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As­so­cia­zio­ne Tro­ti­col­to­ri Tren­ti­ni – Astro.

salmerino alpinoSal­me­ri­no Sal­ve­li­nus al­pi­nus Lin­naeus, 1758

Ata­vi­co, per certi versi mi­to­lo­gi­co. Esem­pla­re, in tutto. Nel con­ser­va­re l’in­do­le della so­prav­vi­ven­za, per co­niu­ga­re an­ti­che di­na­mi­che di un ha­bi­tat che si col­le­ga di­ret­ta­men­te alle più re­mo­te gla­cia­zio­ni. Mon­ta­gne che verso le vette rie­sco­no a cu­sto­di­re mi­cro­sco­pi­ci gia­ci­men­ti ma­ri­ni. Il cielo a por­ta­ta di mano. E in que­sti spec­chi d’ac­qua, far vi­ve­re un pesce de­ci­sa­men­te unico: il sal­me­ri­no.
Non a caso ha nel suo nome scien­ti­fi­co la pa­ro­la ‘sal­vo’. Per­ché il Sal­ve­li­nus al­pi­nus è de­ci­sa­men­te un pesce che ha sfi­da­to il le­tar­go più in­cre­di­bi­le. Su­pe­ran­do ogni av­ver­si­tà evo­lu­ti­va, per sfi­da­re – an­co­ra – il fu­tu­ro.

Sal­me­ri­no come as­so­lu­to ar­che­ti­po di bio­di­v­er­si­tà mon­ta­na­ra. Che tra le Do­lo­mi­ti di­ven­ta sti­mo­lo per la ri­cer­ca it­ti­ca più avan­za­ta, senza nulla to­glie­re ai le­ga­mi con ra­di­ca­te con­sue­tu­di­ni ali­men­ta­ri.
Una ri­cer­ca che parte da lon­ta­no, coin­vol­gen­do gli esper­ti della Fon­da­zio­ne Mach di San Mi­che­le al­l’A­di­ge (Tren­to), sti­mo­la­ti non solo dal fa­sci­no le­ga­to alle di­na­mi­che evo­lu­ti­ve di que­sto pesce, ma anche e so­prat­tut­to dalla sfida pro­dut­ti­va: sal­va­re il sal­me­ri­no al­le­van­do­lo in mo­der­ne pe­sci­col­tu­re. Ope­ra­zio­ne riu­sci­ta.

Ecco per­ché ASTRO può van­ta­re il me­ri­to di sal­va­guar­dia e di so­ste­ni­bi­le suc­ces­si­va com­mer­cia­liz­za­zio­ne.
E’ stata tra le prime a pun­ta­re sulla ri­cer­ca scien­ti­fi­ca più avan­za­ta nel set­to­re, in­di­vi­duan­do pro­prio nel sal­me­ri­no un’op­por­tu­ni­tà in­no­va­ti­va. Di­ver­si­fi­can­do gli in­ter­ven­ti in ac­qua­col­tu­ra.
E’ stato in vista di que­sto obiet­ti­vo che ASTRO nei primi anni due­mi­la ha af­fian­ca­to i tec­ni­ci del­l’I­sti­tu­to Agra­rio di S. Mi­che­le al­l’A­di­ge per av­via­re un pro­gram­ma di ri­cer­ca in­di­riz­za­to alla va­lu­ta­zio­ne del sal­me­ri­no al­pi­no quale spe­cie di po­ten­zia­le in­te­res­se per l’ac­qua­col­tu­ra. Sono state at­ti­va­te in par­ti­co­la­re di­ver­se linee al­le­va­ti­ve, fi­na­liz­za­te alla de­fi­ni­zio­ne di pro­to­col­li pro­dut­ti­vi ap­pli­ca­bi­li alla zona tren­ti­na delle Alpi.
La ri­cer­ca sul sal­me­ri­no è stata in­se­ri­ta nel­l’am­bi­to del più vasto pro­get­to de­no­mi­na­to “Rac­col­ta, ca­rat­te­riz­za­zio­ne ge­ne­ti­ca, al­le­va­men­to e dif­fu­sio­ne dei pesci sal­mo­ni­di au­toc­to­ni dei laghi del ver­san­te ita­lia­no delle Alpi” fi­nan­zia­to dal Mi­ni­ste­ro delle Po­li­ti­che Agri­co­le e Fo­re­sta­li.
La col­la­bo­ra­zio­ne fra i tec­ni­ci del­l’I­sti­tu­to Agra­rio e ASTRO ha con­sen­ti­to di af­fian­ca­re al la­vo­ro di ri­cer­ca sulle ca­rat­te­ri­sti­che della spe­cie, sulle tec­ni­che di ri­pro­du­zio­ne in cat­ti­vi­tà, sulle tec­ni­che di al­le­va­men­to e di ali­men­ta­zio­ne, una serie di prove di la­vo­ra­zio­ne dello stes­so, rese al­l’e­vi­sce­ra­zio­ne e alla fi­let­ta­tu­ra e ana­li­si delle pro­prie­tà nu­tri­zio­na­li, ed uno stu­dio per l’in­di­vi­dua­zio­ne degli im­pian­ti it­ti­ci tren­ti­ni ido­nei al­l’al­le­va­men­to di tale spe­cie. Inol­tre, una delle linee di la­vo­ro ha af­fron­ta­to l’a­spet­to del mar­ke­ting, at­tra­ver­so il con­fron­to delle stra­te­gie di mer­ca­to ma­tu­ra­to da ASTRO nella com­mer­cia­liz­za­zio­ne della trota.
A que­sta fase di stu­dio ha fatto se­gui­to l’av­vio con­cre­to del­l’al­le­va­men­to del sal­me­ri­no in al­cu­ne tro­ti­col­tu­re della no­stra pro­vin­cia, pro­du­zio­ne che ASTRO com­mer­cia­liz­za a fian­co del­l’or­mai con­so­li­da­ta linea della trota.
Sal­me­ri­no che co­mun­que di­fen­de la sua ori­gi­na­ria iden­ti­tà. Le­ga­ta alle sue ata­vi­che ori­gi­ni gla­cia­li. Non a caso guiz­za solo in acque fred­de, che sgor­ga­no da nevai e sor­gen­ti in alta quota. Fred­de e in­con­ta­mi­na­te, pro­prio come quel­le che lo hanno cu­sto­di­to da re­mo­ti, dav­ve­ro lon­ta­ni, na­tu­ra­li stra­vol­gi­men­ti am­bien­ta­li. Sal­me­ri­no ‘sal­va­to’ dai tro­ti­col­to­ri, per con­sen­ti­re al con­su­ma­to­re più at­ten­to di met­te­re nel piat­to non solo un pesce d’ac­qua dolce d’as­so­lu­ta qua­li­tà, ma pure di as­sa­po­ra­re un pre­zio­so spac­ca­to sto­ri­co. Tra sa­po­ri che ri­lan­cia­no sa­pe­ri, sen­sa­zio­ni se­di­men­ta­te nella for­ma­zio­ne stes­sa del gusto, in­te­so come edu­ca­zio­ne sen­so­ria­le in grado di re­cu­pe­ra­re sti­mo­li ap­pa­gan­ti. Per il pa­la­to, per i ri­cor­di più belli. Unici, per­so­na­li se non in­ti­mi. E farlo anche con­su­man­do pie­tan­ze a base di sal­me­ri­no. Al­pi­no, dun­que de­ci­sa­men­te tren­ti­no.

salmerino trote trentino acqua fiume
Sal­me­ri­no Sal­ve­li­nus al­pi­nus Lin­naeus, 1758

Carta d’i­den­ti­tà del Sal­me­ri­no al­pi­no (Sal­ve­li­nus al­pi­nus   Lin­naeus, 1758)

Il sal­me­ri­no al­pi­no è un eco­ti­po lo­ca­le del sal­me­ri­no am­pia­men­te di­stri­bui­to nelle re­gio­ni fred­de del­l’e­mi­sfe­ro set­ten­trio­na­le. È que­sta una spe­cie che vive nelle acque delle re­gio­ni co­stie­re del­l’Eu­ro­pa del nord e ri­sa­le i tor­ren­ti per de­por­re le uova. Il sal­me­ri­no al­pi­no è pre­sen­te, sulla ca­te­na al­pi­na, solo nei laghi d’al­ta quota fino a circa 2.700 metri di al­ti­tu­di­ne. E’ si­mi­le alla trota seb­be­ne il corpo nel com­ples­so sia più ton­deg­gian­te con testa più mas­sic­cia.
Il muso è ar­ro­ton­da­to con la bocca ampia e ar­ma­ta di denti ri­cur­vi di­spo­sti sulle ma­scel­le e sulla lin­gua. La co­lo­ra­zio­ne è piut­to­sto uni­for­me, ten­den­te al bruno o al gri­gio piom­bo. Il corpo è ri­co­per­to lungo la linea la­te­ra­le da più di 128 mi­nu­sco­le sca­glie.
Sui fian­chi e sul dorso sono pre­sen­ti delle pic­co­le mac­chio­li­ne gial­la­stre o color crema, la pinna dor­sa­le è priva di mac­chie. Le pinne ven­tra­li, pet­to­ra­li e anale sono di color gial­lo ca­ri­co o aran­cio­ne, con il bordo or­la­to di bian­co; la di­spo­si­zio­ne è la stes­sa di quel­la della fario. Il ven­tre del ma­schio, nor­mal­men­te bian­co, du­ran­te il pe­rio­do della ri­pro­du­zio­ne cam­bia il co­lo­re di­ven­tan­do rosso.
I gio­va­ni hanno una li­vrea di­stin­ta da quel­la degli adul­ti, i co­lo­ri sono meno ac­ce­si e sono pre­sen­ti sui fian­chi mac­chie “parr” come in molti altri sal­mo­ni­di.
Il sal­me­ri­no è una spe­cie di ta­glia molto va­ria­bi­le in re­la­zio­ne ai di­ver­si am­bien­ti. La lun­ghez­za mas­si­ma è com­pre­sa per lo più tra i 25 e i 40 cm. e peso 80-50 gram­mi (negli esem­pla­ri it­tio­fa­gi fino a 50 cm e 2 kg).
Vive nelle acque ge­li­de dei la­ghet­ti d’al­ta mon­ta­gna e in quel­le pro­fon­de dei laghi pre­al­pi­ni, fra i 50 e i 200 metri di pro­fon­di­tà. Ha abi­tu­di­ni gre­ga­rie ten­den­do però al­l’i­so­la­men­to quan­do in­vec­chia. Vuole acque molto os­si­ge­na­te e non su­pe­rio­ri ai 18°C. Lo si trova in na­tu­ra in molti laghi al­pi­ni del Tren­ti­no come il lago di Mol­ve­no, S. Giu­lia­no, Gar­zo­nè, Nam­bi­no, Va­car­sa, Nero, Se­ro­do­li, Boc­che, Iu­ri­brut­to, Col­bri­con, La­go­rai, Cece, Brut­to, Stel­lu­ne, Ca­sa­ri­na, Bom­ba­sel, Tovel, Barco, Corvo, Sor­pra­sas­so, Ro­ton­do, Poi­nel­la, Co­sta­bru­nel­la, Cima d’A­sta.

As­so­cia­zio­ne Tro­ti­col­to­ri Tren­ti­ni – Astro

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