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di Fe­de­ri­co Vi­nat­tie­ri

Nel corso degli anni, ho pur­trop­po avuto modo di tro­var­mi da­van­ti a di­ver­si casi di Pio­me­tra nei sog­get­ti da me al­le­va­ti. Si trat­ta di una pa­to­lo­gia, per for­tu­na, fa­cil­men­te dia­gno­sti­ca­bi­le nella mag­gior parte dei casi, la quale però dif­fi­cil­men­te può es­se­re ri­sol­ta senza dover in­ter­ve­ni­re chi­rur­gi­ca­men­te e ag­giun­ge­rei dra­sti­ca­men­te. In base alle mie espe­rien­ze pas­sa­te e ad ap­pun­ti da me tra­scrit­ti a corsi di chi­rur­gia pres­so la Fa­col­tà di Me­di­ci­na Ve­te­ri­na­ria che ho fre­quen­ta­to, posso de­scri­ve­re in poche righe in cosa con­si­ste, come dia­gno­sti­car­la e come trat­tar­la.

La Pio­me­tra non è altro che una in­fe­zio­ne, cau­sa­ta nello spe­ci­fi­co da una de­ge­ne­ra­zio­ne del tes­su­to ute­ri­no, che com­por­ta un ac­cu­mu­lo di “pus” al suo in­ter­no. È una pa­to­lo­gia piut­to­sto fre­quen­te negli ani­ma­li do­me­sti­ci, so­prat­tut­to in cani e gatti, ov­via­men­te di sesso fem­mi­ni­le, di qua­lun­que razza. Si trat­ta di una vera e pro­pria emer­gen­za me­di­ca, che se non viene trat­ta­ta in tempo, può com­por­ta­re anche il de­ces­so del sog­get­to. La Pio­me­tra deve sem­pre es­se­re trat­ta­ta tem­pe­sti­va­men­te.
Ge­ne­ral­men­te que­sta com­pa­re nel pe­rio­do che va dalle tre alle sei set­ti­ma­ne dopo il ter­mi­ne del­l’e­stro della fem­mi­na. Dif­fi­cil­men­te viene dia­gno­sti­ca­ta in cagne gio­va­ni, in­fat­ti la ca­si­sti­ca ele­va­ta è stata re­gi­stra­ta in fem­mi­ne dopo i 6 anni di età.
È spes­so il ri­sul­ta­to di cam­bia­men­ti or­mo­na­li nel trat­to del­l’ap­pa­ra­to ri­pro­dut­ti­vo; in­fat­ti du­ran­te il “ca­lo­re”, av­vie­ne una na­tu­ra­le ri­mo­zio­ne dei glo­bu­li bian­chi dal trat­to ute­ri­no, per con­sen­ti­re il pas­sag­gio si­cu­ro degli sper­ma­to­zoi. Nella fase su­bi­to suc­ces­si­va al­l’e­stro, ossia il “die­stro”, si re­gi­stra nella fem­mi­na una ele­va­tis­si­ma pro­du­zio­ne di pro­ge­ste­ro­ne, pro­dot­to dal corpo luteo ad ovu­la­zio­ne av­ve­nu­ta, al fine di pre­di­spor­re l’u­te­ro al­l’e­ven­tua­le gra­vi­dan­za. Que­sto or­mo­ne causa l’i­spes­si­men­to del­l’u­te­ro e anche un au­men­to del nu­me­ro delle ghian­do­le. Que­sto ci­cli­co ispes­si­men­to del ri­ve­sti­men­to del­l’u­te­ro per­si­ste se per di­ver­si estri non av­vie­ne la gra­vi­dan­za, fino a ve­ri­fi­car­si la for­ma­zio­ne di cisti. L’i­spes­si­men­to e le ghian­do­le for­ma­to­si, se­cer­no­no flui­di. Si può con­sta­ta­re che in que­sti casi si è crea­to nel­l’u­te­ro un am­bien­te fa­vo­re­vo­le e idea­le allo svi­lup­po di bat­te­ri, che a lungo an­da­re, ri­du­co­no la fles­si­bi­li­tà ed il “po­te­re con­trat­ti­le” di que­sto or­ga­no. La man­ca­ta ri­ge­ne­ra­zio­ne na­tu­ra­le del­l’u­te­ro, che so­li­ta­men­te entra in atto nel pe­rio­do du­ran­te e po­st-gra­vi­dan­za, è uno dei fat­to­ri che pre­di­spon­go­no que­sto ad una pos­si­bi­le Pio­me­tra.
* Da no­ta­re bene, la Pio­me­tra può senza dub­bio in­sor­ge­re anche in sog­get­ti che hanno avuto una o mol­te­pli­ci cuc­cio­la­te, quin­di non è detto che i sog­get­ti pro­dut­ti­vi non va­da­no mai in­con­tro a que­sta pa­to­lo­gia.

piometra cane malattia lastra
La­stra che evi­den­zia una Pio­me­tra in stato avan­za­to (foto stu­dio­ve­te­ri­na­rio­san­roc­co.it)

Pur­trop­po le sta­ti­sti­che non con­ce­do­no dati ras­si­cu­ran­ti…. La Pio­me­tra è una pa­to­lo­gia molto co­mu­ne, so­prat­tut­to nelle fem­mi­ne an­zia­ne. Nelle cagne in età gio­va­ni­le, se in­sor­ge una Pio­me­tra, può es­se­re cau­sa­ta dalla even­tua­le som­mi­ni­stra­zio­ne di estro­ge­ni, con­si­glia­ti a volte per evi­ta­re de­ter­mi­na­ti ca­lo­ri o gra­vi­dan­ze non de­si­de­ra­te.
Non esi­ste ac­ces­so al­l’u­te­ro da parte dei bat­te­ri ester­ni in con­di­zio­ni nor­ma­li, ma du­ran­te la fase di estro, la cer­vi­ce, che pos­sia­mo in qual­che modo con­si­de­ra­re una “porta” del­l’u­te­ro, si apre ed i bat­te­ri pre­sen­ti in va­gi­na, hanno li­be­ro ac­ces­so in quel­la di­re­zio­ne. Solo quan­do la pa­re­te ute­ri­na è ispes­si­ta vi sono le con­di­zio­ni idea­li per la pro­li­fi­ca­zio­ne bat­te­ri­ca, al­tri­men­ti, quan­do l’u­te­ro è nor­ma­liz­za­to, l’am­bien­te è sfa­vo­re­vo­le alla cre­sci­ta di co­lo­nie bat­te­ri­che. Il fatto che l’u­te­ro non ha più il po­te­te di con­trar­si, si pre­sen­ta il sud­det­to ispes­si­men­to, fa sì che que­sti bat­te­ri, che sono la causa sca­te­nan­te della Pio­me­tra, non pos­so­no in alcun modo es­se­re espul­si e quin­di non pos­so­no che au­men­ta­re espo­nen­zial­men­te fino a di­strug­ge­re let­te­ral­men­te tutto l’or­ga­no. Il bat­te­rio più co­mu­ne e mag­gior­men­te re­spon­sa­bi­le della pa­to­lo­gia in og­get­to, che pre­di­li­ge for­te­men­te i re­cet­to­ri delle mu­co­se ute­ri­ne, è cer­ta­men­te il fa­mi­ge­ra­to “Esche­ri­chia coli”.

La Pio­me­tra si di­stin­gue in “APER­TA” e “CHIU­SA”. Que­sta di­stin­zio­ne è de­ter­mi­na­ta dalla cer­vi­ce. Se aper­ta, si ha uno scolo pu­ru­len­to va­gi­na­le, per­tan­to il pus pro­dot­to in utero fuo­rie­sce dalla va­gi­na; in que­sto caso quin­di i sog­get­ti pre­sen­ta­no per­di­te va­gi­na­li gri­gia­stre-mar­ro­ni e ma­leo­do­ran­ti. Que­ste per­di­te si no­ta­no so­ven­te dopo uno o due mesi circa della fine del­l’e­stro.
Se siamo in­ve­ce di fron­te ad un caso di Pio­me­tra a cer­vi­ce chiu­sa, i li­qui­di (pus e san­gue) non pos­so­no usci­re al­l’e­ster­no e quin­di si ac­cu­mu­la­no nel­l’u­te­ro, che si di­la­te­rà pro­gres­si­va­men­te; que­sto ge­ne­re di Pio­me­tra è più dif­fi­ci­le da dia­gno­sti­ca­re, anche se con una nor­ma­lis­si­ma eco­gra­fia si può in­di­vi­dua­re ab­ba­stan­za fa­cil­men­te. Na­tu­ral­men­te i casi di “Pio­me­tra chiu­sa” sono con­si­de­ra­ti a mag­gior ri­schio, ri­spet­to a quel­li a “Pio­me­tra aper­ta”, pro­prio per l’as­sen­za dello scolo va­gi­na­le, chia­ro in­di­ce iden­ti­fi­ca­ti­vo di que­sta pa­to­lo­gia, che se non trat­ta­ta nei tempi, di­vie­ne ine­vi­ta­bil­men­te le­ta­le.

La sin­to­ma­to­lo­gia della Pio­me­tra è quin­di sem­pli­ce, e se si trat­ta di Pio­me­tra a cer­vi­ce aper­ta è in­con­fon­di­bi­le. Oltre alle ti­pi­che per­di­te, i sin­to­mi sono mol­te­pli­ci, che elen­co qui di se­gui­to in modo molto sche­ma­ti­co:

  • Estre­ma sete: la fem­mi­na mo­stra una sete pe­rio­di­ca e quasi in­sa­zia­bi­le;
  • Inap­pe­ten­za: lo stato di ma­les­se­re porta i sog­get­ti a non ri­cer­ca­re più il cibo ed ad­di­rit­tu­ra ad evi­tar­lo;
  • Do­lo­re ad­do­mi­na­le: anche nei sog­get­ti più forti e meno av­vez­zi a mo­stra­re lo stato di do­lo­re, si nota la po­stu­ra con ad­do­me teso e po­ste­rio­re por­ta­to sotto di sé;
  • Scolo va­gi­na­le: come ab­bia­mo ac­cen­na­to, si pre­sen­ta­no per­di­te va­gi­na­li con fuo­riu­sci­ta di flui­di gri­gia­stri o scuri (solo nei casi in cui si trat­ti di “Pio­me­tra aper­ta”);
  • Con­ti­nua pro­du­zio­ne di urina: sin­to­mo sem­pre pre­sen­te in que­sta pa­to­lo­gia, do­vu­ta al­l’in­ca­pa­ci­tà del rene di trat­te­ne­re i li­qui­di;
  • Apa­tia ed ab­bat­ti­men­to: do­vu­ti al do­lo­re e alla nau­sea;
  • Stati feb­bri­li: dif­fi­cil­men­te evi­den­ti, poi­ché nei cani e nei gatti, come si sa, è dif­fi­ci­le ac­cor­ger­si quan­do i sog­get­ti hanno ele­va­ta tem­pe­ra­tu­ra cor­po­rea.

L’in­gen­te pro­li­fi­ca­zio­ne di bat­te­ri al­l’in­ter­no del­l’u­te­ro com­por­ta per­tan­to la li­be­ra­zio­ne di en­do­tos­si­ne, che ven­go­no man mano as­sor­bi­te dal­l’in­te­ro si­ste­ma cir­co­la­to­rio e crea­no un vero e pro­prio stato di in­tos­si­ca­zio­ne ge­ne­ra­le si­ste­mi­ca, che tal­vol­ta porta a forme di diar­rea, vo­mi­to e forte nau­sea; que­sta in­tos­si­ca­zio­ne può de­ge­ne­ra­re anche in una in­suf­fi­cien­za re­na­le.
La dia­gno­si può es­se­re ese­gui­ta, come sopra ci­ta­to, tra­mi­te anam­ne­si ed una sem­pli­ce eco­gra­fia; oltre a que­sta so­li­ta­men­te si sot­to­po­ne i sog­get­ti ad ana­li­si del san­gue ed a stri­sci va­gi­na­li.
Il me­to­do più si­cu­ro di ri­sol­ve­re de­fi­ni­ti­va­men­te que­sta pro­ble­ma­ti­ca è in­dub­bia­men­te il trat­ta­men­to chi­rur­gi­co, con l’a­spor­ta­zio­ne com­ple­ta del­l’u­te­ro e delle ovaie. Con l’in­ter­ven­to ov­via­men­te si ri­sol­ve il pro­ble­ma e si evita la pos­si­bi­li­tà che la Pio­me­tra si ri­pre­sen­ti in fu­tu­ro. Dif­fi­cil­men­te que­sto in­ter­ven­to può es­se­re svol­to in la­pa­ro­sco­pia, poi­ché le di­men­sio­ni del­l’u­te­ro e la sua con­si­sten­za, non per­met­to­no l’im­pie­go di que­sta pra­ti­ca, per­tan­to l’in­ter­ven­to viene quasi sem­pre fatto con il me­to­do tra­di­zio­na­le. So­li­ta­men­te, se la fem­mi­na non pre­sen­ta­va ul­te­rio­ri pro­ble­mi di sa­lu­te, im­mu­no­de­fi­cien­ze, o altre pa­to­lo­gie, si avrà un re­cu­pe­ro piut­to­sto ra­pi­do da il sud­det­to in­ter­ven­to chi­rur­gi­co, nel­l’or­di­ne di una/due set­ti­ma­ne. Per quasi tutti i casi di Pio­me­tra, il pe­ri­co­lo di vita ter­mi­na al mo­men­to in cui l’u­te­ro viene ri­mos­so, poi­ché con esso viene ri­mos­sa anche l’in­fe­zio­ne. Detto ciò, non ci si può as­so­lu­ta­men­te esi­me­re dalla som­mi­ni­stra­zio­ne di an­ti­bio­ti­ci nel pe­rio­do su­bi­to suc­ces­si­vo alla ste­ri­liz­za­zio­ne, a scopo cu­ra­ti­vo (per ri­muo­ve­re even­tua­li re­si­dui di in­fe­zio­ne bat­te­ri­ca) e per sta­bi­liz­za­re e ri­pri­sti­na­re le con­di­zio­ni cor­po­ree na­tu­ra­li del­l’a­ni­ma­le. Non esi­sto­no me­to­di pre­ci­si per pre­ve­ni­re la Pio­me­tra; l’u­ni­ca pre­ven­zio­ne è la ste­ri­liz­za­zio­ne pre­ven­ti­va, da ef­fet­tuar­si nelle cagne non de­sti­na­te alla ri­pro­du­zio­ne; fa­cen­do ciò si evita de­fi­ni­ti­va­men­te non solo il ri­schio di in­fe­zio­ni ute­ri­ne, ma anche di tu­mo­ri alle mam­mel­le, gra­vi­dan­ze iste­ri­che e gra­vi­dan­ze non de­si­de­ra­te.
Nella ge­stio­ne di un al­le­va­men­to ca­ni­no prima o poi ci si trova a dover af­fron­ta­re casi di Pio­me­tra, ma im­pa­ran­do a ri­co­no­sce­re que­sta pa­to­lo­gia si può in­ter­ve­ni­re per tempo, evi­tan­do spia­ce­vo­li sor­pre­se, tu­te­lan­do la vita ed il be­nes­se­re anche delle fat­tri­ci più an­zia­ne.

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Ana­to­mia ap­pa­ra­to ri­pro­dut­to­re fem­mi­ni­le (foto zam­pet­tia­moin­sie­me.​files.​wordpress.​com)

Fe­de­ri­co Vi­nat­tie­ri è un ap­pas­sio­na­to al­le­va­to­re di Ca­na­ri­ni e di Ma­sti­ni Na­po­le­ta­ni (Al­le­va­men­to di Fos­som­bro­ne – http://​www.​dif​osso​mbro​ne.​it/http://​lupi.​dif​osso​mbro​ne.​it/). Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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