di Isabella Milani
YULINTA FEKLA – femmina cannella a pelo corto
(All.re L. Shabonina – Propr. S. Baruffaldi)
La razza in Italia
Dal Chow Chow importato alla fine del 1800 in Gran Bretagna al cucciolo nato ieri è stata percorsa tanta strada. Molti allevatori si sono succeduti perseguendo l’intento che la morfologia aggraziata del Chow Chow e il carattere distintivo fossero il più vicino alla perfezione dello standard di razza.
Secondo la nomenclatura FCI, il Chow Chow appartiene al V Gruppo Cani di tipo spitz e di tipo primitivo – sez. 5 Spitz asiatici e razze affini – Standard FCI n° 205 pubblicazione 13 ottobre 2010 – Paese di origine: Cina – Patronato: Gran Bretagna
In Italia la razza è tutelata dall’Associazione Nazionale Italiana Chow Chow, Società Specializzata riconosciuta dall’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana e dalla Federazione Cinologica Internazionale.
Sarebbe bene sapere che in Italia annualmente nascono circa 170 cuccioli registrati all’ENCI, perciò regolarmente in possesso di pedigree, per capire che la razza, nonostante l’abbondante richiesta, non è mai stata “sfruttata” dai seri allevatori che hanno considerato e considerano la nascita dei cuccioli un proseguo esclusivo della primordialità del Chow Chow.
Purtroppo, nei primi anni del 1990 e in quelli recenti, la razza è diventata estremamente di moda, quasi un bene di consumo, con tutte le relative problematiche soprattutto considerando che si parla di esseri viventi. Molte altre razze subiscono lo stesso trattamento, perciò dovrebbe essere chiaro per tutti, che un cane di razza si può chiamare tale solo se fornito di pedigree (come da Diritto Legislativo n° 596 del 30 dicembre 1992).
Di fatto, il pedigree è l’unico documento che comprova l’appartenenza alla razza, la sua carta d’identità.
La prima informazione riguardo il Chow Chow racconta di Dignity, maschio rosso, importato direttamente dalla Cina dalla Contessa Anna Cristina Casati di Milano. Era il 1901. A lui seguì Mimosa (1910 – anch’essa importata dalla Cina). Le acquisizioni proseguirono e alcuni Chow Chow furono importati da diversi Paesi per soddisfare gli interessi cinofili degli appassionati. Infatti, molte persone si innamorarono delle caratteristiche del Chow Chow fino a dedicarsi all’allevamento con serietà e passione. Non citiamo alcun nome, per non tralasciarne altri ma, a tutti loro, rivolgiamo un sentito grazie per aver traghettato la razza fino ai giorni nostri.
Rispetto e considerazione
Oggi, in Italia, il Chow Chow è ben allevato e l’allevamento in generale si basa sulla esclusiva passione dell’allevatore nei confronti della “propria” razza che, con rispetto e considerazione, dovrebbe essere quel che è stato ed è poiché, essendo un cane primitivo, la morfologia, il carattere, l’indole e la propensione dovrebbero rimanere integre e inalterate.
Il Chow Chow è un cane rispettoso nei confronti della propria famiglia e dei propri cari. Il fatto che il resto del mondo potrebbe non esistere è, per il Chow Chow, un discorso affermato. Quante volte ho visto un Chow “sfuggire” la carezza di un estraneo… Molti anni fa, un conoscente, cercando di accarezzare un nostro maschio, fermò la mano a mezz’aria dicendomi: ”Cosa sto facendo… cerco di accarezzare un re?!?!”. Ecco, la risposta altezzosa degli occhi del Chow aveva inviato il messaggio. Non era certamente un soggetto aggressivo, ma un qualcuno che non apprezzava per niente di essere “coccolato” da una persona per la quale non provava alcun sentimento, nessun affetto. Poi, con noi, era molto presente, sempre distintamente presente.
Primordialità
Si crede che il cane sia una delle prime specie a essere stata addomesticata dall’uomo. Il periodo risalirebbe a 14000 anni fa. La credenza popolare racconta che un uomo trovò dei cuccioli di lupo e li portò a casa, crescendoli per l’ausilio alla caccia. Comunque, il lupo primitivo era considerato anche un animale da compagnia.
Più di ogni altra specie, il cane mostra enormi differenze tra le razze e le taglie e l’uomo alleva, da più di mille anni, per delle mansioni specifiche e di conseguenza ha determinato una differenziazione nelle varie morfologie in modo che i tipi sviluppino le proprietà richieste. Alcune razze risalgono solo alle ultime decadi del diciannovesimo secolo altre esistono da migliaia di anni ed è importante sapere che vi sono razze che non hanno una lunga storia, ma altre che sono veramente antiche e… il Chow Chow è una di queste. Un patrimonio della natura.
Il Chow Chow è un cane primitivo di origine cinese, che visse nelle zone basse del continente asiatico, per spingersi poi nelle aree montagnose del Tibet. Esso è stato scoperto solo attorno al XVIII secolo e, fino ad allora, era ovviamente sconosciuto in Occidente. In quell’angolo di mondo inesplorato dall’ umanità, essi hanno potuto prosperare e riprodursi, mantenendo le loro caratteristiche e particolarità senza l’intervento dell’uomo.
Il Chow Chow era un cane molto apprezzato dalle varie Dinastie cinesi, tanto che era ammesso ufficialmente ai palazzi reali. Infatti l’immagine più antica di un “possibile” Chow Chow è incisa su di una tazza di bronzo sulla quale sono ritratti alcuni animali, tra cui tre cani ben distinti, uno dei quali ha una struttura massiccia, il muso largo, il corpo iscritto nel quadrato e la coda fornita di abbondante pelo, portata sul dorso.
Nel 2011, l’Associazione Nazionale Italiana Chow Chow – ANICC – ha dato mandato per un progetto di ricerca sulla genomica della razza a un istituto di diagnostica veterinaria, in collaborazione con quattro università italiane e una estera. L’analisi del genoma del Chow Chow rappresenta una tappa fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di caratterizzazione del genoma, la verifica della mappa genetica e il confronto con quella di altre razze. I campioni utilizzati per la ricerca sulla genomica del Chow Chow sono stati forniti su base volontaria da un paio di proprietari privati e da alcuni allevatori soci dell’ANICC. Il risultato più rilevante è l’aver affermato con certezza il tempo della “nascita” della razza: il Chow Chow è scientificamente un cane primitivo.
Caratteristiche morfologiche, varietà e colori
Le caratteristiche distintive della razza sono: la pigmentazione nero bluastra, il movimento del posteriore e la sua conformazione, la coda portata sul dorso.
Il cucciolo Chow Chow nasce con la lingua rosa che pigmenta nel giro di pochi giorni. L’esatta pigmentazione della bocca è nero-bluastra, così anche la lingua e le gengive. La pigmentazione deve ricoprire per intero la lingua del Chow Chow e non deve assolutamente avere macchie rose, anche se di minime dimensioni.
Standard ufficiale del Chow Chow n° 205: [omissis] ideale una bocca completamente nera, inclusi il palato e le labbra, con la lingua nero bluastra.
L’andatura del Chow Chow è molto particolare e, su questo punto, lo Standard ufficiale della razza recita: [omissis] Passo relativamente corto, la levata dei piedi posteriori non si spinge in alto, ma sembra che essi sfiorino il terreno, visto di profilo, il movimento sembra quello di un pendolo. Il suo tipico movimento a passi corti gli permette di muoversi liberamente, mai goffamente, e con una eccellente resistenza. Gli arti anteriori e posteriori si muovono in avanti su piani paralleli. I cani devono essere sempre in grado di muoversi liberamente e agevolmente senza alcun segno di fatica.
A sinistra: ZHADAN BLUE DEL CEPPO ROSSO – maschio blu pelo lungo
(All.re S. Baruffaldi – Propr. C. Bornert)
A destra: R’EVOLUTION FOR CEPPO ROSSO CUNAMI – maschio rosso a pelo corto
(All.re J. Taujenienė – Propr. S. Baruffaldi)
A proposito delle varietà del mantello e dei colori:
Pelo lungo: pelo abbondante, fitto, diritto ed eretto, ma non di eccessiva lunghezza. Pelo di copertura ruvido, con sottopelo soffice e lanoso. Il pelo è particolarmente fitto attorno al collo dove forma criniera o collare e sulla parte esterna e posteriore delle cosce forma “culottes”.
Pelo corto: corto, fitto, diritto, eretto, non piatto, di tessitura felpata.
Colori: mantello unicolore nero, rosso, blu, cannella, crema o bianco, spesso sfumato ma non macchiato o pluricolore (la parte inferiore della coda e delle cosce è spesso di colore più chiaro).
E’ importante ricordare che: Qualsiasi accorciamento artificiale del pelo che alteri il naturale profilo o l’espressione sarà penalizzato, a eccezione dei piedi che possono essere “regolati”. [da Standard ufficiale del Chow Chow].
Il Chow Chow a pelo corto ha le medesime caratteristiche di standard del pelo lungo salvo per quel che riguarda la lunghezza del pelo ed è il tipo primigenio.
Molte centinaia di anni fa, un monaco solitario viveva tra le colline circondato dai suoi cani e da altri animali che lui curava e aveva cari come fossero membri della sua famiglia. Erano tempi in cui il cane non era ancora considerato un amico dell’uomo ma il monaco dedicava molto tempo a queste creature e loro gli erano grati per la sua gentilezza.
Un giorno il monaco si ammalò gravemente e non fu in grado, per del tempo, di prendersi cura degli animali e di sé stesso. La grotta in cui vivevano era gelida. Non c’era legna per il fuoco e mancava anche il cibo. Da giorni la foresta era battuta da temporali e i fulmini cadevano sui ceppi che prendevano fuoco, lasciando poi sul terreno cumuli di legna bruciata. I Chow Chow raccolsero con la bocca alcuni pezzi di carbone. Le scimmie si organizzarono per portare del cibo, frutta e radici commestibili. La grotta si illuminò con il fuoco che irradiava un dolce tepore. Il monaco si riprese in breve e benedì i suoi animali.
In ricordo di quella buona azione, le bocche dei Chow Chow rimasero nere, così che tutti potessero vedere di cosa erano stati capaci.
MULTICH. KISSES OF THE GOLDEN GIRL DEL CEPPO ROSSO – femmina rossa pelo lungo
(All.re S. Baruffaldi – Propr. F. Caliari)
Etimologia e pronuncia
L’appellativo più antico per il Chow Chow è datato all’XI secolo a.C. Il dittongo “ao”, che significa qualcosa di grande, di forte e di straordinario, è probabilmente una pronuncia o una traduzione errata dell’originale “chaou”, che designa un cane straordinario di eccezionali dimensioni, primitivo e di grande vigore. Verso il 100 d.C. furono utilizzati i nomi “mang” ossia cane molto peloso, “chao” – cane molto forte e “Ti” – cane rosso. Il nome inglese Chow Chow parrebbe derivare, secoli più tardi, dal vocabolo originale “chaou” o da “tchaou”, nome attribuito ai commercianti cinesi di quel tempo.
Per Carmelo era un gran piacere passare un paio di settimane d’estate nelle valli. Era un appuntamento fisso con la montagna. L’aria fresca, il clima temperato e le radiose giornate di sole, accompagnavano lui e il suo amico Chow nelle lunghe passeggiate. Molti prima d’allora li avevano incontrati e altrettanti si erano stupiti della bellezza di quella razza. Gli appellativi variavano da: “Oh! Ma che bel ciò ciò! a “Anche mia cugina, anni fa, aveva il ciùciù” e ancora: “Conosco questa razza. È uno sciò sciò”. Disarmanti! Carmelo aveva un bel dire e, ogni volta, cercava di correggere asserendo perentoriamente: “È un CIAO CIAO!”.
Un giorno, si sentì chiedere in stretto dialetto: ”Che rasa l’e’?” (che razza è?). “Chow Chow (pronuncia: ciao ciao)”. L’anziano di rimando, pensando di essere stato mandato a quel paese: “Maleducàt, t’ho domandàt come al se ciamava la rasa!” (maleducato! ti avevo solo chiesto come si chiama questa razza)
A sinistra: SUPERB ICE CREAM DEL CEPPO ROSSO – maschio crema a pelo corto (All.re S. Baruffaldi – Propr. V. Carullo)
A destra: SUPERB MISTER MISTERY DEL CEPPO ROSSO – maschio nero a pelo corto (All.re S. Baruffaldi – Propr. P. Ambrogio)
Temperamento, indole e propensioni
Il Chow Chow è annoverato come cane da guardia e da compagnia. La razza svolge egregiamente questi compiti oltre ad avere un predatorio sviluppato.
Nel Paese d’origine il Chow Chow era adibito al tiro del carretto e alla guardia delle giunche, oltre che alla produzione della lana ricavata dal suo folto mantello.
Le attitudini della razza sono accompagnate da una personalità forte e complessa e questi tratti lo distinguono dai suoi consimili.
Probabilmente, viste le condizioni di vita, parte della riservatezza del Chow Chow è dovuta al trattamento ricevuto nella patria d’origine; si può ben immaginare quale fosse la quotidianità quando nei luoghi della sua nascita vigevano la regola del sopruso e le grandi carestie. Certo che, nei grandi monasteri, lontani migliaia di chilometri gli uni dagli altri, i Chow erano abituati a vivere sempre con le medesime persone e non ci si deve stupire se, ancor oggi, lo sconosciuto alla porta o la persona che non vive sotto lo stesso tetto, non abbiano da lui alcuna considerazione.
Non si mette inutilmente in allarme e raramente lo si sente abbaiare; è vigile e curioso, qualità che aiutano ad accrescere l’intelligenza.
Il Chow Chow è oltremodo sensibile e delicato. I suoi sentimenti verso il possessore e la sua famiglia sono indelebili, passionali, profondi e infiniti. Ed è anche per questo che il suo proprietario deve essere attento, vigile e profondamente interessato a conoscere le esigenze sentimentali del proprio Chow Chow così da poter soddisfare il grande bisogno di amore di cui esso necessita per stabilire un rapporto di profonda stima e di assoluta fiducia. L’attenzione, però deve essere rivolta anche alla educazione della vita in famiglia, perciò bisogna evitare assolutamente che il Chow prenda il sopravvento e, poiché ha comunque necessità di essere diretto e limitato negli atteggiamenti sbagliati, sarà grato al possessore che si prenderà cura non solo del suo aspetto fisico e della sua salute, ma anche del lato caratteriale.
Il Chow Chow esprime poco o nulla con il corpo, se non che con gli occhi. Quando ha delle necessità e vuole interpellare il suo compagno “cerca” il suo sguardo per potergli “parlare” e stabilire un contatto che gli permette di esprimere gioia, disagio, malessere o amore.
Difficilmente si riesce a ottenere dal Chow Chow una obbedienza di tipo tradizionale, soprattutto se si intende quella impartita con gli usuali metodi di addestramento. Il Chow è naturalmente “educabile”, ma non “addestrabile”.
Sarà per quella lingua nero-bluastra che per il cipiglio importante e regale, l’atteggiamento distaccato e la bellezza morfologica sovrastante, che il Chow Chow resta infisso nella mente di chiunque l’abbia incontrato e sicuramente si distingue da qualsiasi consimile tanto che il ricordo resta indelebile anche agli occhi di persone assolutamente digiune di cinofilia. Il temperamento calmo e riflessivo insito nella razza appaga la persona che cerca un buon compagno e un amico sincero.
L’esordio nella razza di Isabella Milani risale al 1982. Coautore con il marito, Siro Baruffaldi intestatario dell’affisso Ceppo Rosso, di diversi volumi e scrittrice di innumerevoli articoli sul Chow Chow pubblicati dalle più famose testate italiane di cinofilia e su riviste e bollettini di Club nel mondo. Proprietaria e webmaster del sito Chow Chow Italia, che è il punto di riferimento e di aggregazione nel web degli appassionati della razza, è da sempre attiva nel rescue, argomento che la appassiona e la coinvolge da molti anni ed è Presidente dell’associazione di volontariato denominata Gli Amici del Chow Chow. È uno dei cinquanta firmatari per la proposta di riconoscimento ufficiale dell’Associazione Nazionale Italiana Chow Chow nel 1987. Consigliere ANICC dal 1987 al 1997 e Presidente ANICC in carica dal 1998. Allevamento Ceppo Rosso: www.cepporosso.com