­re nuovi col­le­ghi al­le­va­to­ri.

Sono ri­ma­sto real­men­te col­pi­to in po­si­ti­vo dalla qua­li­tà dei Ma­sti­ni na­po­le­ta­ni che ho giu­di­ca­to il gior­no del­l’E­spo­si­zio­ne.
Ho avuto il pia­ce­re di ana­liz­za­re sog­get­ti equi­li­bra­ti, di ec­cel­len­te li­vel­lo, con ot­ti­me co­stru­zio­ni, con tron­chi so­li­di e di buoni rap­por­ti, con teste sod­di­sfa­cen­ti, cor­ret­te nei pro­fi­li e nel di­se­gno di rughe e pli­che; den­ta­tu­re quasi tutte cor­ret­te e com­ple­te; mo­vi­men­ti ec­ce­zio­na­li. Un aspet­to che mi ha par­ti­co­lar­men­te col­pi­to è stata la ta­glia. Ho pre­mia­to una fem­mi­na gri­gia adul­ta, la quale aveva una ta­glia quasi da ma­schio, pe­cu­lia­ri­tà che io con­si­de­ro pre­zio­sa per la ri­pro­du­zio­ne nel pro­prio al­le­va­men­to.
Mi è stato sem­pre in­se­gna­to che la lun­ghez­za dei raggi ossei è un pa­ra­me­tro molto im­por­tan­te, il quale, se viene per­du­to con una se­le­zio­ne sba­glia­ta, è molto dif­fi­ci­le da rein­se­ri­re.
Ho pre­mia­to un ma­schio gri­gio adul­to, per l’ar­mo­nia nella co­stru­zio­ne ge­ne­ra­le e so­prat­tut­to per la sua an­da­tu­ra al trot­to, molto flui­da e con ec­ce­zio­na­le spin­ta, il ti­pi­co “passo da leone” che il Ma­sti­no do­vreb­be avere.
Quel ma­schio è stato poi da me ul­te­rior­men­te pre­mia­to con il ti­to­lo di Mi­glio­re di razza e quin­di Best in Show della ma­ni­fe­sta­zio­ne.
Una bel­lis­si­ma com­pe­ti­zio­ne, con tanti Ma­sti­ni ec­cel­len­ti, dai più gio­va­ni a gli adul­ti già cam­pio­ni na­zio­na­li, e con esem­pla­ri im­por­tan­ti, al­cu­ni dei quali, sono stato fe­li­ce di dirlo anche al mi­cro­fo­no di­nan­zi a tutti gli espo­si­to­ri, avrei dav­ve­ro vo­lu­to por­ta­re a casa nel mio al­le­va­men­to.

La qua­li­tà della se­le­zio­ne svol­ta in Mes­si­co è ad un li­vel­lo molto alto. Lag­giù vi sono sog­get­ti che sin­ce­ra­men­te non si ve­do­no con fa­ci­li­tà in Ita­lia, esem­pla­ri che hanno ca­rat­te­ri­sti­che che sono tut­t’og­gi molto ri­cer­ca­te nel no­stro Paese. Ho ri­scon­tra­to so­li­di­tà nei po­ste­rio­ri, ap­piom­bi per­fet­ti, occhi privi di che­ra­ti­ti o altre pos­si­bi­li pro­ble­ma­ti­che, me­ta­car­pi drit­ti e senza las­si­tà, den­ta­tu­re forti e gran­di lar­ghez­ze di muso.
Cer­ta­men­te non sono man­ca­te le ec­ce­zio­ni ne­ga­ti­ve, come una bel­lis­si­ma fem­mi­na gio­va­ne, este­ti­ca­men­te ecel­len­te, la quale però pre­sen­ta­va gra­vis­si­me man­can­ze di pre­mo­la­ri… ma si sà, que­ste ec­ce­zio­ni si tro­va­no ovun­que.
Ad ogni modo il li­vel­lo com­ples­si­vo del­l’al­le­va­men­to mes­si­ca­no è ot­ti­mo, anzi direi ec­cel­so.

A giu­di­zio ul­ti­ma­to, mi rim­bom­ba­va nella mente una do­man­da: “per­ché que­sto pa­ra­dos­so?“… “Come è pos­si­bi­le che la se­le­zio­ne, di una razza ita­lia­na, in un Paese così lon­ta­no, sia su­pe­rio­re al­l’at­tua­le li­vel­lo di se­le­zio­ne del Paese d’o­ri­gi­ne della razza?“.
Que­sti in­ter­ro­ga­ti­vi mi os­ses­sio­na­va­no, ma sotto sotto, io già sa­pe­vo le ri­spo­ste a que­ste do­man­de.
In Ita­lia non vi sono pa­ra­me­tri da se­gui­re, non vi è una “linea giuda” che possa con­dur­re verso una cor­ret­ta se­le­zio­ne; ogni al­le­va­to­re segue il suo me­to­do, prin­ci­pal­men­te im­pron­ta­to sul fe­no­ti­po. In Ita­lia, su que­sta razza, si tende a non la­vo­ra­re con me­to­do­lo­gia scien­ti­fi­ca e tec­ni­ca, ma la ten­den­za è quel­la di pro­va­re, an­da­re per ten­ta­ti­vi, e “pe­sca­re dal muc­chio” i sog­get­ti più me­ri­te­vo­li.

In Mes­si­co ogni al­le­va­to­re è assai dra­sti­co nel suo modo di se­le­zio­na­re, molto più del­l’al­le­va­to­re ita­lia­no. Oltre al­l’e­ste­ti­ca, in Mes­si­co si dà molta im­por­tan­za alla sa­lu­te, ed anche alla pre­sen­ta­zio­ne.
Dopo tutto stia­mo o non stia­mo par­lan­do di espo­si­zio­ni di bel­lez­za? Quin­di il me­to­do adot­ta­to dai mes­si­ca­ni è, a mio pa­re­re, più che giu­sto.

Bi­so­gna com­pren­de­re que­sto con­cet­to fon­da­men­ta­le: vi sono tre pa­ra­me­tri che un giu­di­ce deve sem­pre tener pre­sen­te quan­do ana­liz­za un sog­get­to, e sono que­sti tre, in or­di­ne di im­por­tan­za: Stan­dard, Sa­lu­te, Tipo.
Lo Stan­dard è il pa­ra­me­tro fo­da­men­ta­le, sul quale non si tran­si­ge, con­no­ta­ti che vanno ap­pli­ca­ti alla let­te­ra e su cui un giu­di­ce deve sem­pre far ri­fe­ri­men­to, sem­pre, in ogni mo­men­to, in ogni oc­ca­sio­ne, su qua­lun­que parte ana­to­mi­ca si sof­fer­mi la sua os­ser­va­zio­ne. Dopo que­sto viene la sa­lu­te del­l’a­ni­ma­le: se un sog­get­to non ha di­fet­ti mor­fo­lo­gi­ci, ma pre­sen­ta de­fi­cen­ze di sa­lu­te, quali pro­bl­ma­ti­che di pelo, di pelle, a gli occhi, o pro­bla­ti­che evi­den­ti che com­pro­met­ta­no qua­lun­que altra parte del corpo, que­sto sog­get­to va ine­vi­ta­bil­men­te pe­na­liz­za­to. L’ul­ti­mo aspet­to, è il “tipo”, ossia l’in­sie­me degli aspet­ti im­por­tan­ti per la se­le­zio­ne e per il man­te­ni­men­to della ti­pi­ci­tà nella razza, aspet­ti che il Giu­di­ce ri­tie­ne di dover pre­mia­re dove pre­sen­ti o se­gna­la­re dove ri­sul­ta­no man­can­ti. In que­sto ul­ti­mo aspet­to, il Giu­di­ce è por­ta­to anche a va­lu­ta­re il sog­get­to se­guen­do i pro­pri gusti, quin­di è un fat­to­re in parte sog­get­ti­vo. Però non bi­so­gna mai di­men­ti­ca­re che prima del tipo, il giu­di­ce DEVE sem­pre dare la prio­ri­tà a gli at­tri­bu­ti e re­qui­si­ti re­dat­ti e ri­chie­sti nello Stan­dard uf­fi­cia­le e anche a gli ele­men­ti di­stin­ti­vi sa­lu­ti­sti­ci.

mastino napoletano femmina giovane
Gio­va­ne fem­mi­na al­le­va­ta in Mes­si­co – foto di F.​Vinattie­ri

Un altro ter­mi­ne di raf­fron­to net­ta­men­te di­ver­gen­te dal­l’I­ta­lia, come già ac­cen­na­to, è la pre­pa­ra­zio­ne nel ring.
In Ita­lia la pre­pa­ra­zio­ne del Ma­sti­no N. per lo show è mo­de­stis­si­ma, e si li­mi­ta ad una sem­pli­ce spaz­zo­la­ta o ad un sem­pli­ce pas­sag­gio sul pelo con una strac­cio ba­gna­to, per an­da­re a to­glie­re lo spor­co su­per­fi­cia­le del pelo e so­prat­tut­to quel cat­ti­vo odore ti­pi­co di que­sta razza.
In Mes­si­co è tutta un’al­tra sto­ria. Ho visto ad­di­rit­tu­ra Ma­sti­ni na­po­le­ta­ni po­si­zio­na­ti sul ta­vo­lo da toe­let­ta­tu­ra, che ve­ni­va­no ac­cu­ra­ta­men­te spaz­zo­la­ti, lu­ci­da­ti, il cui pelo ve­ni­va “la­vo­ra­to” con ap­po­si­ti sof­fia­to­ri, e in­fi­ne im­pro­fu­ma­ti con sprai e lac­che, per ren­de­re ap­pa­ri­scen­te il man­tel­lo ed esal­tar­ne la lu­cen­tez­za. Un altro mondo.

Anche il pre­sen­ta­to­re, in quel Paese, è una fi­gu­ra pro­fes­sio­na­le molto im­por­tan­te. In Ita­lia il “ma­sti­na­ro” che entra nel ring, non ha re­go­le… si entra come si vuole, con qua­lun­que tipo di ab­bi­glia­men­to, e si ha un po’ l’u­san­za di di­ven­ta­re “pa­dro­ni del ring”, quan­do si è nel mezzo… ri­spet­tan­do sì la con­cor­ren­za, ma su­pe­ran­do in corsa se ve n’è la pos­si­bi­li­tà, cer­can­do di co­pri­re l’av­ver­sa­rio se ci si rie­sce… in­som­ma, quei truc­chet­ti al­l’i­ta­lia­na, per i quali noi ita­lia­ni siamo mae­stri.
In Mes­si­co l’e­spo­si­to­re è una fi­gu­ra ri­spet­ta­bi­le, sem­pre ve­sti­to in modo ri­spet­to­so nei con­fron­ti del giu­di­ce, cu­ra­to nei mi­ni­mi par­ti­co­la­ri, aspet­ta sem­pre il per­mes­so del giu­di­ce per en­tra­re nel ring, molto vige ai co­man­di del giu­di­ce, e mai e poi mai un pre­sen­ta­to­re si so­gne­reb­be di non dare la mano al vin­ci­to­re o al giu­di­ce quan­do que­sto as­se­gna la vit­to­ria fi­na­le.
Tra i ma­sti­na­ri ita­lia­ni, può sem­brar stra­no, ma que­ste abi­tu­di­ni sono tut­t’al­tro che scon­ta­te.

Dopo i 3 gior­ni di espo­si­zio­ne, su ri­chie­sta di al­cu­ni al­le­va­to­ri, sono stato in­vi­ta­to a vi­si­ta­re al­cu­ni al­le­va­men­ti.
Lì ho avuto modo di ve­de­re un’al­tra real­tà, un’al­tra pro­spet­ti­va, che non era altro che la con­fer­ma del la­vo­ro svol­to sino ad ar­ri­va­re ai pro­dot­ti ul­ti­mi, che avevo ana­liz­za­to in sede di giu­di­zio.
I ma­sti­ni che ho visto in al­le­va­men­to, pre­sen­ta­va­no sì dei pic­co­li di­fet­ti, ma ogni sog­get­to da me vi­sio­na­to aveva dei pregi in­di­scu­ti­bi­li ed im­por­tan­tis­si­mi. Cor­ret­tez­za nei po­ste­rio­ri, strut­tu­re im­po­nen­ti, linee dor­sa­li sod­di­sfa­cen­ti, teste im­por­tan­ti, lar­ghez­za dei musi, cra­nei im­pres­sio­nan­ti, os­sa­tu­re po­de­ro­se, masse mu­sco­la­ri po­ten­tis­si­me, gran­di ta­glie.
In quasi tutti i sog­get­ti, la som­ma­to­ria dei pregi era su­pe­rio­re alla som­ma­to­ria dei di­fet­ti.
Anche in que­sto caso, sono ri­ma­sto stu­pe­fat­to del li­vel­lo qua­li­ta­ti­vo. Mi son reso conto quin­di che quei ma­sti­ni che avevo giu­di­ca­to a Tlax­ca­la non erano un’ec­ce­zio­ne, bensì un pic­co­lo esem­pio del gran­de la­vo­ro di se­le­zio­ne svol­to in Mes­si­co e in tutto il Sud Ame­ri­ca su que­sta razza.

Con­vin­to che, allo stato at­tua­le, non esi­sta­no in Ita­lia sog­get­ti equi­pa­ra­bi­li a quel­li da me os­ser­va­ti in Mes­si­co, dob­bia­mo ini­zia­re, noi ita­lia­ni, a porci delle do­man­de, e so­prat­tut­to a darci da fare per ri­pren­der­ci il pri­ma­to qua­li­ta­ti­vo di que­sta no­stra splen­di­da razza, che do­vreb­be es­se­re con­si­de­ra­to un no­stro “mo­nu­men­to na­zio­na­le”.

Do­vrem­mo es­se­re noi ita­lia­ni a dare l’e­sem­pio, con un vero e pro­prio “flo­ri­le­gio” di esem­pla­ri im­pa­reg­gia­bi­li, crea­ti nei no­stri al­le­va­men­ti.

mastino napoletano
Fem­mi­na adul­ta di gran­de ta­glia, di al­le­va­men­to mes­si­ca­no – foto di F.​Vinattie­ri

Fe­de­ri­co Vi­nat­tie­ri è un ap­pas­sio­na­to al­le­va­to­re ci­no­fi­lo, or­ni­to­fi­lo e avi­col­to­re (ti­to­la­re Al­le­va­men­to di Fos­som­bro­ne – www.​dif​osso​mbro​ne.​ithttp://​lupi.​dif​osso​mbro​ne.​ithttp://​ornitologia.​dif​osso​mbro​ne.​it). Cur­ri­cu­lum vitae >>>

image_pdfimage_print

Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •