Di Vittoria Capei Chiaromanni.
Si sono svolti mercoledì 11 maggio, i funerali di Giacomo Rallo classe 1937.
Quarta generazione di una famiglia che dal 1851 è dedita alla produzione di vini di alta qualità. Originario della Sicilia, nato a Marsala, ed estremamente innamorato della sua terra e dei suoi prodotti, così tanto da avere un sogno sin dalla giovinezza: riuscire a far conoscere la Sicilia attraverso il suo vino.
Dopo aver conseguito la laurea in legge presso l’Università di Palermo, nel 1965 entrò a lavorare nel mondo del vino e poco dopo venne affiancato anche dalla moglie, Gabriella Anca, anch’essa siciliana ed esperta viticoltrice. I coniugi, dopo anni di lavoro e sacrificio, e dopo una scommessa nata in un viaggio negli Stati Uniti, nel 1983 crearono il loro marchio, che nel giro di pochi anni è stato apprezzato da tutto il mondo: Donnafugata.
Il nome, con significato letterale “Donna in fuga”, proviene dalla storia della regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone, che all’arrivo delle truppe napoleoniche a Napoli decise di fuggire verso il luogo ove oggi sono presenti i vigneti aziendali.
Giacomo Rallo deve il successo dei suoi prodotti anche al nuovo e rinomato utilizzo di tecnologie di produzione, come l’uso del freddo per la creazione dei bianchi. Oltre a questo, a Pantelleria, uno dei siti produttivi di Donnafugata, egli inventò la vendemmia notturna, basata sullo sfruttamento dell’escursione termica. Un’altra strategia vincente è sicuramente stata la scelta di etichette particolarmente solari che riescono a trasmettere il calore della Sicilia e le caratteristiche peculiari di ogni prodotto. In questo modo, Giacomo Rallo, insieme alla moglie, hanno voluto promuovere sia il valore qualitativo della loro produzione sia il valore culturale e d’immagine. Tra i suoi prodotti più apprezzati c’è il Passito di Pantelleria “Ben Rye” che venne creato nel 1989, e il rosso “Mille e Una Notte” degli anni ’90.
Il produttore siciliano ha ricoperto numerosi incarichi nel corso della sua carriera, tra cui quello fondamentale ricoperto nella fondazione di Assovini, l’associazione che riunisce le maggiori aziende vinicole della Sicilia. Nel 2006 i suoi meriti furono consacrati dall’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che lo nominò Cavaliere del Lavoro.
Giacomo Rallo è l’esempio di come tenacia, costanza e dedizione possano essere la chiave del successo.
Moltissimi i colleghi che in questi giorni ne hanno ricordato le doti e i pregi: un uomo, che perseguendo il suo sogno è diventato simbolo del vino italiano, e siciliano in particolare. Un professionista, di cui sicuramente il mondo del vino sentirà la mancanza, ma che costituirà un esempio per i tanti giovani che oggi iniziano il loro cammino per cercare di emergere in questo mondo, tanto stimolante quanto difficile.
(Foto livesicilia.it)
14/05/2016.