Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Do­na­to Fer­ruc­ci, Ni­co­lò Pas­se­ri

fiscalità agricoltura

La fi­gu­ra del­l’im­pren­di­to­re agri­co­lo

L’ar­ti­co­lo 2135 del Co­di­ce Ci­vi­le rein­ter­pre­ta la fi­gu­ra del­l’im­pren­di­to­re agri­co­lo alla luce della nuova fun­zio­ne pro­dut­ti­va che è chia­ma­to a svol­ge­re. La norma, per ge­rar­chia giu­ri­di­ca, rap­pre­sen­ta il punto di ri­fe­ri­men­to per ogni altra di­spo­si­zio­ne.
Un sog­get­to pos­sie­de la qua­li­fi­ca pro­fes­sio­na­le di col­ti­va­to­re di­ret­to o di im­pren­di­to­re agri­co­lo a ti­to­lo prin­ci­pa­le, sol­tan­to se svol­ge le at­ti­vi­tà in esso con­tem­pla­te: col­ti­va­zio­ne del fondo, sel­vi­col­tu­ra, al­le­va­men­to di ani­ma­li e at­ti­vi­tà con­nes­se.
La norma in­qua­dra le at­ti­vi­tà di na­tu­ra agri­co­la, da un punto di vista og­get­ti­vo, in­di­pen­den­te­men­te dal sog­get­to che le svol­ge. Sono con­si­de­ra­ti im­pren­di­to­ri agri­co­li le per­so­ne fi­si­che, le so­cie­tà di per­so­ne o di ca­pi­ta­li e gli enti che svol­go­no l’at­ti­vi­tà agri­co­la a fini di lucro.
La fi­gu­ra del­l’im­pren­di­to­re agri­co­lo a ti­to­lo pro­fes­sio­na­le (IAP per­so­na fi­si­ca) è iden­ti­fi­ca­ta dai se­guen­ti re­qui­si­ti:

  • at­ti­vi­tà di tipo agri­co­lo, es­sen­zia­li o per con­nes­sio­ne;
  • pos­ses­so di co­no­scen­ze e com­pe­ten­ze pro­fes­sio­na­li;
  • at­ti­vi­tà agri­co­le con al­me­no il 50% del tempo di la­vo­ro dello IAP sia de­di­ca­to a tale at­ti­vi­tà;
  • at­ti­vi­tà agri­co­le ove al­me­no il 50% del red­di­to glo­ba­le da la­vo­ro dello IAP de­ri­vi da tale at­ti­vi­tà.

Ele­men­to di forte con­te­nu­to in­no­va­ti­vo in­tro­dot­to dalla norma è quel­lo di pas­sa­re da una vi­sio­ne ba­sa­ta sul con­cet­to esclu­si­vo di pro­du­zio­ne ad una ba­sa­ta anche su quel­lo di va­lo­riz­za­zio­ne.

Le at­ti­vi­tà agri­co­le es­sen­zia­li e per con­nes­sio­ne

Le at­ti­vi­tà es­sen­zia­li, come de­scrit­te nell’ art. 2135 C.C., si iden­ti­fi­ca­no nella sem­pli­ce col­ti­va­zio­ne del fondo, sel­vi­col­tu­ra, al­le­va­men­to di ani­ma­li. Que­ste vanno in­te­se come di­ret­te alla cura e svi­lup­po di un ciclo bio­lo­g­i­co, o di una fase dello stes­so, e pos­so­no anche non uti­liz­za­re il fondo. Ne con­se­gue che l’at­ti­vi­tà agri­co­la non deve com­pren­de­re l’in­te­ro ciclo pro­dut­ti­vo, ma una fase ap­prez­za­bi­le di esso.
Per at­ti­vi­tà con­nes­se si in­ten­do­no quel­le di­ret­ta­men­te col­le­ga­te alla pro­du­zio­ne agri­co­la e fi­na­liz­za­te alla va­lo­riz­za­zio­ne dei pro­dot­ti azien­da­li, come le at­ti­vi­tà di tra­sfor­ma­zio­ne.
Si in­ten­do­no quin­di con­nes­se le at­ti­vi­tà eser­ci­ta­te dal­l’im­pren­di­to­re agri­co­lo, di­ret­te alla ma­ni­po­la­zio­ne, con­ser­va­zio­ne, tra­sfor­ma­zio­ne, com­mer­cia­liz­za­zio­ne, va­lo­riz­za­zio­ne e che ab­bia­no ad og­get­to pre­va­len­te­men­te la pro­du­zio­ne pro­pria. Op­pu­re, le at­ti­vi­tà di­ret­te alla for­ni­tu­ra di beni e ser­vi­zi, at­tra­ver­so l’u­ti­liz­zo pre­do­mi­nan­te di at­trez­za­tu­re o ri­sor­se del­l’a­zien­da nor­mal­men­te im­pie­ga­te nel­l’at­ti­vi­tà agri­co­la.
In par­ti­co­la­re, è molto de­li­ca­to l’a­spet­to ine­ren­te la com­mer­cia­liz­za­zio­ne. Nel caso di ac­qui­sto di pro­dot­ti tal quali da terzi, e suc­ces­si­va ven­di­ta senza alcun in­ter­ven­to in ter­mi­ni di ma­ni­po­la­zio­ne o tra­sfor­ma­zio­ne (1), la fun­zio­ne svol­ta non ha na­tu­ra agri­co­la ve­nen­do a man­ca­re il prin­ci­pio di con­nes­sio­ne con l’at­ti­vi­tà agri­co­la stes­sa (2).
Men­tre è da con­si­de­ra­re agri­co­la la tra­sfor­ma­zio­ne del pro­prio pro­dot­to con l’ag­giun­ta anche di pro­dot­ti ac­qui­sta­ti da terzi, sia in­gre­dien­ti (es. zuc­che­ro per le con­fet­tu­re) che ma­te­rie (es. altra ti­po­lo­gia di frut­ta per una nuova gamma di suc­chi). Ope­ra­zio­ne fi­na­liz­za­ta a in­cre­men­ta­re la qua­li­tà, l’of­fer­ta o la gamma, e che man­tie­ne una fun­zio­ne stru­men­ta­le al­l’at­ti­vi­tà di pro­du­zio­ne.
Nel­l’e­ser­ci­zio nor­ma­le del­l’a­gri­col­tu­ra rien­tra­no quin­di, a pieno ti­to­lo, molte at­ti­vi­tà di tra­sfor­ma­zio­ne che sono spe­ci­fi­ca­te in ap­po­si­to de­cre­to (3) e che pos­so­no, si ri­ba­di­sce, frui­re di ma­te­rie prime ac­qui­sta­te da terzi.
Tale de­cre­to è stato ag­gior­na­to in di­ver­si mo­men­ti ed ha visto l’in­tro­du­zio­ne, tra gli altri, dei pro­dot­ti da forno e della birra, per poi ar­ri­va­re nel 2015 alla pro­du­zio­ne di paste ali­men­ta­ri fre­sche e sec­che.
È in­fi­ne op­por­tu­no sot­to­li­nea­re che tutte le fasi dei pro­ces­si di tra­sfor­ma­zio­ne e ma­ni­po­la­zio­ne pos­so­no es­se­re ester­na­liz­za­te e svol­te pres­so terzi nel rap­por­to di con­to­ter­zi­smo, senza per que­sto per­de­re la pro­prie­tà e la fi­sca­li­tà del com­mit­ten­te (Circ. N. 44/2004 Agen­zia delle En­tra­te).

I pro­dot­ti di terzi

Le at­ti­vi­tà di tra­sfor­ma­zio­ne e com­mer­cia­liz­za­zio­ne svol­te dal­l’im­pren­di­to­re agri­co­lo, pos­so­no avere per og­get­to anche pro­dot­ti ac­qui­sta­ti da terzi, alla con­di­zio­ne che:

  1. siano pre­va­len­ti i pro­dot­ti pro­pri,
  2. ap­par­ten­ga­no al me­de­si­mo com­par­to pro­dut­ti­vo di quel­li rea­liz­za­ti in pro­prio (es. zoo­tec­ni­co, carne o latte; or­ti­co­lo; frut­ti­co­lo; etc.).

Di se­gui­to sono ri­por­ta­te le prin­ci­pa­li ca­si­sti­che:

  1. Ac­qui­sto di pro­dot­ti agri­co­li da terzi (non tra­sfor­ma­ti). I pro­dot­ti agri­co­li pos­so­no es­se­re ac­qui­sta­ti da terzi ma per es­se­re ri­ven­du­ti de­vo­no es­se­re og­get­to di suc­ces­si­va ma­ni­po­la­zio­ne (con­fe­zio­na­men­to, se­le­zio­ne, etc.) ed in que­sto caso il red­di­to ri­ma­ne cal­co­la­to come da at­ti­vi­tà agri­co­la. Nel caso di ac­qui­sto di pro­dot­to tra­sfor­ma­to o com­mer­cio di pro­dot­ti tal quale, la tas­sa­zio­ne passa a quel­la d’im­pre­sa. Ad esem­pio, l’ac­qui­sto e suc­ces­si­va ven­di­ta di kiwi da parte di un’a­zien­da che col­ti­va uva da ta­vo­la, se non vi sono ope­ra­zio­ni di ma­ni­po­la­zio­ne, di­vie­ne red­di­to d’im­pre­sa; in caso in­ve­ce di ca­li­bra­tu­ra ed in­cas­set­ta­men­to ri­ma­ne red­di­to da at­ti­vi­tà agri­co­la.
  2. Ac­qui­sto di pro­dot­ti agri­co­li da terzi ai fini della tra­sfor­ma­zio­ne. Un’im­pre­sa agri­co­la può tra­sfor­ma­re pro­dot­ti agri­co­li pro­pri ma anche ac­qui­sta­ti da terzi, pur­ché non pre­va­len­ti e ap­par­te­nen­ti ad un com­par­to pro­dut­ti­vo pre­sen­te nel­l’im­pre­sa. Un’a­zien­da pro­dut­tri­ce di po­mo­do­ri può ac­qui­sta­re po­mo­do­ro da terzi, in mi­su­ra non pre­va­len­te ri­spet­to ai pro­pri, per ot­te­ne­re pas­sa­ta. Inol­tre, i pro­dot­ti ac­qui­sta­ti non de­vo­no es­se­re già tra­sfor­ma­ti (non si può ac­qui­sta­re olio ma solo olive, non con­fet­tu­ra ma frut­ta).

In que­sto se­con­do caso, si pos­so­no ipo­tiz­za­re tre di­ver­se si­tua­zio­ni:

  • Se i pro­dot­ti agri­co­li e la re­la­ti­va tra­sfor­ma­zio­ne rien­tra­no nel­l’e­len­co fis­sa­to con De­cre­to Mi­ni­ste­ria­le. Il re­gi­me fi­sca­le ri­ma­ne quel­lo del­l’at­ti­vi­tà agri­co­la. Il le­gi­sla­to­re as­si­mi­la a que­sta ca­te­go­ria at­ti­vi­tà di­ret­ta­men­te con­nes­se al­l’e­ser­ci­zio del­l’a­gri­col­tu­ra e di prima tra­sfor­ma­zio­ne;
  • Se i pro­dot­ti agri­co­li e la con­nes­sa tra­sfor­ma­zio­ne non rien­tra­no nel­l’e­len­co e se si trat­ta di prima tra­sfor­ma­zio­ne, il re­gi­me fi­sca­le pre­ve­de una tas­sa­zio­ne di tipo for­fe­tiz­za­to. Un chia­ro esem­pio po­treb­be­ro es­se­re la tra­sfor­ma­zio­ne di miele in ca­ra­mel­le;
  • Se in­ve­ce ha luogo una tra­sfor­ma­zio­ne suc­ces­si­va alla prima, il re­gi­me fi­sca­le di­ven­ta quel­lo della tas­sa­zio­ne d’im­pre­sa. Un esem­pio può es­se­re un’im­pre­sa che tra­sfor­ma il latte in yo­gurt e poi in ge­la­to.

Di fatto, nella tra­sfor­ma­zio­ne dei pro­dot­ti agri­co­li che si av­val­go­no anche di ma­te­rie ac­qui­sta­te bi­so­gna te­ne­re pre­sen­te che, per ri­ma­ne­re in una tas­sa­zio­ne di tipo agri­co­lo o si­mi­la­re, de­vo­no es­se­re ri­spet­ta­te le se­guen­ti con­di­zio­ni:

  • i beni e le at­ti­vi­tà sono ri­com­pre­si in quel­le pre­vi­ste da ap­po­si­to de­cre­to (3);
  • tra­sfor­ma­zio­ne (va­lo­riz­za­zio­ne in ge­ne­ra­le) dei pro­dot­ti ac­qui­sta­ti;
  • li­mi­te mas­si­mo dei ri­ca­vi pro­ve­nien­ti da ven­di­ta di pro­dot­ti non pro­pri (fis­sa­to pari a 160.000 Euro per im­pren­di­to­ri in­di­vi­dua­li (4));
  • pre­va­len­za delle pro­du­zio­ni pro­prie ri­spet­to a quel­le ac­qui­sta­te da terzi (in ter­mi­ni di va­lo­re);
  • stru­men­ta­li­tà ed ac­ces­so­rie­tà, i pro­dot­ti ac­qui­sta­ti da terzi de­vo­no rien­tra­re nella com­par­to di quel­li rea­liz­za­ti in conto pro­prio (es. ac­qui­sto di po­mo­do­ri da parte di un pro­dut­to­re di or­tag­gi).

I ser­vi­zi

L’ar­ti­co­lo 2135 del co­di­ce ci­vi­le in­se­ri­sce tra le at­ti­vi­tà con­nes­se anche le pre­sta­zio­ni di ser­vi­zi for­ni­te tra­mi­te at­trez­za­tu­re o ri­sor­se del­l’a­zien­da, nor­mal­men­te im­pie­ga­te nel­l’e­ser­ci­zio or­di­na­rio del­l’at­ti­vi­tà agri­co­la.
Le con­di­zio­ni per le quali i ser­vi­zi rien­tra­no nel­l’e­ser­ci­zio nor­ma­le del­l’at­ti­vi­tà agri­co­la sono due:

1) le at­trez­za­tu­re im­pie­ga­te per le pre­sta­zio­ni di ser­vi­zi de­vo­no es­se­re le stes­se uti­liz­za­te nor­mal­men­te nel­l’a­zien­da agri­co­la (p.e. un agri­col­to­re senza ani­ma­li non può svol­ge­re il ser­vi­zio di smal­ti­men­to li­qua­mi per conto di terzi);
2) le at­trez­za­tu­re uti­liz­za­te nelle at­ti­vi­tà di ser­vi­zi de­vo­no es­se­re im­pie­ga­te pre­va­len­te­men­te nel­l’at­ti­vi­tà agri­co­la.

Il li­mi­te, va ri­cer­ca­to an­co­ra nei cri­te­ri di:

  1. pre­va­len­za dei ser­vi­zi ope­ra­ti sul pro­prio fondo o sui pro­pri pro­dot­ti ri­spet­to a quel­li resi a terzi;
  2. at­ti­nen­za del­l’at­ti­vi­tà svol­ta, con l’at­ti­vi­tà agri­co­la prin­ci­pa­le;
  3. usua­le, in­te­sa come at­ti­vi­tà che deve rien­tra­re tra quel­le di norma eser­ci­ta­te nel­l’am­bi­to del­l’im­pre­sa agri­co­la.

La com­mer­cia­liz­za­zio­ne

 Per la qua­li­fi­ca­zio­ne del­l’at­ti­vi­tà di com­mer­cia­liz­za­zio­ne come “agri­co­la” è ri­chie­sto un col­le­ga­men­to “sog­get­ti­vo”; l’at­ti­vi­tà deve es­se­re svol­ta dal sog­get­to qua­li­fi­ca­to, in ter­mi­ni giu­ri­di­ci, come im­pren­di­to­re agri­co­lo.
In se­con­do luogo, è ri­chie­sto un col­le­ga­men­to “og­get­ti­vo”, cioè di na­tu­ra azien­da­le, e ri­fe­ri­to alle at­ti­vi­tà sia es­sen­zia­li che con­nes­se.
Ul­ti­mo ele­men­to ba­si­la­re è l’im­po­si­zio­ne di un li­mi­te ri­fe­ri­to alla pro­ve­nien­za dei pro­dot­ti, che de­vo­no es­se­re “pre­va­len­te­men­te” azien­da­li.
Le sem­pli­fi­ca­zio­ni in ma­te­ria di ven­di­ta al det­ta­glio di pro­dot­ti agri­co­li di pro­du­zio­ne pro­pria, non pos­so­no igno­ra­re il fatto che le ces­sio­ni de­vo­no es­se­re ef­fet­tua­te da im­pren­di­to­ri agri­co­li di cui al­l’ar­ti­co­lo 2135 del co­di­ce ci­vi­le. Per quan­to ri­guar­da la nor­ma­ti­va vi­gen­te viene data fa­col­tà agli im­pren­di­to­ri agri­co­li, sin­go­li o as­so­cia­ti, iscrit­ti nel re­gi­stro delle im­pre­se, di ven­de­re di­ret­ta­men­te al det­ta­glio, i pro­dot­ti pro­ve­nien­ti in mi­su­ra pre­va­len­te dalle ri­spet­ti­ve azien­de.
La ven­di­ta di­ret­ta dei pro­dot­ti agri­co­li se svol­ta in forma iti­ne­ran­te o in lo­ca­li chiu­si, è sog­get­ta a pre­ven­ti­va co­mu­ni­ca­zio­ne da ef­fet­tua­re al co­mu­ne del luogo ove ha sede l’a­zien­da di pro­du­zio­ne e può ini­zia­re de­cor­si tren­ta gior­ni.
Per la ven­di­ta al det­ta­glio su aree pub­bli­che me­dian­te l’u­ti­liz­zo di un po­steg­gio, la co­mu­ni­ca­zio­ne deve con­te­ne­re la ri­chie­sta di as­se­gna­zio­ne del po­steg­gio. Per la ven­di­ta al det­ta­glio ef­fet­tua­ta in un luogo fisso, su area pri­va­ta ed aper­ta, non è ri­chie­sta al­cu­na co­mu­ni­ca­zio­ne di ini­zio at­ti­vi­tà (5).
Si ram­men­ta, in­fi­ne, che gli im­pren­di­to­ri agri­co­li non sono au­to­riz­za­ti a com­mer­cia­liz­za­re qua­lun­que tipo di pro­dot­to, ma solo quei pro­dot­ti qua­li­fi­ca­ti come “agri­co­li”, ossia pro­dot­ti ot­te­nu­ti dalla col­ti­va­zio­ne del fondo, pro­prio o di terzi.

Elen­co delle at­ti­vi­tà con­nes­se (DM 13/02/2015, Co­di­ci di clas­si­fi­ca­zio­ne Ateco 2007)

– Pro­du­zio­ne di carni e pro­dot­ti della loro ma­cel­la­zio­ne;
– Pro­du­zio­ne di carne es­sic­ca­ta, sa­la­ta o af­fu­mi­ca­ta, pro­du­zio­ne di sal­sic­ce e sa­la­mi;
– La­vo­ra­zio­ne e con­ser­va­zio­ne delle pa­ta­te con esclu­sio­ne di al­cu­ne pro­du­zio­ni in­du­stria­li;
– Pro­du­zio­ne di suc­chi di frut­ta e di or­tag­gi ;
– La­vo­ra­zio­ne e con­ser­va­zio­ne di frut­ta e or­tag­gi;
– Pro­du­zio­ne di olio di oliva e di semi oleo­si;
– Pro­du­zio­ne di olio di semi di gran­tur­co;
– Trat­ta­men­to igie­ni­co del latte e pro­du­zio­ne dei de­ri­va­ti del latte;
– La­vo­ra­zio­ne delle gra­na­glie;
– Pro­du­zio­ne di fa­ri­na o sfa­ri­na­ti di le­gu­mi da gra­nel­la sec­chi, di ra­di­ci o tu­be­ri o di frut­ta in gu­scio com­me­sti­bi­le;
– Pro­du­zio­ne di pane;
– Pro­du­zio­ne di paste ali­men­ta­ri fre­sche e sec­che;
– Pro­du­zio­ne di vini;
– Pro­du­zio­ne di grap­pa;
– Pro­du­zio­ne di aceto;
– Pro­du­zio­ne di sidro e di altri vini a base di frut­ta;
– Pro­du­zio­ne di malto e birra;
– Di­si­dra­ta­zio­ne di erba me­di­ca;
– La­vo­ra­zio­ne, raf­fi­na­zio­ne e con­fe­zio­na­men­to del miele;
– Pro­du­zio­ne di sci­rop­pi di frut­ta;
– Con­ser­va­zio­ne di pesce, cro­sta­cei e mol­lu­schi, in­te­ri, me­dian­te con­ge­la­men­to, sur­ge­la­men­to, es­sic­ca­zio­ne, af­fu­mi­ca­tu­ra, sa­la­tu­ra, im­mer­sio­ne in sa­la­mo­ia e pro­du­zio­ne di fi­let­ti di pesce;
– Ma­ni­po­la­zio­ne dei pro­dot­ti de­ri­van­ti dalle col­ti­va­zio­ni di cui alle clas­si 01.11, 01.12, 01.13, 01.15, 01.16, 01.19, 01.21, 01.23, 01.24, 01.25, 01.26, 01.27, 01.28 e 01.30, non­ché di quel­li de­ri­van­ti dalle at­ti­vi­tà di cui ai so­prae­len­ca­ti grup­pi e clas­si;
– Ma­ni­po­la­zio­ne dei pro­dot­ti de­ri­van­ti dalla sil­vi­col­tu­ra di cui alle clas­si 02.10.0-02.20.0, com­pren­den­ti la se­ga­gio­ne e la ri­du­zio­ne in ton­del­li, ta­vo­le, travi ed altri pro­dot­ti si­mi­la­ri com­pre­si i sot­to­pro­dot­ti, i se­mi­la­vo­ra­ti e gli scar­ti di se­ga­gio­ne delle pian­te.

Note al testo

(1) Per ma­ni­po­la­zio­ne di un bene si in­ten­de un pro­ce­di­men­to che ne com­por­ta mo­di­fi­che non so­stan­zia­li, tese a va­lo­riz­zar­lo (es. pro­dot­ti or­to­frut­ti­co­li la­va­ti, ta­glia­ti e con­fe­zio­na­ti per es­se­re ven­du­ti). La tra­sfor­ma­zio­ne con­si­ste in­ve­ce nella rea­liz­za­zio­ne di un pro­dot­to ali­men­ta­re par­ten­do dalla ma­te­ria agri­co­la prima per ot­te­ne­re un nuovo bene. Di fatto la tra­sfor­ma­zio­ne de­ter­mi­na un cam­bio di de­no­mi­na­zio­ne com­mer­cia­le del pro­dot­to.
(2) Re­la­zio­ne di ac­com­pa­gna­men­to al de­cre­to del 19 Marzo 2004.
(3) D.M 17/06/2011, come mo­di­fi­ca­to dal D.M. 13/02/2015. In­di­vi­dua­zio­ne dei beni che pos­so­no es­se­re og­get­to delle at­ti­vi­tà agri­co­le con­nes­se, di cui al­l’ar­ti­co­lo 32, comma 2, let­te­ra c), del testo unico delle im­po­ste sui red­di­ti. (15A02038).
(4) Art. 1, comma 1064, lett. a) e b) della L. 27 di­cem­bre 2006, n. 296.
(5) LEGGE 11 marzo 2006, n.81 – Con­ver­sio­ne in legge, con mo­di­fi­ca­zio­ni, del de­cre­to-leg­ge 10 gen­na­io 2006, n. 2, re­can­te in­ter­ven­ti ur­gen­ti per i set­to­ri del­l’a­gri­col­tu­ra, del­l’a­groin­du­stria, della pesca, non­ché in ma­te­ria di fi­sca­li­tà d’im­pre­sa. In­te­gra l’Art. 4 del de­cre­to 228/2001 come di se­gui­to: “Per la ven­di­ta al det­ta­glio eser­ci­ta­ta su su­per­fi­ci al­l’a­per­to nel­l’am­bi­to del­l’a­zien­da agri­co­la o di altre aree pri­va­te di cui gli im­pren­di­to­ri agri­co­li ab­bia­no la di­spo­ni­bi­li­tà non è ri­chie­sta la co­mu­ni­ca­zio­ne di ini­zio at­ti­vi­tà”.

Ri­fe­ri­men­ti bi­blio­gra­fi­ci e nor­ma­ti­vi:

  • L’im­pren­di­to­re agri­co­lo, Cin­zia De Ste­fa­nis, An­to­nio Quer­cia, Si­ste­mi edi­to­ria­li, 2008.
  • De­cre­to del 17 giu­gno 2011 – Min. Eco­no­mia e Fi­nan­ze. In­di­vi­dua­zio­ne dei beni che pos­so­no es­se­re og­get­to delle at­ti­vi­tà agri­co­le con­nes­se di cui al­l’ar­ti­co­lo 32, comma 2, let­te­ra c), del testo unico delle im­po­ste sui red­di­ti.
  • Legge 11 marzo 2006, n. 81. “Con­ver­sio­ne in legge, con mo­di­fi­ca­zio­ni, del de­cre­to-leg­ge 10 gen­na­io 2006, n. 2, re­can­te in­ter­ven­ti ur­gen­ti per i set­to­ri del­l’a­gri­col­tu­ra, del­l’a­groin­du­stria, della pesca, non­ché in ma­te­ria di fi­sca­li­tà d’im­pre­sa”.
  • Legge di orien­ta­men­to in agri­col­tu­ra, AA. VV., Sup­ple­men­to al n. 25/2004 di Agri­so­le.
  • Quan­do si ap­pli­ca il “for­fait” su tra­sfor­ma­zio­ne e ser­vi­zi, Fran­ce­sco Pre­zio­si, Agri­so­le 19-25 Nov. 2004.
  • Di­spo­si­zio­ni in ma­te­ria di at­ti­vi­tà agri­co­le. Ar­ti­co­lo 2 della legge 24 di­cem­bre 2003, n. 350. Cir­co­la­re N. 44 del 15.11.2004 – Agen­zia delle En­tra­te.
  • De­cre­to Le­gi­sla­ti­vo 18 mag­gio 2001, n. 228. “Orien­ta­men­to e mo­der­niz­za­zio­ne del set­to­re agri­co­lo”.
  • De­cre­to Le­gi­sla­ti­vo 29 marzo 2004, n. 99 “Di­spo­si­zio­ni in ma­te­ria di sog­get­ti e at­ti­vi­tà, in­te­gri­tà azien­da­le e sem­pli­fi­ca­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va in agri­col­tu­ra”.
  • De­cre­to Le­gi­sla­ti­vo 27 mag­gio 2005, n. 101 “Ul­te­rio­ri di­spo­si­zio­ni per la mo­der­niz­za­zio­ne dei set­to­ri del­l’a­gri­col­tu­ra e delle fo­re­ste”.
  • Agri­col­tu­ra e fisco, Gian Paolo To­so­ni, Edi­zio­ni Il sole 24 ore Pi­ro­la, 2003.

 

Ni­co­lò Pas­se­ri, Dot­to­re Agro­no­mo, li­be­ro pro­fes­sio­ni­sta. Dot­to­re di ri­cer­ca in “Eco­no­mia e Ter­ri­to­rio” pres­so l’U­ni­ver­si­tà degli Studi della Tu­scia. Con­su­len­te per la cer­ti­fi­ca­zio­ne pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci e ana­li­si tec­ni­co eco­no­mi­che dei pro­ces­si pro­dut­ti­vi. Col­la­bo­ra con l’U­ni­ver­si­tà degli Studi della Tu­scia a pro­get­ti di ri­cer­ca su studi re­la­ti­vi alla va­lu­ta­zio­ne della so­ste­ni­bi­li­tà am­bien­ta­le dei pro­ces­si pro­dut­ti­vi agri­co­li.

Do­na­to Fer­ruc­ci, Dot­to­re agro­no­mo li­be­ro pro­fes­sio­ni­sta, ri­ve­ste at­tual­men­te l’in­ca­ri­co di Re­spon­sa­bi­le di Bioa­gr­i­cert Lazio e di Cul­to­re della ma­te­ria pres­so la cat­te­dra di Ge­stio­ne e Co­mu­ni­ca­zio­ne d’Im­pre­sa” – Fa­col­tà di Scien­ze della Co­mu­ni­ca­zio­ne, Uni­ver­si­tà degli Studi della Tu­scia. E-mail: do­na­to­fer­ruc­ci@​alice.​it

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