Sono nove gli ulivi monumentali che domani saranno abbattuti dalla Regione Puglia in agro di Monopoli. Nove ulivi monumentali in perfetto stato vegetativo e produttivo. La proprietaria, una signora novantenne che per queste piante ha dato tutto, aveva già ottenuto la sospensione dal TAR di un abbattimento disposto dall’Osservatorio fitosanitario. Nell’occasione, anche il Consiglio di Stato si era esposto respingendo il ricorso della Regione Puglia contro la suddetta sospensiva.
Due vittorie che a distanza di qualche mese sembrano contare poco. È infatti di questi giorni la decisione dell’Osservatorio Fitosanitario di proseguire con gli abbattimenti, sia dell’ulivo “salvato” dal Tar, sia di quelli limitrofi trovati positivi al batterio Xylella.
Dopo anni di eradicazioni ininterrotte e inutili, dopo gli innumerevoli errori e l’evidente sciatteria nei metodi utilizzati (piante infette inesistenti, dati falsati, coordinate sbagliate, abbattimenti illegittimi di olivi monumentali negativi al batterio, errori nelle procedure di campionamento), dopo i risultati vergognosi ormai sotto gli occhi di tutti, dopo studi scientifici autorevoli che adducono il disseccamento degli ulivi a cause diverse da Xylella, ancora una volta si persevera in questo ignobile ecocidio che sta portando esclusivamente all’avanzata di un deserto preventivo, che già in alcuni luoghi, “ripuliti” dagli “scomodi” patriarchi verdi, si può vedere.
Malgrado anche i dati ufficiali ormai parlino chiaro (dai risultati dei monitoraggi pubblicati sul sito www.emergenzaxylella.it, si apprende che le percentuali di positività sono estremamente basse – sotto lo 0,5% – e che quindi continuare a parlare di emergenza è assolutamente inopportuno) e sebbene lo stesso Osservatorio Fitosanitario abbia riconosciuto l’efficacia delle buone pratiche agricole nel riportare in buono stato vegetivo e produttivo piante di ulivo con gravi disseccamenti, ancora una volta, non sembra che l’amministrazione regionale abbia alcuna intenzione di considerare fatti ed evidenze scientifiche, e di rivedere la propria azione e strategia in un’ottica di recupero e tutela degli ulivo e di salvaguardia di tutto il territorio.
Come Comitato Ulivivo, chiediamo nuovamente la fine di questa strage e l’avvio di una nuova fase di buon senso e collaborazione, per la salvaguardia di quello che da sempre costituisce un patrimonio di grande pregio paesaggistico, storico, culturale ed economico per tutto il territorio pugliese. Fermare gli escavatori che proprio nei giorni che precedono il Natale si stanno macchiando di questo ignobile crimine contro la memoria, gli ulivi e la nostra Terra, sarebbe già un primo passo importante.
Comitato ULIVIVO