di Federico Vinattieri
La storia dell’uomo è ricolma di aneddoti ed esperienze legate al Lupo selvatico e questo binomio è purtroppo quasi sempre corrispondente ad episodi di alta drammaticità. Sul “palcoscenico” della vita vi è una partita in corso tra uomo e lupo che dura da migliaia di anni, una storia di amore e odio che, se pur travagliata, ritorna sempre in auge e non finisce mai di stupire: nelle tracce del nostro passato si trovano centinaia di documenti storici che ci raccontano questa storia.
Lupo o non lupo?
Fin da bambino, sono sempre stato affascinato dal “selvatico” e soprattutto da quegli animali che facevano tornare alla mente il “preistorico”, che evidenziavano nel loro aspetto la poderosità che impressiona. Tempo fa, per caso, mi sono imbattuto su internet in un animale che pensavo fosse un normalissimo Lupo nord-americano selvatico, ma che, con mio grande stupore, risultò essere un AWD, abbreviazione convenzionale di “American Wolfdog”, quindi una creazione dell’uomo.
Soggetto maschio di American Wolfdog – Foto di J.Pecorari
Avendo già a che fare con cani lupo, essendo io un allevatore di Saarlooswolfhond, iniziai a raccogliere informazioni su questo particolare ibrido. Mi accorsi subito che l’argomento in rete veniva trattato con grande superficialità e che non vi era niente né di specifico né di ufficiale sul “wolfdog”. Sui vari Forum echeggiano leggende metropolitane riguardo a questo cane-lupo e, come sempre accede sui social, tutti si credono esperti, anche nella realtà dei fatti nessuno ha in mano né esperienze dirette né informazioni ottenute con seria ricerca; il metodo utilizzato è invece spesso quello del “sentito dire” e del “forse è così”, abitudini fortemente deleterie per chi ricerca informazioni e che, in buona fede, crede in quel che legge non verificandone la fonte. Persino quando chiedevo informazioni sull’AWD ad amici e colleghi allevatori di altre razze di tipo lupoide, notavo che le loro risposte erano sempre vaghe e senza fondamento alcuno di veridicità. A quel punto ho iniziato a condurre ricerche in prima persona e, con molta difficoltà, sono pian piano riuscito a estrapolare delle nozioni utili per comprendere al meglio cosa intendiamo quando si parla di AWD.
L’AWD non può essere definito una “razza” in quanto non è mai stato redatto uno standard ufficiale, ed infatti, attualmente, è possibile ritrovare più che altro semplici descrizioni generiche che non contengono nessun concetto di cinognostica; inoltre non è riconosciuta da nessuna delle maggiori associazioni di tutela delle razze canina, anche se a volte in rete si leggono commenti di proprietari o persone che erroneamente e senza documentarsi a dovere, fanno credere che l’AWD sia riconosciuto dall’American Kennel Club: niente di più falso!
Esemplare di ADW hight content
Si tratta in realtà di ibridi ottenuti dall’incrocio di lupi con alcune razze canine riconosciute, lupi per la maggior parte “Canadesi”, ma anche di altre zone geografiche, appartenenti a varie linee di origine (che variano a seconda della zona territoriale di appartenenza): linea “british columbia”, linea “artica”, linea “tundra interior”, linea “messicana”, linea “mckanzie”, linea “white”, linea “black phase”, ecc… Per gli incroci sono stati utilizzati Alaskan Malamute, Siberian Husky, Pastori tedeschi ed altre razze di tipo nordico e di tipo lupoide. In prima generazione la morfologia del lupo è sempre dominante poiché, come succede in tutte le specie viventi, l’aspetto ancestrale è sempre quello che domina sul fenotipo “artificiale”, cioè quello manipolato dall’uomo. Pertanto, da questi incroci si otterranno sempre e comunque ibridi molto affini ai tratti morfologici del lupo, da cui discendono. Questo è il segreto che fa assumere a tali ibridi un aspetto affascinante che li rendono uguale al lupo, nel quale si notano tutti quei tratti somatici e quelle doti morfologiche che contraddistinguono il lupo nord-americano: zampe allungate, teste ampie, tronchi lunghi, taglia e masse muscolari eccezionalmente sviluppate, muso molto lungo, colorazioni tipiche dei lupi selvatici. Questo mix di caratteristiche estetiche non può che far rimanere a bocca aperta chiunque veda uno di questi esemplari passeggiare tranquillamente a fianco del suo proprietario, magari percorrendo una strada o passeggiando in un centro abitato. “Ma questo è un lupo?”, è la frase più comune. Non si può rispondere di sì, ma non si può rispondere neanche di no.
Questione di sangue
La selezione dell’AWD, se di selezione si può parlare, si suddivide in base alla percentuale di “sangue di lupo” presente nei soggetti prodotti e anche in base alla generazione di appartenenza dall’originario accoppiamento con il lupo. La suddivisione classica, a cui molti fanno riferimento, è la seguente: Low content, Mid content, High content.
Gli “High” sono quelli più apprezzati e più ricercati, in quanto presentano una percentuale altissima di patrimonio genetico derivante dal lupo; questi soggetti sono, sia nel comportamento che nella morfologia, molto affini ad esso. I “Mid” ed i “Low” presentano un genotipo ed un fenotipo più “canino”, con caratteristiche estetiche fortemente legale al cane, come ad esempio orecchie più grandi ed appuntite, manto uniforme, occhio scuro, eventuali depigmentazioni del tartufo o delle unghie, in alcuni casi presenza di speroni. Se si va a valutare l’aspetto caratteriale dell’AWD high content, si potrà certamente comprendere che la loro indole è ben differente da quella di un cane ed è quindi da considerarsi molto più impegnativo rispetto ad una qualunque razza canina.
Descrivere sommariamente l’aspetto di un AWD non è semplice, poiché avendo inizi selettivi differenti e riscontrando nei rappresentanti di questa categoria di “ibridi” gli abbinamenti genetici più svariati e bizzarri, non è possibile generalizzare e redigere una descrizione che possa essere abbinata correttamente a tutti gli esemplari di questa tipologia di cani-lupo. Naturalmente un AWD che deriverà dall’incrocio di un Lupo canadese per un Malamute, presenterà caratteristiche diverse da un AWD derivante da un Husky pur essendo, ripeto, il carattere ancestrale un carattere dominante, quindi in prima generazione pochissime (o talvolta nessuna) caratteristiche del cane saranno visibili. Sostanzialmente ci troveremo di fronte ad un grosso lupo a tutti gli effetti, un lupo che però ha assunto un atteggiamento e un carattere meno remissivo e meno riservato rispetto al suo “parente” selvatico, quindi più gestibile. Maestoso, impressionante, elegante, potente, agile, muscoloso, pesante… queste sono le principali caratteristiche che subito saltano all’occhio di chi osserva un AWD. Non è certamente un “cane” alla portata di tutti; dedizione ed impegno costante sono i requisiti d’obbligo per un proprietario di AWD. Bisogna sempre tener presente che non si tratta del solito animale domestico, ma di un soggetto estremamente sensibile.
A sinistra un AWD maschio, a destra un soggetto di razza Cane Lupo Cecoslovacco – foto di J.Pecorari
Uno sforzo per il futuro
Negli Stati Uniti esiste una associazione, di recente fondazione, la quale ha assunto l’obiettivo di tutelare in qualche modo l’AWD. Si tratta della U.S.A.W.A., acronimo di “United States of American Wolfdog Association”, che sta svolgendo, oltre ad un lavoro di censimento tutti gli esemplari di questa categoria di “ibridi”, la ricerca di adeguati proprietari a cui poter attribuire l’affidamento o la cessione di uno di questi esemplari. In America e in Canada negli ultimi venti anni sono nati molti allevamenti di AWD, che pur producendo pochi esemplari cercano di soddisfare la richiesta in costante crescita non solo negli U.S.A., ma anche in Europa; enfatizzata anche un po’ dalla moda, che ha preso vita nell’immaginario collettivo grazie ad alcuni film famosi come la saga di “Twilight” od il “Trono di Spade”, dove i Lupi ausiliari dell’uomo hanno una parte da protagonisti.
Ad oggi sono veramente pochissimi gli American Wolfdog presenti sul territorio nazionale italiano, ma il suo fascino e la sua crescente popolarità sui vari social network spingerà sicuramente molte altre persone a importare nuovi soggetti, attratte dalla fantasia di detenere un “quasi lupo” in casa.
Una precisazione doverosa
Mi permetto di aprire una parentesi: c’è un concetto che per molti allevatori seri, professionisti, caratterizzati da cultura e serietà è molto chiaro, ma purtroppo per molti altri “improvvisati” è ancora molto distante dalla propria filosofia… le razze sono state selezionate secondo un preciso criterio e quindi con la selezione applicata si sono via via scelti esemplari sempre più simili a quello che è richiesto e ricercato nello standard di razza. Introdurre un Lupo selvatico in maniera arbitraria in una determinata razza, seppur quest’ultima sia simile al lupo stesso come il Cecoslovacco, è un enorme passo indietro nella selezione e quindi non potrà che comportare dei danni irreversibili in un ceppo selezionato correttamente. Chiusa la parentesi. E chi vuol capire, capisca!
» Articolo tratto dalla Rivista TerrAmica – num. 5 Luglio 2016 «