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di Ales­sio Zanon

Siamo giun­ti a Feb­bra­io e con que­sto mese di­ven­ta più in­ten­sa e re­go­la­re la de­po­si­zio­ne dei Polli.
Que­sto mese rap­pre­sen­ta uno dei mo­men­ti più pro­pi­zi per de­di­car­si alla in­cu­ba­zio­ne.
I mo­ti­vi che fanno op­ta­re per un’in­cu­ba­zio­ne pre­co­ce, an­co­ra lon­ta­na dai mesi pri­ma­ve­ri­li, ri­spon­de a pre­ci­se esi­gen­ze di al­le­va­men­to che erano ben note agli avi­col­to­ri del pas­sa­to ma non sono sem­pre chia­re agli odier­ni neo al­le­va­to­ri.
Ma ve­dia­mo nei par­ti­co­la­ri quali sono i mo­ti­vi ed i van­tag­gi che por­ta­no ad op­ta­re per in­cu­ba­zio­ni pre­co­ci.

  1. In­cu­ba­re in un pe­rio­do an­co­ra fred­do per­met­te di sfrut­ta­re la re­la­ti­va la­ten­za di molti pa­to­ge­ni che in que­sto pe­rio­do del­l’an­no sono meno ma­ni­fe­sti.
  2. Gli ani­ma­li sono al­l’i­ni­zio del ciclo pro­dut­ti­vo quin­di pos­so­no con­ta­re sulle ri­ser­ve ac­cu­mu­la­te dopo la muta, es­sen­do al mas­si­mo della forma. Tutto ciò si tra­du­ce in un ot­ti­ma fe­con­di­tà.
  3. In que­sto pe­rio­do de­pon­go­no solo le ova­io­le sane e in per­fet­te con­di­zio­ni.
  4. Al­cu­ne razze gran­di ne­ces­si­ta­no na­sci­ta pre­co­ce per es­se­re pron­te per le espo­si­zio­ni au­tun­na­li, aven­do un ciclo di ac­cre­sci­men­to estre­ma­men­te lungo (6-8 mesi).
  5. I pul­ci­ni nati in que­sto pe­rio­do ve­do­no du­ran­te la loro cre­sci­ta un pro­gres­si­vo al­lun­ga­men­to delle ore di luce. Ciò ne pre­di­spo­ne un re­go­la­re e co­stan­te ritmo di cre­sci­ta.
  6. Col fred­do molti ecto ed endo pa­ras­si­ti sono in la­ten­za.
  7. I man­gi­mi e l’ac­qua con il fred­do sono meno su­scet­ti­bi­li a con­ta­mi­na­zio­ni, ir­ran­ci­di­men­to, fer­men­ta­zio­ni, per­di­ta di prin­ci­pi es­sen­zia­li come vi­ta­mi­ne ed ami­noa­ci­di che pos­so­no al­te­rar­si du­ran­te i pe­rio­di più caldi. Que­sto da mag­gio­ri pos­si­bi­li­tà di suc­ces­so.

Un ul­te­rio­re in­ter­ro­ga­ti­vo molto im­por­tan­te è quel­lo di de­ci­de­re se af­fi­dar­si ad in­cu­ba­zio­ne na­tu­ra­le od op­ta­re per l’in­cu­ba­zio­ne tra­mi­te ap­po­si­ta mac­chi­na in­cu­ba­tri­ce.
Ana­liz­zia­mo anche in que­sto caso van­tag­gi e svan­tag­gi delle due op­zio­ni:

Cova Na­tu­ra­le

  1. Non sem­pre in que­sto pe­rio­do vi sono chioc­ce pre­di­spo­ste a co­va­re. Ge­ne­ral­men­te al­l’i­ni­zio del ciclo poche sono le gal­li­ne che en­tra­no nella fase di chioc­cia. Più spes­so que­sto av­vie­ne nei mesi più caldi. Vi sono co­mun­que tac­chi­ne leg­ge­re e gal­li­ne nane che in que­sto pe­rio­do in pre­sen­za di uova ac­cet­ta­no di buon grado di co­va­re.
  2. E’ ne­ces­sa­rio pre­di­spor­re il nido in luogo ri­pa­ra­to in­fat­ti le tem­pe­ra­tu­re ri­gi­de, spe­cie not­tur­ne, pos­so­no va­ni­fi­ca­re gli sfor­zi della chioc­cia.
  3. La chioc­cia va ali­men­ta­ta con re­go­la­ri­tà, ispe­zio­nan­do con cura il nido e cer­can­do di evi­ta­re in ogni modo la pre­sen­za di ec­to­pa­ras­si­ti. E’ ne­ces­sa­rio un cam­bio fre­quen­te della pa­glia e del fieno.
  4. Una volta nati i pul­ci­ni de­vo­no es­se­re ri­co­ve­ra­ti in ido­nea strut­tu­ra in com­pa­gnia della chioc­cia. Que­sto può ne­ces­si­ta­re di ampi spazi.
  5. Spes­so le chioc­ce sono loro mal­gra­do vet­to­ri di pa­to­ge­ni per loro del tutto in­no­cui ma po­ten­zial­men­te pa­to­ge­ni per i gio­va­ni pul­ci­ni.

In­cu­ba­zio­ne Ar­ti­fi­cia­le

  1. Le mac­chi­ne in­cu­ba­tri­ci de­vo­no es­se­re col­lo­ca­te in ido­neo lo­ca­le al ri­pa­ro dal gelo.
  2. E’ im­por­tan­te che le mac­chi­ne ven­ga­no col­lo­ca­te in luogo con tem­pe­ra­tu­ra pres­so­ché co­stan­te e non trop­po bassa spe­cie se l’in­cu­ba­tri­ce non è par­ti­co­lar­men­te coi­ben­ta­ta.
  3. Nei mesi fred­di pos­so­no ri­le­var­si con­su­mi di ener­gia elet­tri­ca ele­va­ti.
  4. In caso di in­ter­ru­zio­ne di ener­gia, i tempi di au­to­no­mia ter­mi­ca del­l’in­cu­ba­tri­ce di­mi­nui­sco­no in modo de­ci­so.
  5. L’in­cu­ba­tri­ce non pre­sen­ta vin­co­li ed è sem­pre pron­ta con­tra­ria­men­te alla chioc­cia na­tu­ra­le.
  6. L’in­cu­ba­tri­ce ben ge­sti­ta ga­ran­ti­sce pa­ra­me­tri sa­ni­ta­ri ot­ti­ma­li.

Una volta af­fron­ta­te que­ste prime pro­ble­ma­ti­che or­ga­niz­za­ti­ve non ci resta che con­cen­trar­ci sulle uova an­dan­do a svi­sce­ra­re quali de­vo­no es­se­re le ac­cor­tez­ze per avere buoni ri­sul­ta­ti nel­l’in­cu­ba­zio­ne che ci ac­cin­gia­mo a com­pie­re.

Pre­mes­se:

  1. In que­sti mesi si pos­so­no in­cu­ba­re con mag­gior suc­ces­so le uova di polli. Fa­rao­ne e tac­chi­ni, ne­ces­si­ta­no per una buona fe­con­di­tà climi più miti. Tra feb­bra­io e marzo ini­zia­no le de­po­si­zio­ni di ana­tre ed oche che sono so­li­ta­men­te fe­con­de fin dal prin­ci­pio della de­po­si­zio­ne.
  2. In­cu­ba­re solo uova di forma re­go­la­re non trop­po gran­di e non trop­po pic­co­le. Uova molto ru­go­se o de­for­mi dif­fi­cil­men­te schiu­do­no.
  3. Fare mas­si­ma at­ten­zio­ne ai nidi, ri­for­nen­do­li re­go­lar­men­te di pa­glia e fieno pu­li­ti.
  4. La mac­chi­na in­cu­ba­tri­ce ne­ces­si­ta uova pu­li­te.
  5. Non la­va­re mai le uova. In casi ec­ce­zio­na­li su uova di va­lo­re si può ef­fet­tua­re una lieve pas­sa­ta con una spu­gna umida, dopo di che si to­glie la spor­ci­zia con un panno carta. L’uo­vo ne viene co­mun­que dan­neg­gia­to e le schiu­se sono mi­no­ri.
  6. Con­ser­va­re le uova col polo acuto verso il basso in luogo buio e con tem­pe­ra­tu­re co­stan­ti in­tor­no ai 15°C. Le uova espo­ste al gelo dif­fi­cil­men­te schiu­do­no.
  7. Se le uova hanno su­bi­to un tra­spor­to prima di in­cu­bar­le ri­por­le in un porta uova per al­me­no 6-8 ore al buio e a tem­pe­ra­tu­re pros­si­me ai 15°C.

Ora non resta che par­ti­re, con la con­sa­pe­vo­lez­za che l’ar­te di in­cu­ba­re sia con mac­chi­na au­to­ma­ti­ca che con l’u­ti­liz­zo di chioc­cia ri­chie­de pra­ti­ca e de­di­zio­ne.
Gli sba­gli che pos­so­no por­ta­re al­l’in­suc­ces­so sono fra i più ba­na­li. Ve­dia­mo anche in que­sto caso quel­li più co­mu­ni da evi­ta­re.

  1. L’ac­qua del­l’u­mi­di­fi­ca­to­re deve es­se­re alla tem­pe­ra­tu­ra pre­vi­sta dalla ditta co­strut­tri­ce del­l’in­cu­ba­tri­ce. Non rab­boc­ca­re con acqua ge­li­da.
  2. Non apri­re trop­po di fre­quen­te l’in­cu­ba­tri­ce
  3. Se il vol­ta­uo­va è ma­nua­le, agire con co­stan­za e de­li­ca­tez­za nel ri­vol­ta­men­to pe­rio­di­co.
  4. Non fare ru­mo­re nella stan­za dove è posta l’in­cu­ba­tri­ce e/o la chioc­cia
  5. Aiu­ta­re il pul­ci­no in fase di schiu­sa solo se ri­tar­da vi­sto­sa­men­te ri­spet­to al mo­men­to sta­bi­li­to.
  6. Evi­ta­re di apri­re l’uo­vo se si nota san­gui­na­men­to.
  7. Non vol­ta­re le uova in fase di schiu­sa.
  8. Con­trol­la­re con co­stan­za i pa­ra­me­tri del­l’in­cu­ba­tri­ce aven­do cura di pro­var­la più volte prima di ini­zia­re l’in­cu­ba­zio­ne.
  9. Fare pre­fe­ri­bil­men­te in­cu­ba­te con uova di non meno di 2 gior­ni e non più di 8 gior­ni. (in­cu­ba­zio­ne con in­cu­ba­tri­ce).
  10. Af­fi­da­re alla chioc­cia uova di mas­si­mo 20 gior­ni per­fet­ta­men­te pu­li­te e ben con­ser­va­te.
  11. Ef­fet­tua­re pre­fe­ri­bil­men­te in­cu­ba­te non sca­la­ri, visto che in fase di schiu­sa i pul­ci­ni pos­so­no im­brat­ta­re l’in­cu­ba­tri­ce e con­ta­mi­na­re le uova in altra fase di svi­lup­po (que­sto in­con­ve­nien­te può es­se­re ri­sol­to do­tan­do­si di una schiu­sa sta­ti­ca dove ri­por­re le uova nelle ore che pre­ce­do­no la na­sci­ta dei pul­ci­ni).

Ora è pro­prio giun­to il mo­men­to di pro­va­re. Non im­por­ta che voi siate degli avi­col­to­ri na­vi­ga­ti, de­ten­to­ri di razze pre­gia­te. Il mi­ra­co­lo della schiu­sa sarà pieno di sor­pre­se anche per le uova delle più umili gal­li­ne da cor­ti­le. Il vo­stro im­pe­gno rap­pre­sen­ta co­mun­que il ri­pri­sti­no delle ca­pa­ci­tà di pro­dur­re in modo au­to­no­mo i pro­pri polli. Rap­pre­sen­ta quin­di un mo­men­to di cre­sci­ta e di evo­lu­zio­ne della pro­pria pas­sio­ne.
Buona in­cu­ba­zio­ne.

Ales­sio Zanon è lau­rea­to in Me­di­ci­na Ve­te­ri­na­ria pres­so l’U­ni­ver­si­tà di Parma e ha con­se­gui­to il Dot­to­ra­to di ri­cer­ca pres­so il Di­par­ti­men­to di Pro­du­zio­ni Ani­ma­li, Bio­tec­no­lo­gie Qua­li­tà e Si­cu­rez­za degli Ali­men­ti. Ri­co­pre inol­tre la fi­gu­ra di con­si­glie­re pres­so al­cu­ne as­so­cia­zio­ni di set­to­re (A.I.F.A.O. e R.A.R.E.) che si bat­to­no per la con­ser­va­zio­ne della bio­di­v­er­si­tà. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

 

Incubatrici Borotto
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