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Cer­ti­fi­ca­zio­ne dei si­ste­mi di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le, la SA8000


di Ales­san­dra Ro­sca­ni e Do­na­to Fer­ruc­ci


La ge­ne­ra­zio­ne del pro­fit­to come unico mo­to­re delle stra­te­gie im­pren­di­to­ria­li, pur man­te­nen­do la sua va­len­za di ele­men­to “ne­ces­sa­rio”, non ap­pa­re più con­di­zio­ne suf­fi­cien­te. L’o­ri­gi­ne della norma SA8000 sca­tu­ri­sce dalla ne­ces­si­tà di de­fi­ni­re pre­ci­si stan­dard di ri­fe­ri­men­to a ga­ran­zia dei di­rit­ti umani e della sal­va­guar­dia delle con­di­zio­ni di la­vo­ro. L’e­vo­lu­zio­ne delle re­go­le di pro­du­zio­ne, ha spes­so por­ta­to le im­pre­se a man­te­ne­re le sole fun­zio­ni stra­te­gi­che ed a ester­na­liz­za­re la pro­du­zio­ne nei paesi in via di svi­lup­po. In tal caso i for­ni­to­ri sono do­mi­na­ti da un solo obiet­ti­vo, il con­te­ni­men­to dei costi che, in al­cu­ni casi, è stato ot­te­nu­to vio­lan­do si­ste­ma­ti­ca­men­te i di­rit­ti umani e dei la­vo­ra­to­ri.
Nel con­tem­po, il con­su­ma­to­re ha su­bi­to un cam­bia­men­to cul­tu­ra­le che ne ha in­fluen­za­to do­man­da. E’ sem­pre più in­for­ma­to e cri­ti­co nel pro­ces­so d’ac­qui­sto e le sue esi­gen­ze vanno oltre la mera fun­zio­na­li­tà del bene. L’at­ten­zio­ne si esten­de quin­di anche al per­cor­so del pro­dot­to lungo tutta la fi­lie­ra ri­cer­can­do la ri­spon­den­za a va­lo­ri etici e so­cia­li.
Non esi­ste una de­fi­ni­zio­ne uni­vo­ca di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le d’im­pre­sa, ogni sog­get­to ri­spon­de in ma­nie­ra spe­ci­fi­ca, a se­con­da delle com­pe­ten­ze e degli in­te­res­si coin­vol­ti ma con un obiet­ti­vo pri­ma­rio, mi­glio­ra­re la pro­pria re­pu­ta­zio­ne al fine di ge­ne­ra­re fi­du­cia nel mer­ca­to.
La pre­sen­za di for­ni­to­ri lo­ca­liz­za­ti aree a po­ten­zia­le sfrut­ta­men­to dei la­vo­ra­to­ri, de­ter­mi­na delle re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­li per le im­pre­se. Per­tan­to, le con­di­zio­ni di si­cu­rez­za, la­vo­ro mi­no­ri­le, orari di la­vo­ro, sa­la­ri, sta­bi­li­tà, li­ber­tà as­so­cia­ti­va, la­vo­ro fem­mi­ni­le, abusi ed altro an­co­ra di­ven­ta­no aspet­ti da porre a pre­si­dio con la mas­si­ma at­ten­zio­ne.
E’ chia­ro che la rea­liz­za­zio­ne del pro­fit­to ri­ma­ne una con­di­zio­ne ne­ces­sa­ria, ma non più suf­fi­cien­te, men­tre si rende ne­ces­sa­rio un orien­ta­men­to stra­te­gi­co di­ret­to alla crea­zio­ne di va­lo­re per tutti gli in­te­res­sa­ti, co­nas­sun­zio­ne di re­spon­sa­bi­li­tà oltre il co­gen­te.
Una ri­spo­sta alle pro­ble­ma­ti­che ap­pe­na espo­ste, è data dalla cer­ti­fi­ca­zio­ne SA8000, stru­men­to fi­na­liz­za­to a mo­ni­to­ra­re la “qua­li­tà del la­vo­ro” oltre i con­fi­ni azien­da­li.
A par­ti­re dalla metà degli anni `70 si è ini­zia­ta a dif­fon­de­re nel mondo in­du­stria­le, in par­ti­co­la­re nei Paesi an­glo­sas­so­ni, l’e­spe­rien­za dei co­di­ci di con­dot­ta vo­lon­ta­ri. Que­sti, pur aven­do una strut­tu­ra a gran­di linee si­mi­le, erano ete­ro­ge­nei, poco con­fron­ta­bi­li e non con­sen­ti­va­no ve­ri­fi­che da parte di terzi della loro ef­fet­ti­va ap­pli­ca­zio­ne.
Nel 1995 una ri­cer­ca con­dot­ta dal CEP (Coun­cil on Eco­no­mic Pro­per­ties) evi­den­ziò la ne­ces­si­tà di de­fi­ni­re un co­di­ce di con­dot­ta etica stan­dard, che fosse va­lu­ta­bi­le e ve­ri­fi­ca­bi­le da un or­ga­ni­smo in­di­pen­den­te. Due anni più tardi, nel 1997, una ta­vo­lo tec­ni­co in­ter­na­zio­na­le, portò alla na­sci­ta dello stan­dard SA8000 e alla con­co­mi­tan­te isti­tu­zio­ne del­l’a­gen­zia au­to­no­ma di ac­cre­di­ta­men­to, il CEPAA (Coun­cil on Eco­no­mic Pro­per­ties Ac­cre­di­ta­tion Agen­cy-En­te di Ac­cre­di­ta­men­to del Con­si­glio per le Prio­ri­tà Eco­no­mi­che). Nel 2001, a se­gui­to della dif­fu­sio­ne in­ter­na­zio­na­le dello stan­dard si è pro­ce­du­to alla ste­su­ra di una se­con­da ver­sio­ne e al cam­bio di de­no­mi­na­zio­ne del CEPAA in SAI (So­cial Ac­coun­ta­bi­li­ty In­ter­na­tio­nal).
At­tual­men­te il SAI rap­pre­sen­ta l’u­ni­co ente di ac­cre­di­ta­men­to ri­co­no­sciu­to ed è ca­rat­te­riz­za­to dai se­guen­ti obiet­ti­vi:


  1. pro­muo­ve­re la crea­zio­ne e lo svi­lup­po di stan­dard so­cia­li che siano espres­sio­ne del dia­lo­go tra le parti in­te­res­sa­te;
  2. fa­vo­ri­re l’im­ple­men­ta­zio­ne a li­vel­lo mon­dia­le di stan­dard so­cia­li vo­lon­ta­ri da parte delle azien­de;
  3. crea­re e man­te­ne­re un albo in­ter­na­zio­na­le degli or­ga­ni­smi di cer­ti­fi­ca­zio­ne ac­cre­di­ta­ti e delle azien­de cer­ti­fi­ca­te.

SA8000 è la sigla di So­cial Ac­coun­ta­bi­li­ty (Re­spon­sa­bi­li­tà So­cia­le), ed è il primo stan­dard in­ter­na­zio­na­le che ha come campo di ap­pli­ca­zio­ne la re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le di un’a­zien­da.
L’ul­ti­ma re­vi­sio­ne della norma ri­sa­le al 2008 e, ri­spet­to alla pre­ce­den­te, ha in­tro­dot­to delle mo­di­fi­che sia nella parte in­tro­dut­ti­va che di al­cu­ni re­qui­si­ti.
La norma SA8000 si ca­rat­te­riz­za per la sua fles­si­bi­li­tà in quan­to può es­se­re adot­ta­ta da ogni tipo di im­pre­sa, pub­bli­ca o pri­va­ta, di ogni di­men­sio­ne, in qua­lun­que set­to­re o area geo­gra­fi­ca del mondo si trovi ad ope­ra­re. L’u­ni­ca li­mi­ta­zio­ne è rap­pre­sen­ta­ta dal fatto che essa non si ap­pli­ca, al­me­no per il mo­men­to, al set­to­re delle in­du­strie estrat­ti­ve.
La norma si pro­po­ne di ope­ra­re se­con­do una lo­gi­ca, in base alla quale, il mi­glio­ra­men­to delle con­di­zio­ni di la­vo­ro ge­ne­ra va­lo­re:


  1. per le im­pre­se, con­tri­buen­do al mi­glio­ra­men­to dei si­ste­mi di ge­stio­ne e, in se­con­da istan­za, delle per­for­man­ce eco­no­mi­che;
  2. per i con­su­ma­to­ri, gui­dan­do­li verso scel­te con­sa­pe­vo­li;
  3. per i go­ver­ni, pro­muo­ven­do lo svi­lup­po eco­no­mi­co a be­ne­fi­cio del­l’in­te­ra so­cie­tà.

Ri­spet­to al­l’a­do­zio­ne di co­di­ci etici in­di­vi­dua­li da parte di sin­go­le im­pre­se, la norma SA8000 pre­sen­ta i van­tag­gi della con­fron­ta­bi­li­tà tra azien­de e della pos­si­bi­li­tà di esten­sio­ne ai for­ni­to­ri, ga­ran­ten­do in tal modo lo svi­lup­po del si­ste­ma etico al­l’in­te­ra ca­te­na di for­ni­tu­ra (è pro­prio que­sto uno degli aspet­ti più de­li­ca­ti e cri­ti­ca­ti della norma: il con­trol­lo ef­fet­ti­vo della ca­te­na di for­ni­tu­ra, so­prat­tut­to nel caso di at­ti­vi­tà ese­gui­te in sub-for­ni­tu­ra).


La cer­ti­fi­ca­zio­ne


L’a­zien­da che ha im­ple­men­ta­to un si­ste­ma di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le ha la pos­si­bi­li­tà di ot­te­ne­re la cer­ti­fi­ca­zio­ne da parte di un Or­ga­ni­smo Terzo In­di­pen­den­te. Il pro­ces­so di cer­ti­fi­ca­zio­ne SA8000 con­sta di quat­tro fasi fon­da­men­ta­li:


Fase di “ap­pli­cant”


È una pe­cu­lia­ri­tà della SA8000 ed è il primo ap­proc­cio da parte di una or­ga­niz­za­zio­ne a tale si­ste­ma. Lo stato di “Ap­pli­cant” con­si­ste in un ri­co­no­sci­men­to dato alle Or­ga­niz­za­zio­ni che si im­pe­gna­no ad adot­ta­re lo stan­dard SA8000 e at­te­sta la vo­lon­tà po­li­ti­ca ad in­tra­pren­de­re i primi es­sen­zia­li passi verso la cer­ti­fi­ca­zio­ne del pro­prio si­ste­ma di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le. Si di­chia­ra la pro­pria con­for­mi­tà con la le­gi­sla­zio­ne na­zio­na­le per i re­qui­si­ti SA8000 di ri­fe­ri­men­to, di aver­li com­pre­si e di es­se­re pron­ti al pro­ces­so di im­ple­men­ta­zio­ne e cer­ti­fi­ca­zio­ne.
Anche il solo stato “Ap­pli­cant” può es­se­re ri­co­no­sciu­to solo da un or­ga­ni­smo di cer­ti­fi­ca­zio­ne ac­cre­di­ta­to pres­so il SAI In­ter­na­tio­nal, pre­via va­lu­ta­zio­ne po­si­ti­va di un re­port di au­to­va­lu­ta­zio­ne com­pi­la­ta a cura l’or­ga­niz­za­zio­ne ri­chie­den­te al cer­ti­fi­ca­zio­ne e for­mu­la­to sulla base di un’ap­po­si­ta guida. Un ul­te­rio­re im­pe­gno è de­ter­mi­na­to dal dover so­ste­ne­re la vi­si­ta di cer­ti­fi­ca­zio­ne entro un anno dalla data di emis­sio­ne del cer­ti­fi­ca­to di “Ap­pli­cant”. E’ pos­si­bi­le chie­de­re un rin­no­vo che però non può su­pe­ra­re i 3 anni.
Per l’im­pre­sa, ac­qui­si­re la po­si­zio­ne in­di­ca­ta, è se­gna­le evi­den­te di im­pe­gno verso i la­vo­ra­to­ri, ma anche verso i clien­ti e i for­ni­to­ri. In­fat­ti, le im­pre­se cer­ti­fi­ca­te SA8000, at­tra­ver­so la sot­to­scri­zio­ne del Pro­gram­ma di Cor­po­ra­te In­vol­ve­ment, si im­pe­gna­no a pri­vi­le­gia­re i for­ni­to­ri che hanno il me­de­si­mo stato, ge­ne­ran­do così un cir­co­lo “vir­tuo­so” del ri­spet­to dei di­rit­ti dei la­vo­ra­to­ri e di dia­lo­go con le real­tà so­cia­li del ter­ri­to­rio.
In par­ti­co­la­re è per­se­gui­ta la dif­fu­sio­ne di SA8000 lungo la ca­te­na di for­ni­tu­ra del­l’im­pre­sa.


Pre-as­sess­ment


Il passo se­guen­te con­si­ste in una rior­ga­niz­za­zio­ne in­ter­na al fine di ren­de­re l’a­zien­da con­for­me al sod­di­sfa­ci­men­to dei re­qui­si­ti pre­vi­sti dallo stan­dard. Il coor­di­na­men­to delle at­ti­vi­tà del­l’or­ga­niz­za­zio­ne viene af­fi­da­to ad un re­fe­ren­te in­ter­no che di­ven­ta il re­spon­sa­bi­le di ge­stio­ne della SA8000.
La pre­pa­ra­zio­ne, è fi­na­liz­za­ta al ri­spet­to di tutti i re­qui­si­ti pre­vi­sti dallo stan­dard ma, in que­sta fase, si in­se­ri­sco­no anche in­ter­ven­ti volti alla sen­si­bi­liz­za­zio­ne verso gli aspet­ti ine­ren­ti lo stan­dard.
Il pro­ces­so di pro­get­ta­zio­ne del Si­ste­ma di Re­spon­sa­bi­li­tà So­cia­le (SRS) del­l’im­pre­sa si fonda da un lato, sui re­qui­si­ti della norma SA8000 (e sui re­qui­si­ti di tipo co­gen­te) e, al tempo stes­so, sulle evi­den­ze og­get­ti­ve pro­dot­te du­ran­te l’au­to­va­lu­ta­zio­ne.
Si ag­giun­go­no inol­tre, come input del pro­ces­so: il con­te­sto eco­no­mi­co, so­cia­le e cul­tu­ra­le di ri­fe­ri­men­to; le aspet­ta­ti­ve dei di­ver­si at­to­ri; le ca­rat­te­ri­sti­che del set­to­re di at­ti­vi­tà e della ca­te­na di for­ni­tu­ra; le di­men­sio­ni del­l’or­ga­niz­za­zio­ne; la di­slo­ca­zio­ne delle at­ti­vi­tà pro­dut­ti­ve.
L’ac­qui­si­zio­ne di tali in­for­ma­zio­ni con­sen­te di av­via­re il “di­se­gno” del SRS che sarà spe­ci­fi­co di quel­la par­ti­co­la­re im­pre­sa.


Audit ini­zia­le e ri­la­scio del cer­ti­fi­ca­to


Dopo aver rea­liz­za­to tutto quan­to ne­ces­sa­rio, si at­ti­va il pro­ces­so di cer­ti­fi­ca­zio­ne che ha ini­zio con la ve­ri­fi­ca ini­zia­le. La prima parte di ve­ri­fi­ca co­sti­tui­sce la ti­pi­ca fase di “ana­li­si do­cu­men­ta­le”. L’o­biet­ti­vo prin­ci­pa­le è quel­lo di co­no­sce­re e va­lu­ta­re il si­ste­ma di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le pia­ni­fi­ca­to dal­l’or­ga­niz­za­zio­ne me­dian­te la ve­ri­fi­ca sulle co­no­scen­za degli ob­bli­ghi le­gi­sla­ti­vi vi­gen­ti e la rac­col­ta di in­for­ma­zio­ni utili per la pia­ni­fi­ca­zio­ne e la con­du­zio­ne della se­con­da parte della ve­ri­fi­ca (ca­rat­te­ri­sti­che strut­tu­ra­li ed or­ga­niz­za­ti­ve del­l’a­zien­da e dei siti coin­vol­ti).
La se­con­da fase del­l’at­ti­vi­tà ha l’ob­biet­ti­vo di va­lu­ta­re se il si­ste­ma di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le, im­ple­men­ta­to al­l’in­ter­no del­l’or­ga­niz­za­zio­ne ri­sul­ta:


  1. con­for­me alla norma di ri­fe­ri­men­to,
  2. ef­fet­ti­va­men­te ap­pli­ca­to,
  3. in grado di as­si­cu­ra­re il mi­glio­ra­men­to con­ti­nuo.

L’or­ga­niz­za­zio­ne cer­ti­fi­ca­ta SA8000 deve in­tro­dur­re inol­tre un nuovo si­ste­ma di ge­stio­ne dei for­ni­to­ri e dei sub­for­ni­to­ri che con­sen­ta il coin­vol­gi­men­to nel ri­spet­to dei re­qui­si­ti dello stan­dard.


Audit pe­rio­di­ci di sor­ve­glian­za


La cer­ti­fi­ca­zio­ne SA8000 ha un ciclo di 3 anni con ve­ri­fi­che ogni 6 mesi. Il man­te­ni­men­to della cer­ti­fi­ca­zio­ne ri­chie­de l’e­vi­den­za da parte delle or­ga­niz­za­zio­ni:
– del­l’at­tua­zio­ne delle azio­ni cor­ret­ti­ve pia­ni­fi­ca­te per la ri­so­lu­zio­ne delle non con­for­mi­tà entro i li­mi­ti di tempo sta­bi­li­ti;
– della ri­spon­den­za nel tempo del si­ste­ma di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le ai re­qui­si­ti della norma SA8000 e al­l’e­ven­tua­le re­go­la­men­to del­l’or­ga­ni­smo di cer­ti­fi­ca­zio­ne;
– che le azio­ni in­tra­pre­se per­se­gua­no il mi­glio­ra­men­to con­ti­nuo del si­ste­ma stes­so.


La strut­tu­ra della norma


Lo norma SA8000 si strut­tu­ra in quat­tro ca­pi­to­li pre­ce­du­ti da una pre­mes­sa nella quale il SAI pre­sen­ta la fi­na­li­tà ge­ne­ra­le fi­na­liz­za­ta ad espri­me­re i “re­qui­si­ti che i da­to­ri di la­vo­ro de­vo­no ri­spet­ta­re nel luogo di la­vo­ro e che in­clu­do­no i di­rit­ti dei la­vo­ra­to­ri, le con­di­zio­ni del luogo di la­vo­ro e il si­ste­ma di ge­stio­ne”.
I quat­tro ca­pi­to­li della norma ri­guar­da­no le se­guen­ti te­ma­ti­che:
1. Scopo e am­bi­to d’a­zio­ne;
2. Ele­men­ti nor­ma­ti­vi e loro in­ter­pre­ta­zio­ne;
3. De­fi­ni­zio­ni;
4. Re­qui­si­ti di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le.


Scopo e am­bi­to d’a­zio­ne


Nel primo ca­pi­to­lo della norma, a dif­fe­ren­za di quan­to pre­vi­sto nel­l’e­di­zio­ne pre­ce­den­te, si fa espres­so ri­fe­ri­men­to allo scopo dello stan­dard SA8000 che con­si­ste nel “for­ni­re una base stan­dard ri­spet­to a di­rit­ti umani in­ter­na­zio­na­li e leggi na­zio­na­li sul la­vo­ro al fine di pro­teg­ge­re e raf­for­za­re tutto il per­so­na­le sotto l’a­rea di con­trol­lo e di in­fluen­za di una azien­da, sia che pro­du­ce pro­dot­ti sia che for­ni­sce ser­vi­zi per que­sta azien­da, in­clu­den­do sia il per­so­na­le im­pie­ga­to da essa, così come quel­li im­pie­ga­ti da pro­pri for­ni­to­ri/sub-con­trat­ti­sti, sub-for­ni­to­ri e la­vo­ra­to­ri a do­mi­ci­lio”.
Un ul­te­rio­re ele­men­to di no­vi­tà ri­spet­to la ver­sio­ne pre­ce­den­te è rap­pre­sen­ta­to dal ri­fe­ri­men­to allo stru­men­to me­dian­te il quale è ve­ri­fi­ca­bi­le la norma SA 8000, cioè un “pro­ces­so ba­sa­to su evi­den­ze og­get­ti­ve”.
Si ri­ba­di­sce, inol­tre, come la con­for­mi­tà ai re­qui­si­ti dello stan­dard di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le per­met­te al­l’a­zien­da di:
a) svi­lup­pa­re, man­te­ne­re e raf­for­za­re po­li­ti­che e pro­ce­du­re per ge­sti­re le si­tua­zio­ni che essa può con­trol­la­re o in­fluen­za­re;
b) di­mo­stra­re in ma­nie­ra cre­di­bi­le alle parti in­te­res­sa­te che le po­li­ti­che le pro­ce­du­re e le pras­si esi­sten­ti nel­l’a­zien­da sono con­for­mi ai re­qui­si­ti della norma.
In­te­res­san­te ap­pa­re l’in­se­ri­men­to del­l’e­spres­sio­ne “in ma­nie­ra cre­di­bi­le” non pre­vi­sto in pre­ce­den­za. La cre­di­bi­li­tà del­l’a­zien­da, in­fat­ti, è un fat­to­re che ha ac­qui­sta­to sem­pre più im­por­tan­za stra­te­gi­ca. Cre­di­bi­li­tà che si con­qui­sta solo con un’in­for­ma­zio­ne leale e ve­ri­tie­ra sulle mo­da­li­tà di con­du­zio­ne e che, in con­se­guen­za, ac­cre­sce la re­pu­ta­zio­ne.
La tra­spa­ren­za rap­pre­sen­ta un van­tag­gio non solo per l’im­pre­sa con­si­de­ra­ta nella sua in­di­vi­dua­li­tà ma anche per il si­ste­ma eco­no­mi­co nel suo com­ples­so. Que­sto per­ché essa per­met­te di pre­mia­re i com­por­ta­men­ti “vir­tuo­si” (che in­nal­za­no il li­vel­lo di fi­du­cia verso il sog­get­to pro­dut­ti­vo) e di­sin­cen­ti­va­re i com­por­ta­men­ti poco etici, ri­du­cen­do al tempo stes­so i co­sid­det­ti “costi di agen­zia”, cioè quel­li che so­ste­nu­ti al ma­ni­fe­star­si di com­por­ta­men­ti scor­ret­ti e op­por­tu­ni­sti­ci.


Ele­men­ti nor­ma­ti­vi e loro in­ter­pre­ta­zio­ne


La norma SA8000 pre­ve­de, oltre al ri­spet­to di otto (Il nono re­qui­si­to, ri­guar­da l’im­ple­men­ta­zio­ne di un si­ste­ma di ge­stio­ne della re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le fi­na­liz­za­to a ga­ran­ti­re, nel­l’ot­ti­ca del mi­glio­ra­men­to con­ti­nuo, le per­for­man­ce so­cia­li re­la­ti­ve alle re­go­le sta­bi­li­te.) re­qui­si­ti so­cia­li spe­ci­fi­ci, anche il ri­spet­to delle leggi na­zio­na­li vi­gen­ti. Nel caso che SA8000 e le altre norme co­gen­ti ri­guar­di­no me­de­si­mi aspet­ti, l’or­ga­niz­za­zio­ne deve ap­pli­ca­re quel­la che ri­sul­ta più fa­vo­re­vo­le ai la­vo­ra­to­ri e, quin­di, non ne­ces­sa­ria­men­te SA8000. Tale si­ste­ma as­si­cu­ra quin­di il ri­spet­to della legge na­zio­na­le vi­gen­te ed è fun­zio­na­le al fatto che non in tutti i Paesi esi­sto­no le stes­se ga­ran­zie so­cia­li e lo stes­so tipo di le­gi­sla­zio­ne.
L’a­zien­da, inol­tre deve ri­spet­ta­re anche i prin­ci­pi con­te­nu­ti in di­ciot­to con­ven­zio­ni ILO, nella Di­chia­ra­zio­ne Uni­ver­sa­le dei Di­rit­ti Umani, nella Con­ven­zio­ne delle Na­zio­ni Unite sui Di­rit­ti del Bam­bi­no, nella Con­ven­zio­ne delle Na­zio­ni Unite per eli­mi­na­re tutte le forme di di­scri­mi­na­zio­ne con­tro le donne. L’ul­ti­ma ver­sio­ne dello stan­dard SA8000 ha inol­tre pre­vi­sto il ri­spet­to anche dei prin­ci­pi con­te­nu­ti nella Con­ven­zio­ne delle Na­zio­ni Unite sul­l’e­li­mi­na­zio­ne di tutte le forme di di­scri­mi­na­zio­ne raz­zia­le.


De­fi­ni­zio­ni


Il terzo ca­pi­to­lo della norma SA 8000 con­tie­ne di­ciot­to de­fi­ni­zio­ni, sei in più ri­spet­to alla se­con­da edi­zio­ne del 2001. La ver­sio­ne del 2008 in­tro­du­ce, in­fat­ti, di­ver­se no­vi­tà:


  1. una de­fi­ni­zio­ne di per­so­na­le che com­pren­de “tutti gli in­di­vi­dui, uo­mi­ni e donne, di­ret­ta­men­te as­sun­ti come di­pen­den­ti o con altri tipi di con­trat­to, dal­l’a­zien­da, in­clu­den­do di­ret­to­ri, ese­cu­ti­vi, ma­na­ger, su­per­vi­so­ri e la­vo­ra­to­ri”;
  2. una nuova de­fi­ni­zio­ne di la­vo­ra­to­re: “tutto il per­so­na­le ec­cet­to i ma­na­gers”;
  3. nello de­scri­zio­ne dello scopo della cer­ti­fi­ca­zio­ne, inol­tre, si espli­ci­ta che SA8000 esten­de la pro­te­zio­ne dei di­rit­ti dei la­vo­ra­to­ri anche “ai la­vo­ra­to­ri a do­mi­ci­lio (“una per­so­na che ha un con­trat­to con l’a­zien­da o con un for­ni­to­re, sub-for­ni­to­re o sub-con­trat­ti­sta, ma che non la­vo­ra pres­so i loro sta­bi­li­men­ti”.) e ai sub-con­trac­tors;
  4. una mag­gio­re at­ten­zio­ne ai pro­fi­li or­ga­niz­za­ti­vi del si­ste­ma SA8000 at­tra­ver­so la pre­vi­sio­ne espli­ci­ta dei sog­get­ti e degli or­ga­ni che in­ter­ven­go­no nel pro­ces­so di at­tua­zio­ne e di con­trol­lo della norma. Sono in­fat­ti espres­sa­men­te in­tro­dot­te le fi­gu­re del Rap­pre­sen­tan­te SA8000 dei la­vo­ra­to­ri, del tutto as­sen­te nella pre­ce­den­te ver­sio­ne; del Rap­pre­sen­tan­te della Di­re­zio­ne; e l’Or­ga­niz­za­zio­ne dei La­vo­ra­to­ri. Il Rap­pre­sen­tan­te SA8000 dei la­vo­ra­to­ri è un la­vo­ra­to­re che ha la fun­zio­ne di fa­ci­li­ta­re le co­mu­ni­ca­zio­ni con la di­re­zio­ne nelle ma­te­rie le­ga­te alla SA8000; viene in­ca­ri­ca­to dal sin­da­ca­to ri­co­no­sciu­to o, se que­sto è as­sen­te, viene elet­to da tutto il per­so­na­le non di­ri­gen­te. Il Rap­pre­sen­ta­te della Di­re­zio­ne, in­ve­ce, è un mem­bro della di­ri­gen­za che ri­ce­ve un in­ca­ri­co al fine di ga­ran­ti­re la con­for­mi­tà ai re­qui­si­ti dello stan­dard. L’Or­ga­niz­za­zio­ne dei La­vo­ra­to­ri, in­fi­ne, è co­sti­tui­ta da un’as­so­cia­zio­ne vo­lon­ta­ria di la­vo­ra­to­ri or­ga­niz­za­ti allo scopo di man­te­ne­re e mi­glio­ra­re sia le con­di­zio­ni del rap­por­to che del­l’am­bien­te di la­vo­ro;
  5. una de­fi­ni­zio­ne di traf­fi­co umano in­te­so come il “re­clu­ta­men­to, tra­sfe­ri­men­to, ac­co­glien­za o ri­ce­vi­men­to di per­so­ne, at­tra­ver­so si­ste­mi che uti­liz­za­no mi­nac­cia, forza, altre forme di coer­ci­zio­ne o rag­gi­ro allo scopo di sfrut­ta­men­to”.

Re­qui­si­ti di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le.


L’a­zien­da che in­ten­de ot­te­ne­re la cer­ti­fi­ca­zio­ne SA8000 deve sod­di­sfa­re nove re­qui­si­ti.
I primi otto trag­go­no ispi­ra­zio­ne da di­ciot­to con­ven­zio­ni e tre rac­co­man­da­zio­ni ILO, dalla Di­chia­ra­zio­ne uni­ver­sa­le dei di­rit­ti umani e dalla Con­ven­zio­ne ONU per i di­rit­ti dei bam­bi­ni.
Il nono re­qui­si­to pre­ve­de in­ve­ce la de­fi­ni­zio­ne di pro­ce­du­re ge­stio­na­li che per­met­ta­no l’ap­pli­ca­zio­ne dello stan­dard al­l’a­zien­da e ai suoi for­ni­to­ri.
Nel se­gui­to sono ri­por­ta­ti i nove re­qui­si­ti pre­vi­sti dalla norma SA 8000.


  1. La­vo­ro in­fan­ti­le
  2. La­vo­ro for­za­to e ob­bli­ga­to
  3. Sa­lu­te e si­cu­rez­za
  4. Li­ber­tà di as­so­cia­zio­ne e di­rit­to alla con­trat­ta­zio­ne col­let­ti­va
  5. Di­scri­mi­na­zio­ne
  6. Pra­ti­che di­sci­pli­na­ri
  7. Ora­rio di la­vo­ro
  8. Re­tri­bu­zio­ne
  9. Si­ste­mi di ge­stio­ne

Im­ple­men­ta­zio­ne del Si­ste­ma


La norma SA8000, pre­ve­de lo svi­lup­po di un si­ste­ma di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le in grado di as­si­cu­ra­re il mo­ni­to­rag­gio con­ti­nuo ed il mi­glio­ra­men­to del Si­ste­ma stes­so isti­tui­to. Di se­gui­to si ri­por­ta la sin­te­si delle fasi di im­ple­men­ta­zio­ne.
1. pre­di­spo­si­zio­ne e pub­bli­ca­zio­ne del do­cu­men­to di Po­li­ti­ca di Re­spon­sa­bi­li­tà So­cia­le, che verrà in­te­gra­to con la Po­li­ti­ca azien­da­le re­la­ti­va alla Qua­li­tà;
2. no­mi­na di un Rap­pre­sen­tan­te della Di­re­zio­ne;
3. ele­zio­ne del Rap­pre­sen­tan­te dei La­vo­ra­to­ri SA8000;
4. de­fi­ni­zio­ne di ruoli e di re­spon­sa­bi­li­tà del per­so­na­le;
5. mo­ni­to­rag­gio delle pro­prie at­ti­vi­tà in ri­fe­ri­men­to a quan­to sta­bi­li­to nella Po­li­ti­ca In­te­gra­ta;
6. at­ti­va­zio­ne di pro­ce­du­re di co­mu­ni­ca­zio­ne con le parti in­te­res­sa­te;
7. ge­stio­ne di non con­for­mi­tà ai re­qui­si­ti della norma, at­tuan­do azio­ni cor­ret­ti­ve e/o pre­ven­ti­ve;
8. ve­ri­fi­ca del­l’ef­fi­ca­cia e va­lu­ta­zio­ne del­l’a­de­gua­tez­za del si­ste­ma im­ple­men­ta­to at­tra­ver­so audit in­ter­ni pe­rio­di­ci;
9. rie­sa­me pe­rio­di­co della Di­re­zio­ne del Si­ste­ma, sta­bi­len­do e at­tuan­do un pro­ces­so di mi­glio­ra­men­to.


Ge­stio­ne del si­ste­ma


Il si­ste­ma di re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le è ca­rat­te­riz­za­to, ri­spet­to agli altri si­ste­mi di ge­stio­ne qua­li­tà, da una ne­ces­si­tà li­mi­ta­ta di do­cu­men­ta­zio­ne de­scrit­ti­va e di re­gi­stra­zio­ne. In par­ti­co­la­re non è ri­chie­sto un “ma­nua­le” o spe­ci­fi­che pro­ce­du­re o istru­zio­ni scrit­te, né l’a­do­zio­ne di re­go­le par­ti­co­la­ri per la loro ge­stio­ne, né sono in­di­ca­te re­gi­stra­zio­ni mi­ni­me che de­vo­no es­se­re con­ser­va­te dal­l’a­zien­da per di­mo­stra­re la con­for­mi­tà ai re­qui­si­ti della norma. Que­sto aspet­to rende il si­ste­ma snel­lo da un punto di vista do­cu­men­ta­le e con­sen­te alle im­pre­se di di­men­sio­ni mi­no­ri di con­cen­tra­re le pro­prie ri­sor­se alla con­cre­ta rea­liz­za­zio­ne di azio­ni di mi­glio­ra­men­to con­ti­nuo sul si­ste­ma stes­so. L’ul­ti­mo re­qui­si­to trac­cia l’ap­proc­cio della SA8000 verso l’im­ple­men­ta­zio­ne. In par­ti­co­la­re, è pre­vi­sta l’im­ple­men­ta­zio­ne di un si­ste­ma di ge­stio­ne della re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le ana­lo­go a quel­lo pre­vi­sto per la Ge­stio­ne Qua­li­tà e ba­sa­to su nove punti:


  1. Po­li­ti­ca
  2. Rap­pre­sen­tan­te della di­re­zio­ne
  3. Rap­pre­sen­tan­te SA8000 dei la­vo­ra­to­ri
  4. Rie­sa­me della di­re­zio­ne
  5. Pia­ni­fi­ca­zio­ne e im­ple­men­ta­zio­ne
  6. Con­trol­lo dei For­ni­to­ri/su­bap­pal­ta­to­ri e sub-for­ni­to­ri (punto di mag­gio­re cri­ti­ci­tà)
  7. Pro­ble­ma­ti­che e azio­ni cor­ret­ti­ve
  8. Co­mu­ni­ca­zio­ne Ester­na e Coin­vol­gi­men­to degli Sta­ke­hol­der
  9. Re­gi­stra­zio­ni

 


Bi­blio­gra­fia

Cfr. Sce­ve­ra­ti D. “Re­spon­sa­bi­li­tà d’im­pre­sa e stato del­l’ar­te della cer­ti­fi­ca­zio­ne SA8000 in Ita­lia: stato del­l’ar­te e pro­spet­ti­ve”, LIUC, Ediz. 2003.
Ba­gno­li L., “Quale re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le per l’im­pre­sa”, Fran­co An­ge­li, 2004.
Chi­rie­lei­son C., “L’e­vo­lu­zio­ne del con­cet­to di cor­po­ra­te so­cial re­spon­sa­bi­li­tà” in “La re­spon­sa­bi­li­tà so­cia­le d’im­pre­sa”, G. Ru­sco­ni – M. Do­ri­gat­ti, Fran­co An­ge­li, 2004.
Mez­za­dri A., “La cer­ti­fi­ca­zio­ne etica SA8000, casi di im­pre­se lom­bar­de e ita­lia­ne”, Ed. Altis, 2008.

Ales­san­dra Ro­sca­ni, Dot­to­re in Eco­no­mia Azien­da­le, è esper­ta di Mar­ke­ting e si­ste­mi qua­li­tà. At­tual­men­te in­se­gna di­sci­pli­ne eco­no­mi­co azien­da­li pres­so l’I.P.S.E.O.A. di Ca­pra­ro­la (VT).
Do­na­to Fer­ruc­ci, Dot­to­re agro­no­mo li­be­ro pro­fes­sio­ni­sta, ri­ve­ste at­tual­men­te l’in­ca­ri­co di Re­spon­sa­bi­le di Bioa­gr­i­cert Lazio e di Cul­to­re della ma­te­ria pres­so la cat­te­dra di Ge­stio­ne e Co­mu­ni­ca­zio­ne d’Im­pre­sa” – Fa­col­tà di Scien­ze della Co­mu­ni­ca­zio­ne, Uni­ver­si­tà degli Studi della Tu­scia.
E-mail:
do­na­to­fer­ruc­ci@​alice.​it


 






Evoluzione umana

Im­pian­ti ter­mi­ci ali­men­ta­ti ad ener­gia so­la­re
Ni­co­la G. Gril­lo – Geva Edi­zio­ni – 2003


Il testo af­fron­ta le te­ma­ti­che ri­guar­dan­ti l’u­ti­liz­zo del­l’e­ner­gia so­la­re, po­nen­do par­ti­co­la­re at­ten­zio­ne al di­men­sio­na­men­to ed in­stal­la­zio­ne degli im­pian­ti per la pro­du­zio­ne di acqua calda sa­ni­ta­ria e per il ri­scal­da­men­to. In­clu­de sche­mi tec­ni­ci, esem­pi pra­ti­ci e l’a­na­li­si della nor­ma­ti­va vi­gen­te.
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